Venerdì Piacentini. La decima edizione in scena 1, 8 e 15 luglio

I Venerdì Piacentini sono la più importante manifestazione commerciale e turistica della Provincia di Piacenza e tra le prime in Emilia, con numeri sempre crescenti.

EDIZIONE 2019
• 280.000 visitatori, in 5 serate.
• 140.000 turisti (50% del totale);
• 7.000.000 di Euro di indotto per il commercio.

Dopo un’interruzione di 2 anni dovuta alla pandemia di Covid-19, cessate le restrizioni che impedivano di fatto l’organizzazione di eventi en plein air con queste caratteristiche, forti del desiderio di contribuire al rilancio della città di Piacenza, gli organizzatori hanno deciso di realizzare un’edizione speciale in tempi strettissimi e con le difficoltà determinate dalle elezioni amministrative che hanno permesso di iniziare a lavorare al festival solo a partire dal mese di giugno.

CHI ORGANIZZA I VENERDì PIACENTINI

Il festival “Venerdì Piacentini” è un format dell’agenzia di comunicazione piacentina Blacklemon, che organizza la kermesse dal 2011 e detiene ogni diritto sul marchio registrato Venerdì Piacentini®.

Per l’edizione 2022 sono a capo della cordata di organizzatori le 3 principali associazioni di categoria del settore (Confesercenti, Confcommercio e CNA) che hanno scelto di collaborare e di unire le forze per la buona riuscita del festival.

Il Comune di Piacenza collabora con gli organizzatori riducendo i costi di occupazione suolo pubblico per i commercianti aderenti e fornendo in comodato d’uso gratuito un palco e altri allestimenti.

I VENERDÌ PIACENTINI SI SONO RIVELATI IL PIÙ IMPORTANTE STRUMENTO DI PROMOZIONE DEL “BRAND PIACENZA”

Dei Venerdì Piacentini hanno scritto giornali a Milano, Parma, Lodi, Cremona, e in altre città dell’Emilia-Romagna e della Lombardia. La manifestazione ha promosso il brand Piacenza dal punto di vista turistico e commerciale con canali web e social dedicati.

EDIZIONE 2019
• una copertura di oltre 1.200.000 persone concentrate entro 100 km da Piacenza
• oltre 250.000 interazioni dorante l’evento
• più di 2.200.000 visualizzazioni di contenuti riguardanti il festival o con hashtag correlati

I VENERDÌ PIACENTINI POSSONO ESSERE DEFINITI “EVENTO CULTURALE”?

Tra gli studi effettuati sulla manifestazione, secondo una ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore i Venerdì Piacentini sono considerati l’iniziativa culturale più importante di Piacenza. A pensarla così sono:

• l’81,8% dei giovani intervistati
• l’50,2% degli adulti intervistati
• l’38,0% degli anziani intervistati

LA STORIA DEI VENERDÌ PIACENTINI

Un pubblico di 280.000 visitatori. Un indotto di 7 milioni di euro per il commercio locale. Oltre 2.000.000 di persone che seguono la kermesse sui social. Piacenza raccontata dai media di Milano, Parma, Cremona, Lodi, persino Rimini. Per comprendere a fondo cosa siano i Venerdì Piacentini e cosa rappresenti, oggi, questo festival per la città di Piacenza occorre fare un piccolo salto indietro nel tempo a più di 10 anni fa, quando gli spettacoli estivi erano concentrati prevalentemente in piazza Cavalli e i negozi che tenevano aperte le serrande la sera non erano che poche decine.

I primi “Venerdì Piacentini” o “Venerdì Aperti” risalgono al 1996. La manifestazione durava tutta l’estate, era finanziata principalmente dall’amministrazione pubblica e si traduceva in un singolo evento spesso a rotazione tra piazza Cavalli e piazza Borgo, con i negozi aperti fino a mezzanotte.

Nel 2010, tuttavia, questa formula non funzionava più come in passato; i commercianti stavano iniziando a fare i conti con gli effetti devastanti della crisi economica del 2009 e persino i bar aperti dopo cena, in centro, si contavano sulle dita di una mano.

Nel 2011 l’assessore al commercio del Comune di Piacenza, Katia Tarasconi, coinvolgendo Camera di Commercio, Unione Commercianti e Confesercenti, volle tentare di rilanciare gli eventi estivi, lanciando all’agenzia di comunicazione Blacklemon la sfida di ideare un nuovo format che tornasse a coinvolgere i commercianti del centro storico e ad interessare turisti dalle città vicine.

Blacklemon non aveva mai realizzato un evento en plein air prima di allora, ma poteva contare sul fatto di essere una delle primissime agenzie in Italia ad avere investito sui social media, diventando un punto di riferimento nell’ambito delle strategie di comunicazione digitali.

Insieme all’Associazione Quartiere Roma e ad Antonio Resmini, esperto delle problematiche del centro storico, Nicola Bellotti presentò un nuovo progetto che metteva al centro, per la prima volta, la strategia di comunicazione e l’indotto per le attività commerciali. Apparve subito chiaro che il 90% degli investimenti pubblicitari sarebbe stato impiegato per promuovere Piacenza fuori dai confini provinciali, in Emilia e in Lombardia, con il preciso intento di portare turisti in città affinché ne derivasse un maggiore indotto per il commercio. In uno dei passaggi chiave del format depositato nel 2011 da Blacklemon, si legge: “Quanto più il festival resterà ancorato agli elementi caratteristici del territorio, come le espressioni artistiche locali o l’enogastronomia, tanto più circoscritte saranno le ricadute economiche, soprattutto se riusciremo a coinvolgere attivamente i pubblici esercizi e i negozi perché arricchiscano il programma con le loro iniziative. L’effetto sulla crescita negli anni successivi, dipenderà dalla capacità del festival di accrescere la notorietà di Piacenza come destinazione turistica, moltiplicando così, edizione dopo edizione, i risultati raggiunti”.

La ricetta che ha portato i Venerdì Piacentini non solo ad un successo di pubblico, ma a generare l’indotto economico sperato sul commercio, marca differenze significative rispetto agli eventi organizzati negli anni precedenti. In primo luogo il festival non si svolge più solo nell’area di piazza Cavalli, ma la location viene estesa a tutta l’area interna alle mura farnesiane di Piacenza, interessando in particolare le tradizionali vie commerciali e le piazze principali (Cavalli, Duomo, Borgo). A concerti, “liscio” e agli spettacoli di cabaret (che tenevano il pubblico fermo per tutta la serata in un unico luogo) vengono preferiti tanti eventi diffusi in tutto il centro, differenziati per genere ed orario, in modo che i visitatori siano spinti a camminare passando davanti alle vetrine. Nella composizione del programma almeno l’80% del cartellone è dedicato a musicisti ed artisti locali, alla promozione di monumenti, chiese e musei in centro e alle discipline sportive comunque riconducibili al territorio di Piacenza. Tra gli elementi che caratterizzano maggiormente i Venerdì Piacentini c’è anche la scelta di tenere fisse le date del festival (che fino al 2019 si è sempre svolto nelle ultime 2 settimane di giugno e nelle prime 3 di luglio), creando attesa e fidelizzando buona parte del pubblico.

COME SI PAGANO I VENERDÌ PIACENTINI

I Venerdì Piacentini sono un evento che viene finanziato interamente attraverso sponsor privati ed esposizioni promozionali, senza contributi economici pubblici.

MAIN SPONSOR

La decima edizione dei Venerdì Piacentini potrà essere realizzata anche grazie al prezioso contributo di IREN e BANCA DI PIACENZA, sponsor principali del festival e primi a confermare la propria disponibilità per consentire la ripartenza della macchina organizzativa.

GOLD SPONSOR

Meritano un ringraziamento particolare anche il consorzio agrario TERRE PADANE che ancora una volta ha confermato la propria fiducia agli organizzatori, contribuendo alla realizzazione del programma e l’azienda TRS ECOLOGIA che contribuisce ai valori del festival parlando di sostenibilità, cultura ambientale ed economia circolare.

GLI ESPOSITORI E IL MOTOR EXPO

Contribuisce alla realizzazione del festival ogni singolo espositore privato che con il proprio stand promuove la sua attività. Un ringraziamento particolare va, come ogni anno, alle concessionarie che realizzano il “Motor Expo” di Piacenza, portando in piazza Cavalli le novità dal mondo delle 2 e 4 ruote in una esposizione diffusa. In particolare: Autoingross: Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Jeep, Abarth. Ponginibbi Group: Peugeot, Citroen, DS, Hyundai, Volvo. Piemme Car: Nissan. Autostar: KIA, Ssangyong, Skoda. Programma Auto: Fiat, Lancia, Jeep, Abarth. Raschiani: Bici da strada, elettriche, mountain bike, Piaggio, Suzuki.

I COMMERCIANTI SONO I DESTINATARI PRINCIPALI DEL FESTIVAL: A LORO NON È MAI STATO RICHIESTO ALCUN PAGAMENTO

I commercianti con una attività in centro storico possono fare domanda per esporre la propria merce in strada, esclusivamente davanti alla propria vetrina (su ordine della Questura), per un’area di circa 3 metri quadrati.

Gli esercenti con un bar o un ristorante in centro storico possono fare domanda per allestire o espandere il proprio plateatico, in accordo con i “vicini”, per un’area di circa 20 metri quadrati. In ogni caso, prima di autorizzare queste occupazioni, l’organizzatore compiere alcune verifiche (in particolare, nel caso oltre all’occupazione siano previsti eventi di qualsivoglia natura, l’organizzatore verifica che questi siano compatibili con gli altri appuntamenti in programma).

I commercianti associati a Unione Commercianti, Confesercenti o CNA non pagano nulla: le associazioni si faranno carico della spesa per i propri iscritti.

I commercianti del centro storico che desiderino occupare suolo pubblico dovrebbero affrontare i costi per tale occupazione, potendo godere della tariffa ridotta concessa a chi aderisce ai Venerdì Piacentini (pari a € 0,50 m2 + spese istruzione pratica ridotte complessivamente a €. 60,00).

Ogni commerciante, previa presentazione della domanda e ottenuta l’autorizzazione da parte dell’organizzatore, può naturalmente scegliere di fare autonomamente le pratiche per l’occupazione di suolo pubblico in Comune, producendo la documentazione tecnica necessaria.

Tutte le somme citate non sono in alcun modo destinate all’organizzatore (Blacklemon), bensì sono legate ai costi burocratici delle pratiche amministrative presso il Comune di Piacenza.

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