Attacco Usa in Siria, colpita la base di Shayrat. Damasco: “Risponderemo all’aggressione”

È partito nella notte l’attacco da parte degli Stati Uniti effettuato con 59 missili Tomahawk, lanciati da alcune navi Usa che si trovavano nel Mediterraneo, e che ha avuto come obiettivo la base dalla quale sarebbero partiti i raid con armi chimiche dello scorso martedì 4 aprile (con un bilancio di almeno 86 morti, tra i quali 30 bambini): si tratta della base militare di Shayrat, nella provincia di Homs. Un attacco “spericolato e irresponsabile”, secondo il presidente siriano Bashar al Assad, mentre il suo consigliere politico, Buthayna Shaaban, avrebbe commentato l’attacco affermando che “la Siria e i suoi alleati risponderanno in maniera appropriata a questa aggressione”.

Dura anche la reazione del presidente della Russia Vladimir Putin, che avrebbe accusato Washington di aver compiuto una “aggressione contro uno Stato sovrano”, con conseguenze sulle relazioni Usa-Russia. Il premier italiano Gentiloni, definendo l’attacco un’azione che rimarrà”limitata”, avrebbe auspicato il comune impegno nella ripresa tra i negoziati con Onu e Russia, affermando però “chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti”.

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