Egitto. Processo rinviato per l’ex presidente Morsi: forti tensioni

Aggiornato all’8 gennaio il processo all’ex presidente Morsi, detenuto da mesi in luogo segreto

Lo hanno trasportato in elicottero davanti alla corte, dal carcere segreto in cui è detenuto dal 3 luglio: l’arrivo dell’ex presidente Morsi in tribunale, come era facile immaginare, ha riattizzato il fuoco dei disordini che da qualche mese si era attenuato. Accusato di incitamento alla violenza, Morsi si è presentato in aula in completo elegante, rifiutando di indossare l’uniforme bianca da detenuto, e ricordando al presidente della Corte costituzionale, con fare sprezzante, che è ancora il suo presidente a tutti gli effetti. Al suo arrivo, gli altri detenuti, esponenti del partito dei Fratelli Musulmani imputati insieme a lui, sono esplosi in un applauso, e hanno dato le spalle alla corte, facendo con le mani il segno del numero 4, diventato simbolo della piazza Rabaa el Adaweya, dove ad agosto era avvenuto uno sgombero dei manifestanti pro-Morsi.
I disordini hanno costretto a rinviare il processo all’8 gennaio. Intanto, il caos proseguiva anche fuori dall’aula: davanti alla sede della Consulta sono stati usati lacrimogeni per disperdere la folla di manifestanti, e altri si sono radunati presso il palazzo di giustizia. Fra le persone a favore di Morsi e quelle a sfavore si sono verificate violenze, ed in alcuni casi si è reso necessario l’intervento della polizia, che ha fermato gli scontri con l’impiego di lacrimogeni.

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