Russia. Amnistia per Pussy Riot e attivisti Greenpeace

Tra loro Cristian D’Alessandro. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva

È stato approvato in seconda lettura dalla Duma il provvedimento di amnistia presentato da Vladimir Putin. Secondo il testo originale, l’amnistia sarebbe stata applicabile solo a coloro che sono già stati condannati per la prima volta a pene inferiori ai 5 anni per reati minori (come quello di teppismo). L’emendamento varato negli ultimi giorni, invece, prevede che questo provvedimento sia esteso anche ai sospettati e in attesa di giudizio, oltre che a madri di figli minorenni, donne incinte, minori di 18 anni, over 60, poliziotti e militari. Grazie a questo provvedimento saranno liberati anche gli attivisti di Greenpeace coinvolti nel tentativo di abbordaggio di una piattaforma Gazbrom, in segno di protesta: tra di loro anche l’italiano Cristian D’Alessandro.
Libere al più presto anche le Pussy Riot secondo le fonti ufficiali, insieme a circa altre 25mila persone. Non saranno soggetti all’amnistia, invece, i militanti dell’opposizione che nel 6 maggio 2012 sono scesi in piazza Bolotnaya a Mosca, accusati di disordini di massa: solo i partecipanti beneficeranno dell’amnistia, mentre gli organizzatori e coloro che hanno usato violenza contro le forze di polizia sconteranno la loro condanna.

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