Stop al finanziamento dei partiti. Protestano i dipendenti del Pd

”Perché dobbiamo pagare noi la crisi?”. Lo stop sarà graduale, in 3 anni

Dal 2017 i partiti saranno finanziati solo da cittadini volontari. Il disegno di legge varato dal governo di Enrico Letta prevede un taglio dei rimborsi del 40% nel 2014, del 50% nel 2015 e del 60% nel 2016. Dall’anno successivo (il 2017, appunto) ci saranno solo i contributi volontari dei cittadini. Ma i dipendenti del Partito Democratico non ci stanno. “Devo pagarla io la crisi del Pd? Io che faccio la segretaria e guadagno poco più di mille euro al mese? Adesso levano il finanziamento pubblico ai partiti perché la gente si è stufata di loro, delle loro porcate. E noi dipendenti finiamo per pagare il conto. Loro tagliano, ma tanto hanno le spalle coperte, sono tutti parlamentari. Ma noi?” A parlare è una segretaria del PD, intervistata da Stefano Secondino per ANSA.
“Ieri noi dipendenti del partito abbiamo incontrato il tesoriere, Antonio Misiani,” ha continuato la segretaria del Pd. “Ci ha detto che non ci sono soldi, il governo Monti ha dimezzato i rimborsi elettorali, e l’ultima tranche il partito l’ha versata ai terremotati dell’Emilia. Lui ci ha assicurato che non licenzieranno nessuno. Ma con che soldi ci pagheranno? Credete davvero che gli elettori finanzieranno il partito?”.

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