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Bambini e lockdown. Il sindaco Barbieri: “tuteleremo il loro diritto a vivere serenamente la propria età”

PIACENZA – La lettera indirizzatale da una mamma preoccupata ha offerto lo spunto al sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, per tornare a parlare di bambini e lockdown. “Il 22 aprile scorso ho ricevuto una lettera che mi ha toccato il cuore e mi ha offerto un importante spunto di riflessione”, ha scritto su Facebook. “Una mamma mi ha raccontato di come la sua bambina stesse vivendo il trauma del passaggio dall’asilo alla prima elementare, dopo la brusca interruzione del suo percorso dovuta all’emergenza Covid.

La scuola interrotta all’improvviso, l’isolamento in casa, il suono delle ambulanze, il percepire le preoccupazioni dei genitori, tutte queste cose possono avere amplificato le paure e le preoccupazioni con cui i più piccoli si affacciano a un cambiamento importante qual è il passaggio dall’asilo alla scuola, o dalle elementari alle medie. Un cambiamento che di norma i bambini affrontano gradualmente, con la famiglia, gli amici e gli educatori, seguendo le tappe di un progressivo avvicinamento a questo traguardo.

Ci stiamo dedicando con grande determinazione al progetto Porcospino, un’iniziativa che mi sta particolarmente a cuore e su cui l’Amministrazione sta lavorando con impegno per offrire un aiuto concreto alle famiglie nell’accudimento dei figli. Un progetto che terrà conto delle esigenze specifiche di ogni fascia d’età e che coinvolgerà figure professionali competenti ed esperte.

Nella sua bellissima lettera, questa mamma mi ha pregato di tenere in considerazione tutti i nostri piccoli “lasciati a metà nella loro conquista del loro pezzetto di mondo” e – pensando ai centri estivi – mi ha chiesto di non limitare l’accesso ai soli bambini con entrambi i genitori lavoratori.

Ad oggi non abbiamo ancora un riscontro preciso né in termini di disponibilità di posti, né di eventuali adesioni, ma posso assicurare che avremo cura di considerare le necessità di tutti, nella consapevolezza che non potremo ignorare le famiglie si trovano in condizioni di maggiore e oggettiva difficoltà, come nei casi in cui entrambi i genitori lavorano e dove l’opzione dello smart working non è percorribile.

Farò di tutto per garantire a bambini e ragazzi il diritto a vivere serenamente la propria età, avete la mia parola”.

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