La libertà, la dignità e l’uguaglianza sono più forti dell’ostruzionismo

Arcigay-Agedo: Il Consiglio comunale approvi il Registro delle unioni civili

Nella prima seduta del Consiglio comunale dedicata al Registro delle unioni civili abbiamo assistito ad un dibattito nervoso e scomposto, fitto di citazioni normative improprie e di continue confusioni tra diritto e morale, nel quale sono emersi spesso toni aggressivi e irrispettosi del tema trattato e delle persone coinvolte.

D’altra parte, abbiamo apprezzato il coraggio e la determinazione delle consigliere e dei consiglieri del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, e in primo luogo dei promotori, che hanno difeso il significato della delibera e presentato una serie di emendamenti migliorativi. Li incoraggiamo ad andare avanti fino all’approvazione definitiva del provvedimento, che ci auguriamo possa arrivare presto.

Vale la pena di ricordare che il Registro non è un provvedimento esclusivamente “simbolico”. Certo, i simboli contano molto in politica e nella vita delle persone, e un riconoscimento pubblico delle forme familiari non fondate sul matrimonio ha una forte valenza, diversa e ben maggiore di quella che hanno accordi privatistici come i contratti di convivenza proposti anche recentemente dai Consigli notarili.

Ma la delibera ha soprattutto lo scopo di fissare un principio: quello della parità di trattamento – parità dei doveri e dei diritti, quindi – tra coppie sposate e unioni civili per quanto riguarda i servizi, i benefici, le pratiche e le attività di competenza comunale. Un principio che non solo vale per i servizi attualmente esistenti, ma che soprattutto viene posto per il futuro.
Per tutti questi motivi il Registro è importante per le tante coppie eterosessuali che scelgono di non sposarsi, ma lo è ancora di più per le coppie gay e lesbiche che, escluse dal matrimonio civile, non hanno possibilità di scegliere.

Non si tratta, quindi, di un provvedimento “inutile”, come è stato ripetutamente denunciato da Lega Nord, Pdl e Fratelli d’Italia.

D’altra parte ci chiediamo: che senso ha affannarsi in una strategia dilatoria e apertamente ostruzionistica, culminata con la presentazione di oltre 100 emendamenti, nel tentativo di far deragliare o almeno ritardare l’approvazione di una delibera che si considera inutile? Tanta fatica per così poco?

Forse il punto è proprio che la delibera è tutt’altro che inutile: garantisce la libertà, la dignità e l’uguaglianza delle persone. E questi sono obiettivi che qualcuno considera inutili o, peggio, pericolosi.

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