Redazione

Vertice Sindaci-Ausl. Barbieri: “incontro utile, chiarite le esigenze del territorio”

PIACENZA – Lo scorso mercoledì l’Azienda Sanitaria ha illustrato il suo piano per la ripartenza in “Fase 2”, un progetto che conteneva aspetti di programmazione già definiti che non erano stati discussi con i Sindaci del territorio. Il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, ha quindi chiesto al direttore dell’Ausl Luca Baldino un confronto approfondito e una discussione in Conferenza Socio-Sanitaria con chi riveste un ruolo di responsabilità nel proprio comune proprio sotto il profilo della salute pubblica.

Oggi si è tenuto questo incontro in videoconferenza a cui hanno partecipato l’azienda sanitaria con molti dei primari e alcuni sindaci della provincia di Piacenza. “È stata un’occasione di confronto utile e importante, che non solo ci ha offerto l’occasione per ringraziarli nuovamente dal più profondo del cuore per il lavoro svolto con i loro team in questi mesi, ma ci ha consentito di condividere con loro l’esigenza di una ripartenza delle attività sanitarie in piena sicurezza per operatori e pazienti”, ha dichiarato Patrizia barbieri al termine del vertice. “Siamo entrati in una fase nuova, per cui si impone la massima cautela, e occorrerà conciliare le domande di servizi sanitari dei cittadini con la necessità di mantenere alta la guardia rispetto alla minaccia che rappresenta il coronavirus”.

“Abbiamo preso atto delle loro argomentazioni e a nostra volta abbiamo avuto modo di illustrare le esigenze del territorio”, ha spiegato il sindaco di Piacenza. “Confidiamo che da questo confronto possa scaturire nei prossimi giorni una sintesi per una riorganizzazione procedurale, logistica e strutturale delle attività sanitarie che sappia intercettare le esigenze territoriali e, in estrema sicurezza per tutti, sappia gestire un’eventuale ripresa epidemica”.

Katia Tarasconi: “sbloccare le mascherine requisite e ferme in dogana”

Mascherine acquistate, pagate in anticipo e ora requisite e bloccate in dogana su disposizione del Governo centrale. E’ la situazione in cui si trovano in questi giorni numerose strutture private piacentine come farmacie, aziende, negozi di prodotti sanitari. Strutture piacentine e non solo. Una situazione che la consigliera regionale del Pd Katia Tarasconi non esita a definire paradossale: «Siamo tutti d’accordo sul fatto che in questa fase 2 sia indispensabile l’utilizzo di dispositivi di protezione come le mascherine altrimenti rischiamo di ripiombare nell’emergenza di poche settimane fa, e sarebbe disastroso. Ma – prosegue Tarasconi – se da un lato le Istituzioni stanno consegnando ai cittadini questi dispositivi a prezzi fissi, quando non gratuitamente come ha fatto la Regione Emilia-Romagna con gli oltre 8 milioni mezzo di mascherine già fatte arrivare ai Comuni, dall’altro non è pensabile che in nome dell’emergenza sanitaria vengano requisiti dispositivi già acquistati dai privati e che, di fatto, ora sono bloccati in dogana in attesa di capire cosa farne, come distribuirli ai cittadini che ne hanno bisogno».

Dispositivi già acquistati dai privati dunque e, sottolinea la consigliera regionale, già pagati in anticipo perché è così che funziona. Il punto è proprio questo: «Ci sono strutture che hanno liberamente scelto di investire denaro per acquistare mascherine – spiega – e ora si ritrovano con la merce requisita perché il prezzo a cui la rivenderebbero sarebbe superiore a quello stabilito dal Governo che corrisponde a 50 centesimi a mascherina. Ritengo che questo sia profondamente sbagliato: lo Stato ha il pieno diritto, per non dire il dovere, di mettere a disposizione mascherine anche gratuitamente a tutti i cittadini, soprattutto perché esiste l’obbligo di utilizzo di tali dispositivi nei casi previsti; ma non può certo impedire l’iniziativa privata vincolandola a parametri insostenibili». Perché insostenibili? Lo spiega Katia Tarasconi: «Perché in molti casi, i privati che hanno acquistato mascherine le hanno pagate al fornitore un prezzo già superiore a quello imposto per la vendita al pubblico. Si parla di 50-55 centesimi al pezzo, il che rende impossibile la vendita a 50 centesimi per coloro che hanno già sostenuto l’investimento: ci perderebbero, e non è giusto». Un conto è avere il controllo dei prezzi evitando speculazioni inaccettabili, altro conto è requisire le mascherine provocando un danno economico a chi le ha già acquistate per rivenderle. E c’è un altro punto, non certo secondario: «Questa incertezza a livello centrale – conclude Tarasconi – sta di fatto impedendo la distribuzione di dispositivi indispensabili per la cittadinanza, tenendoli chiusi in scatoloni bloccati negli uffici delle dogane». Oltre al danno anche la beffa.

Bambini e lockdown. Il sindaco Barbieri: “tuteleremo il loro diritto a vivere serenamente la propria età”

PIACENZA – La lettera indirizzatale da una mamma preoccupata ha offerto lo spunto al sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, per tornare a parlare di bambini e lockdown. “Il 22 aprile scorso ho ricevuto una lettera che mi ha toccato il cuore e mi ha offerto un importante spunto di riflessione”, ha scritto su Facebook. “Una mamma mi ha raccontato di come la sua bambina stesse vivendo il trauma del passaggio dall’asilo alla prima elementare, dopo la brusca interruzione del suo percorso dovuta all’emergenza Covid.

La scuola interrotta all’improvviso, l’isolamento in casa, il suono delle ambulanze, il percepire le preoccupazioni dei genitori, tutte queste cose possono avere amplificato le paure e le preoccupazioni con cui i più piccoli si affacciano a un cambiamento importante qual è il passaggio dall’asilo alla scuola, o dalle elementari alle medie. Un cambiamento che di norma i bambini affrontano gradualmente, con la famiglia, gli amici e gli educatori, seguendo le tappe di un progressivo avvicinamento a questo traguardo.

Ci stiamo dedicando con grande determinazione al progetto Porcospino, un’iniziativa che mi sta particolarmente a cuore e su cui l’Amministrazione sta lavorando con impegno per offrire un aiuto concreto alle famiglie nell’accudimento dei figli. Un progetto che terrà conto delle esigenze specifiche di ogni fascia d’età e che coinvolgerà figure professionali competenti ed esperte.

Nella sua bellissima lettera, questa mamma mi ha pregato di tenere in considerazione tutti i nostri piccoli “lasciati a metà nella loro conquista del loro pezzetto di mondo” e – pensando ai centri estivi – mi ha chiesto di non limitare l’accesso ai soli bambini con entrambi i genitori lavoratori.

Ad oggi non abbiamo ancora un riscontro preciso né in termini di disponibilità di posti, né di eventuali adesioni, ma posso assicurare che avremo cura di considerare le necessità di tutti, nella consapevolezza che non potremo ignorare le famiglie si trovano in condizioni di maggiore e oggettiva difficoltà, come nei casi in cui entrambi i genitori lavorano e dove l’opzione dello smart working non è percorribile.

Farò di tutto per garantire a bambini e ragazzi il diritto a vivere serenamente la propria età, avete la mia parola”.

Mascherine. Per il commissario Arcuri la colpa è dei farmacisti. Anzi, dei distributori

PIACENZA – Dopo una settimana circa dall’inizio della “fase 2” le famose mascherine “a prezzo statale”, praticamente obbligatorie per affrontare la ripartenza, sono ancora un miraggio per molti. Il commissario Domenico Arcuri è stato travolto in questi giorni dalla polemica legata alla mancanza dei dispositivi che aveva promesso, ma sulla questione ha ribaltato a ogni accusa precisando che accetta critiche “solo dai cittadini”.  “Se le mascherine si trovano nei supermercati e non nelle farmacie, significa che qualcosa non va nel secondo caso, e il commissario non c’entra nulla,” ha dichiarato puntando il dito nuovamente contro le farmacie. “Non è il commissario a dover rifornire le farmacie, né i loro distributori, né si è mai impegnato a farlo. Né sono io a dover rifornire Confcommercio, Conad, Federdistribuzione e Coop. Il commissario si è impegnato ad integrare le forniture, ove sia possibile, che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti”.

Domenico Arcuri ha quindi precisato: “le farmacie non hanno le mascherine perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere”.

La realtà, però, sembra essere un po’ diversa dalla teoria.

  • Da tempo le mascherine con regolare marchio CE sono introvabili sul mercato.
  • Quelle importate con autocertificazione del produttore o dell’importatore, assimilabili formalmente alle chirurgiche pur essendo di norma delle FFP2 o N95, potrebbero andare in vendita a 50 centesimi, ma non possono essere vendute senza la conformità da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
  • Quelle che le farmacie dovevano ricevere dalla Pubblica Amministrazione (al costo di acquisto di 40 centesimi) non sono ancora state consegnate dai distributori intermedi.

L’economia globale, poi, non si piega ai desideri del commissario Arcuri. Risulta evidente che le mascherine prodotte quasi tutte all’estero vengano vendute ai Paesi che le pagano di più. L’Italia resta a bocca asciutta. I nostri distributori sono quasi fermi e gli importatori a corto di venditori dall’estero per il prezzo troppo basso delle mascherine “calmierate” in Italia.

La conseguenza è che non abbiamo mascherine che funzionano bene, mentre paradossalmente il Governo suggerisce di ricorrere a quelle fatte in casa.

 

Il Governo conferma: bar, parrucchieri ed estetisti riaprono il 18 maggio

PIACENZA – Dovremo attendere le decisioni da parte della Regione Emilia-Romagna, ma intanto il Governo ha disposto che dal 18 maggio potranno riaprire bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti.

E’ quanto emerso nel corso dell’incontro tra governo e Regioni che si è tenuto ieri. Le linee guida e i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni attività, nei prossimi giorni. “Il premier – ha spiegato il Governatore del Veneto Luca Zaia – ha datola possibilità per le Regioni di presentare un programma di aperture per il 18. Il Veneto, con estrema coerenza, presenterà in settimana la ripartenza totale”

“Le Regioni potranno riaprire in autonomia le attività a partire dal 18 maggio”, riporta ANSA, “ma il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus.  Gli interventi saranno tempestivi, viene spiegato, in stretto contatto tra governo e regioni”.

La guerra senza senso di Domenico Arcuri contro le Farmacie

Sembra proprio che il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, abbia individuato nelle farmacie italiane una sorta di nemico da abbattere. Prima imponendo un prezzo fisso sulle mascherine chirurgiche inferiore al costo di acquisto da parte dei farmacisti. Poi sequestrando un carico di mascherine che gli stessi avevano già pagato in anticipo per rifornirsi e poterle distribuire ai clienti. La storia è spiegata molto bene da Paolo Cordani, farmacista piacentino, in un suo sfogo su Facebook. Lo riportiamo.

Mi chiamo Paolo e faccio il farmacista. È una tradizione di famiglia. La portiamo avanti con passione e alterne fortune da circa 80 anni.

Dal 22 febbraio di quest’anno mi sono ritrovato, come tutti i Colleghi, a fronteggiare in prima linea questo mostro a nove teste di nome Covid, con scarsi mezzi e nessuna esperienza, perfettamente conscio del fatto che altri uomini, come medici e infermieri, erano oltre le linee nemiche.
Da loro ho tratto la forza per non mollare un centimetro.

E così tra paure e incertezze un giorno dopo l’altro siamo arrivati ad oggi: tutti più provati, stremati e preoccupati.

Oggi, complici alcuni servizi giornalistici faziosi e in malafede, molti dimenticano il nostro sacrificio, anche in termini di salute e vite umane, e siamo solo gli speculatori delle MASCHERINE.

Chissenefrega se tu non hai mai speculato, anzi ci andavi appena a pari, uno forse lo ha fatto e quindi la pagate tutti.

Chissenefrega se la maggior parte dei medici non visita più e gli ospedali comprensibilmente sono allo stremo e quindi restava solo la farmacia dove trovare rassicurazioni sulla propria salute.

Tutto dimenticato.

Dicevamo le Mascherine, quelle chirurgiche.

BREVE STORIA TRISTE

Si vendevano a oltre 2 € l’una perché quando andava bene le trovavi a 1,6 € più iva e le dovevi riconfezionare a tue spese.
Poi sono scese un po’ ma stavamo sempre sugli 0,90 al farmacista più Iva.

Poi è arrivato il commissario Arcuri, che invece di normare l’intera filiera ha deciso, praticamente al buio, di fissare il prezzo a 0,50 più Iva, facendoci passare agli occhi di tutti come quelli che avevano speculato, autorizzando la gente a guardarti con sospetto. “Ah adesso non ce le hai più le mascherine…adesso che è finita la ciccia…”

Badate bene 0,61 ivato: la metà del prezzo fissato da Spagna e Francia.
In questo modo le ha praticamente tolte dal mercato italiano.

E io piccolo farmacista di una piccola farmacia che ho fatto prima e subito dopo il decreto?

Nonostante avessi in casa circa 4000 mascherine pagate 0,85 mi sono allineato, come molti miei Colleghi, al prezzo imposto, senza volere rimborsi e senza nasconderle, come allude l’ineffabile Commissario.

Era giusto allinearsi, ci rimetto ma è un piccolo sacrificio di fronte a chi non ha entrate da due mesi. Non si può piangere miseria per doveroso rispetto.

Ma vi dirò di più: stanchi di venderle a cifre assurde, ma obbligate, a una popolazione sempre più logorata, circa un mese fa con altri 15 colleghi, abbiamo acquisito una partita di 150mila mascherine (di 315 totali) a 0,55 centesimi l’una. Tutto già pagato in anticipo, bonificato e fatturato.

Lo abbiamo fatto per dare un servizio primario alla cittadinanza, per fare qualcosa di etico e giusto.
Ne eravamo orgogliosi anche se ci avremmo rimesso lo stesso.

Bene.

Queste mascherine appena atterrate in Italia sono state REQUISITE alla dogana di Civitanova e date in dote alla Protezione Civile, come permesso da decreto Cura Italia. Requisite non sequestrate. Come quando spaccavi un vetro col pallone da bambino.

Traduco:
lo Stato Italiano dichiara che le mascherine si troveranno a 0,5 più Iva,
lo Stato Italiano in questo modo autorizza la gente a pretenderle a quel prezzo,
lo Stato Italiano non approfondisce quale sia la sua dotazione,
Tu ti adoperi, usando finanze tue, per far fronte alla situazione,
Lo Stato ti requisisce i beni per colmare le sue lacune, pagando la merce un quinto del pattuito, mettendo in ginocchio l’importatore che, in teoria, ti dovrebbe rimborsare.

Concludendo, lo Stato Italiano, così facendo ti toglie quella forza che esempi grandiosi ti avevano infuso.

Mi dispiace per i miei Concittadini: da me non troverete per ora mascherine a 0,61.

Io ce l’Ho messa tutta.

Benemerenza civica a tutte le forze impegnate contro il coronavirus

PIACENZA – “Quest’anno, nel rispetto di tutte le normative a tutela della salute pubblica, non potremo organizzare la tradizionale cerimonia di consegna della civica benemerenza Piacenza Primogenita, che nella ricorrenza del 10 maggio segna, per la nostra città, un appuntamento particolarmente significativo e importante. Tuttavia, anche se l’emergenza sanitaria non ci ha consentito di portare avanti l’iter per la designazione dei candidati, mai come ora sento di interpretare i sentimenti dell’intera comunità nell’attribuire in forma simbolica questo riconoscimento, a nome della città, a tutti coloro che hanno preso per mano Piacenza e, anche a costo di pesanti sacrifici, non ci hanno lasciati mai soli in questo momento di grave difficoltà”.

Così, con emozione, il sindaco Patrizia Barbieri dà voce “alla gratitudine e al profondo senso di stima e rispetto con cui tutti noi, oggi, guardiamo al lavoro infaticabile, alla professionalità e alla grande umanità del personale medico e infermieristico, allo spirito di servizio di tutti gli operatori socio-sanitari e dei volontari delle associazioni di soccorso e della protezione civile. Alla dedizione e alla presenza costante delle nostre Forze Armate, di tutte le Forze di Polizia, della Polizia   Provinciale e Locale, e del Corpo dei Vigili del Fuoco. Alla generosità delle realtà imprenditoriali, delle associazioni e dei singoli che, grazie alle loro donazioni, hanno fattivamente aiutato e sorretto la collettività anche nelle fasi più critiche dell’epidemia”.

“Nell’attesa di restituire a ciascuno di voi l’abbraccio di Piacenza, in occasione di una cerimonia pubblica che finalmente possa rendere onore al vostro impegno in modo ufficiale e con il calore, carico d’affetto, della vicinanza – aggiunge il sindaco, rivolgendosi direttamente a tutti coloro che hanno operato in prima linea e si sono resi protagonisti di iniziative di solidarietà – oggi sento comunque il dovere e il bisogno sincero di esprimervi, anche a nome dell’Amministrazione comunale e di tutti i cittadini, la mia gratitudine. Al tempo stesso, il nostro pensiero commosso va a coloro che non hanno potuto vincere la battaglia contro il Coronavirus e alle tante, troppe famiglie che stanno piangendo i propri cari, che in solitudine hanno dovuto confrontarsi, dimostrando enorme coraggio e dignità esemplare, con il dolore della perdita e con la durezza della malattia. Sono orgogliosa – conclude Patrizia Barbieri – di questo territorio e del senso di responsabilità con cui abbiamo saputo rispettare le regole imposte per proteggerci, della coesione e del desiderio di condivisione che ci ha uniti in questa battaglia, dell’energia e della capacità di reagire con cui, insieme, ricominceremo a progettare il futuro, assicurandoci che nessuno resti indietro. Questo, oggi, significa ritrovarci nella ricorrenza di Piacenza Primogenita”.

Giornata mondiale della Croce Rossa, il ringraziamento del sindaco Patrizia Barbieri

Nella Giornata mondiale della Croce Rossa, il sindaco Patrizia Barbieri ha fatto visita alla sede Cri di viale Malta per esprimere, a nome dell’intera comunità piacentina, la riconoscenza nei confronti di operatori e volontari dell’associazione, sottolineandone l’impegno costante al servizio della collettività e il ruolo fondamentale, in sinergia con le altre realtà in prima linea sul territorio, nella gestione dell’emergenza sanitaria e sociale dovuta al Covid-19.
Accompagnata dal presidente del Comitato Alessandro Guidotti, dal vice presidente Pilade Cortellazzi, dal coordinatore di sede e responsabile dell’area emergenza Michele Gorrini e da Ivana Casotti, delegata per l’ambito sociale, il sindaco Barbieri ha ringraziato tutti i presenti “per la generosità e lo spirito di sacrificio con cui, in questi mesi così difficili, avete moltiplicato gli sforzi per dare risposte concrete e tempestive laddove più ce n’era bisogno. Il vostro contributo, così prezioso per garantire la continuità e l’efficienza della rete di primo soccorso, oggi più che mai è determinante anche per aiutarci a individuare, in modo capillare, situazioni di disagio socio-economico che riguardano una fascia sempre più ampia di persone, spesso restie a chiedere assistenza perché ne provano vergogna”.
Dalla collaborazione ai progetti “Pronto Spesa Comune” e la “Solidarietà va spesa”, sino alla consegna a domicilio dei medicinali forniti dalla Farmacia dell’Ospedale, il Comitato della Croce Rossa è attivo su molteplici fronti e ha avviato, negli 11 Comuni piacentini in cui conta una sede, la donazione di borse viveri e buoni spesa per la cui distribuzione, come ha rimarcato Alessandro Guidotti, “è molto importante l’apporto dei volontari temporanei. Tanti cittadini, infatti, si sono avvicinati a noi per sapere come potevano rendersi utili in questo periodo e vorrei ringraziare ciascuno di loro, accanto al nostro staff operativo e ai volontari di più lungo corso, per il coraggio nel voler dare una mano in questo frangente particolarmente difficile, esponendosi in prima persona”.
Parole di apprezzamento cui hanno fatto eco quelle di Patrizia Barbieri, nel confermare che “anche gli uffici comunali stanno ricevendo diverse richieste di informazioni in tal senso: sta emergendo un desiderio di condivisione e di solidarietà che ci emoziona e ci dà conforto. Credo che i cittadini abbiano potuto rendersi conto, in questi mesi, di cosa significhi la vostra presenza costante, infaticabile, di grande umanità e vicinanza a chi soffre. Oggi siamo tutti più consapevoli di quanto valga il vostro esempio nel dare sempre il massimo, senza risparmiarsi e senza arretrare di fronte al rischio di contagio che voi stessi correte ogni giorno”.
Al termine, il presidente Guidotti ha fatto dono al sindaco di stemma e bandiera della Croce Rossa, che oggi campeggia dalla facciata del Municipio “come tributo di Piacenza a tutte le donne e gli uomini che indossano la vostra divisa”.

Aiuti per il commercio. Accordo Comune-Confcommercio per un’azione immediata

Si è svolto nel pomeriggio di ieri l’incontro tra la Sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e la Giunta dell’Unione Commercianti. All’appuntamento erano presenti anche l’Assessore al bilancio Paolo Passoni e l’Assessore al Commercio Stefano Cavalli. Naturalmente sul tavolo la ripartenza delle attività commerciali e gli aiuti che l’Amministrazione Comunale di Piacenza sta pensando di mettere in campo per aiutare le imprese del settore.

“Ringrazio – esordisce il Presidente di Unione Commercianti Raffaele Chiappa – il Sindaco e gli Assessori per aver partecipato al nostro incontro ma soprattutto li ringrazio per il tempo che in questi mesi hanno dedicato ad ascoltare le nostre richieste. Grazie a questa collaborazione oggi possiamo dire che siamo in dirittura d’arrivo per l’allargamento a titolo pressoché gratuito delle occupazioni suolo pubblico per i pubblici esercizi. Un’azione di aiuto a favore delle nostre attività che si aggiunge a quella della riduzione del canone per gli ambulanti interessati dalla sospensione dei mercati all’aperto e lo slittamento del pagamento della TARI riconosciutoci già nelle scorse settimane”.

“Ringrazio la Giunta per l’invito, ogni occasione di confronto è sempre importante – sottolinea la Sindaco Patrizia Barbieri – un confronto, come ha evidenziato anche il Presidente, che è sempre stato costante in tutte queste settimane, ed è importante che questo continui. Solo grazie a questo scambio di idee e prospettive possiamo costruire le fasi che ci attendono. Purtroppo la fase 2 sarà ancora molto impegnativa. Abbiamo da subito cercato di lavorare, con tutta la Giunta Comunale, su quelle che sono state esigenze immediate, ovvero: esenzioni per il periodo di fermo del pagamento del plateatico e la possibilità di allargamento, al momento della riapertura, da parte delle attività di somministrazione ad un costo davvero irrisorio. Inoltre stiamo dialogando con la Camera di Commercio di Piacenza per definire dei programmi – progetti che possono andare a favore delle vostre categorie e magari partecipare al fondo che Unione Camere sta pensando di creare”.

“Questo perché vogliamo dare alle nostre imprese non dei sostentamenti ma dei veri e propri aiuti. Sappiamo che molte vostre attività sono l’unica fonte di reddito per l’intera famiglia”.

“Abbiamo a cuore ovviamente tutte le categorie non solo dei pubblici esercizi ma anche degli ambulanti, dei negozi in sede fissa, degli alberghi. Sappiamo bene quanto insieme alle strutture ricettive stavamo lavorando per adeguatamente presentare il nostro territorio con gli eventi legati a Parma Capitale della Cultura 2020 e come questo meccanismo, sfortunatamente, si sia bruscamente arrestato. La progettualità rimane e non appena possibile ripartiremo. Rinnovo la mia totale disponibilità al dialogo e all’ascolto”.

“Sul tema degli interventi – chiarisce l’Assessore Paolo Passoni – stiamo cercando di intervenire su tre ambiti”.

“Per quanto riguarda l’occupazione suolo pubblico per gli esercenti, come anticipato dal Sindaco, vorremmo arrivare all’esenzione per il periodo in cui sono rimasti chiusi e prevedere la possibilità per coloro che già hanno un’occupazione di suolo di poterla estendere a titolo quasi irrisorio per l’anno 2020. Ovviamente attendiamo le decisioni da parte degli organi competenti : Giunta e Consiglio Comunale. Stiamo inoltre lavorando anche sulla riduzione della TARI ad uso non domestico. Ad oggi ancora non siamo in grado di dare chiare risposte su questo tema perché molto dipenderà da eventuali aiuti provenienti dal Governo e da eventuali intese con il soggetto gestore ma il nostro impegno è massimo”.

“Proprio per essere più celeri possibili non appena avremo il via libera sull’estensione del plateatico – precisa l’Assessore Stefano Cavalli – ci siamo più volte incontrati in queste settimane con i componenti della Cabina di Regia per individuare le modalità più snelle e semplici per i pubblici esercizi e oramai siamo a buon punto”.  La Giunta ha quindi chiesto all’Amministrazione un impegno anche per la riduzione dell’IMU per gli Alberghi, la certezza delle norme igienico sanitarie da applicare per consentire la riapertura ma soprattutto si è chiesto un impegno importante perché i controlli che seguiranno vengano posti in essere anche nei riguardi di strutture che effettuano attività di alloggio – affittacamere o nei riguardi di fiere e sagre paesane qualora mai dovessero effettuarsi in questi mesi.

“Auspico – conclude il Presidente Chiappa – che questi temi e queste aperture possano a aversi anche da parte delle altre Amministrazioni presenti sul Territorio. So che già oggi alcune di queste hanno risposto in senso positivo, tuttavia invito il Sindaco, in qualità anche di Presidente della Provincia, di aiutarci in tal senso. Infine spero vivamente che i tempi tracciati per le aperture possano accorciarsi perché le nostre aziende sono allo stremo. Dobbiamo riaprire, facendo in sicurezza e con attenzione sia per i nostri clienti che per noi esercenti. I Presidi indicati: guanti, mascherine igienizzazione saranno i nostri nuovi strumenti di lavoro che si affiancheranno alle nostre capacità di relazione con il cliente e di soddisfacimento dei suoi bisogni”.

 

Il nuovo ospedale di Piacenza sarà la prima struttura post-Covid in Europa

PIACENZA – Sorgerà alla Farnesiana, vicino alla Tangenziale, e sarà il primo ospedale in Europa costruito in base all’esperienza maturata in questa crisi sanitaria. Sarà diverso rispetto a quello pensato inizialmente, più elastico e in grado di adattarsi alle situazioni di emergenza, ha spiegato il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, dopo il voto favorevole della Commissione Consiliare alla variante al PSC. Si investirà su tecnologia all’avanguardia, sulle nuove strumentazioni, su tutto ciò che consentirà ai nostri bravissimi medici, agli infermieri e agli operatori sanitari di lavorare al meglio. Sarà una struttura di riferimento provinciale e interprovinciale, pensata tenendo conto dell’esperienza maturata in questa grave e dolorosa pandemia, con investimenti che riguarderanno anche la medicina territoriale.

Nuovo Ospedale di Piacenza