Agente della Penitenziaria compie un gesto estremo

Piacenza. Tragedia nel corso della mattinata di venerdì 11 ottobre: un agente di Polizia Penitenziaria di 53 anni, da molto tempo in servizio nel carcere della nostra città, avrebbe commesso un gesto estremo mentre si trovava nella sua abitazione. La notizia è stata diffusa da Domenico Maldarizzi della Uil Pa Polizia Penitenziaria Emilia Romagna, che avrebbe parlato di una “strage silenziosa”. “Non sappiamo se in questo caso c’entrino o meno le pessime condizioni di lavoro degli agenti”, avrebbe affermato, “ma di certo non si può sottacere sul fatto che nell’ultimo periodo per molti appartenenti alle forze dell’ordine, ed in particolare alla Polizia Penitenziaria, questo triste trend sia in continua ascesa”.

Tra i fattori di rischio, le situazioni lavorative fortemente stressanti e l’accesso a strumenti letali. “È difficile arginare questo rischio suicidio per il numero di variabili a cui sono esposti i membri delle forze dell’ordine”, avrebbe continuato, “ma è pur vero che l’Amministrazione ben poco fa per diminuire le azioni stressogene del nostro lavoro o per cercare di captare disagi anche familiari. Le esperienze pregresse, che pure sono state realizzate a macchia di leopardo sul territorio nazionale, hanno dimostrato che i ‘centri di ascolto’ o gli ‘sportelli psicologici’, per evidenti ragioni, non sono frequentati o non sono da soli sufficienti: perciò l’Amministrazione, oggi, deve analizzare le cause dello stress – carenze di personale, strutture, mezzi, attrezzature, insufficienze formative – ma soprattutto deve cercare di prevenire gli eventi critici ai quali i poliziotti possono essere coinvolti in qualità di spettatori, soccorritori e protagonisti durante l’espletamento del proprio servizio al punto di mettere a dura prova le capacità di adattamento”.

 

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