Gli attivisti hacker di Anonymous ”sfondano” il sito della Polizia

Bucato il data-base delle forze dell’ordine: sul sito italiano dell’organizzazione virale sono stati messi a disposizione alcuni documenti delicati contenuti negli archivi

Hanno subito rivendicato l’azione informatica gli attivisti di Anonymous sul loro blog: “Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro. Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura; file riguardanti i Notav; varie circolari ma anche numerose mail, alcune delle quali dimostrano la vostra disonestà .”
Per prendersi ulteriormente beffa delle forze dell’ordine, gli attivisti hanno pubblicato un manifesto satitico con tanto di vignetta e slogan provocatorio: "Polizia battuta e scoperta". Nel comunicato diffuso dopo l’impresa informatica, citando la repubblica di Platone (“Chi custodirà i custodi?”), propongono l’introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine e condanni chi, mascherato dietro alla propria divisa, si accanisca contro la dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell’ordine svolgono il proprio ruolo e che le forze dell’ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate.

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