Raccolta per Tag: Yvan Attal

Poster del film "The Interpreter"

The Interpreter

Una interprete delle Nazioni Unite, Silvia Broome, inavvertitamente ascolta due persone che parlano di un complotto per assassinare qualcuno. Ad indagare sul caso viene chiamato un agente dei Servizi Segreti degli Stati Uniti, Tobin Keller.L'obiettivo ipotizzato è il presidente della Repubblica Democratica di Matobo, Edmond Zuwanie, il quale è atteso per un discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro, in un tentativo disperato di mettere fine alle accuse mosse contro di lui dalla Corte Penale Internazionale; il suo regime, infatti, è tristemente noto per una crudele politica di pulizia etnica.Allo stesso tempo il fratello di Silvia, Simon, è in grave pericolo, perché tenta di organizzare un importante incontro tra i due maggiori opponenti al regime dittatoriale di Zuwanie, Kuman-Kuman e Ajene Xola.

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Poster del film "Munich"

Munich

Il 5 settembre del 1972 un commando che faceva capo a Settembre nero fece irruzione nella palazzina che ospitava gli atleti israeliani al villaggio olimpico di Monaco. Due di loro vennero uccisi, gli altri, presi in ostaggio, morirono all'aeroporto dopo un tentato blitz della polizia tedesca. Il primo ministro israeliano Golda Meir indice una riunione coi capi politici e militari e ordina l'uccisione dei responsabili, non dopo una sofferta dialettica. Dice "in casi estremi lo stato deve rompere i limiti morali". Viene organizzato un gruppo eterogeneo a capo del quale viene posto Avner Kauffman (Bana), agente del Mossad. Il gruppo elimina sette degli undici responsabili, Avner riesce a tornare a casa, in famiglia, ma non sarà mai più l'uomo di prima.

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Poster del film "Mia moglie è un'attrice"

Mia moglie è un’attrice

Una commedia simpatica, basata su uno spunto piuttosto originale, ossia sul rapporto realtà/finzione. I due protagonisti, marito e moglie anche nella vita reale, interpretando loro stessi, risultano per forza convincenti. L'epilogo della vicenda è scontato; ma del resto così deve essere in una pellicola di tal fatta.

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Poster del film "È più facile per un cammello..."

È più facile per un cammello…

Un film dichiaratamente autobiografico; tuttavia, manca del tutto di ritmo e di una certa "consistenza". I dialoghi sono assurdi, troppo, e anche alcune situazioni in cui si trova la protagonista sono troppo illogiche per poter essere vere. Si poteva prenderla sul ridere, ma alla neo-regista e protagonista della pellicola non è riuscito; per guardarlo, quindi, è necessario munirsi di santa pazienza.

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