TITOLO ORIGINALE: The Dancer
ANNO: 1999
GENERE: Dramma
REGISTA: Fred Garson
ATTORI: Mia Frye, Rodney Eastman, Garland Whitt, Féodor Atkine
TRAMA:
India è muta sin dalla nascita. Forse per questo ha imparato ad esprimersi danzando. E le sue performances sono effettivamente le uniche scene per cui varrebbe la pena vedere il film. Per il resto la trama (il soggetto è di Luc Besson, e sinceramente ci aspettavamo qualcosa in più) è esile e scontata: una ballerina di talento, nonostante tutte le delusioni e nonostante l’handicap, lotta caparbiamente per arrivare a calcare i palcoscenici di Broadway. Al suo fianco un fratello buono a nulla che le fa da manager, e un inventore che, dopo averla vista ballare in discoteca, costruisce un marchingegno in grado di tramutare i movimenti del suo corpo in musica.
DESCRIZIONE:
mia frye, nota coreografa e ballerina, è davvero brava nel suo lavoro – che non è certo quello dell’attrice – e le scene di danza sono le parti più godibili del film. per il resto è una pellicola banale e troppo esile, dove anche l’unico spunto interessante, quello delle possibilità comunicative di una ragazza muta, è liquidato in pochi fotogrammi.