“Suo figlio è in arresto, deve pagare 3800 euro”. Ma l’anziano non casca nel raggiro

Piacenza. Questa volta non è andato a buon fine il tentativo di raggiro da parte di ignoti che, intorno alle 12:00 di mercoledì 4 luglio, avrebbero telefonato al numero di un 76enne residente nell’area di via Vitali, sostenendo di essere carabinieri. Gli sconosciuti, nel corso di un paio di telefonate, avrebbero affermato che il figlio dell’anziano era in stato di fermo, e che per liberarlo era necessario il pagamento di una cauzione di 3mila 800 euro.

L’uomo si sarebbe però reso conto del raggiro, ed avrebbe così telefonato alla polizia, portando all’intervento sul posto degli agenti che hanno dato il via agli accertamenti e raccolto la sua testimonianza.

Si ricorda che in Italia non esiste la possibilità di pagare una cauzione per liberare individui in stato di arresto.

Potrebbe interessarti

arte e sostenibilità Arte Laguna Prize sostenibile

Arte e sostenibilità. Un approccio olistico catalizzatore di cambiamento

L’intersezione tra arte e sostenibilità rappresenta un campo fertile di esplorazione e innovazione, dove gli …