Cyberattacchi in Cina. Centinaia di migliaia di computer infettati da ransomware

Sarebbero “centinaia di migliaia” i computer in Cina colpiti dall’attacco ransomware che negli scorsi giorni si è diffuso a livello globale: lo ha reso noto Qihoo 360, tra i principali fornitori e sviluppatori di software antivirus locali. Nei computer infettati dal ransomware i dati vengono resi illeggibili, ed il riscatto richiesto per renderli accessibili si aggira intorno ai 300 euro; Europol raccomanda tuttavia di non pagare la somma richiesta.

Il portavoce di Europol Jan Op Gen oorth avrebbe affermato che non sono state registrate nuove infezioni di ransomware nell’ultima settimana, cosa che avrebbe definito un “messaggio positivo”: “significa che nel fine settimana, con l’allerta dell’attacco su scala globale, le persone si sono attivate per fare gli aggiornamenti per la sicurezza degli apparati”, avrebbe affermato a proposito.

Secondo il presidente della società Microsoft, Brad Smith, l’attacco dovrebbe essere visto come un campanello d’allarme dai governi, che non dovrebbero conservare software che potrebbero essere rubati da malintenzionati: il virus ransomware, in particolare, sarebbe stato rubato all’agenzia americana di intelligence NSA. “Abbiamo visto vulnerabilità stoccate dalla Cia che sono finite su WikiLeaks e adesso questa vulnerabilità rubata alla Nsa ha colpito clienti in tutto il mondo”, avrebbe affermato Brad Smith.

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