I Kubark sulla rotta di ”Ulysses”

Una nuova definizione di post-rock, tra metal, ambient e musica sperimentale

Definire lo stile dei Kubark non è facile. Quando ho avuto il piacere di ascoltare e recensire il loro disco d’esordio, con i brani “Autogenic” e “Meat”, sono rimasto suggestionato dal loro modo di fare musica, originale ma non ossessionato dalla ricerca dell’originalità. Si, perché il problema di molte band emergenti è che per cercare di essere originali a tutti i costi dimenticano che un brano deve essere piacevole da ascoltare e deve regalare emozioni. “Ulysses”, il primo album dei Kubark, sicuramente non lascia indifferenti. Il pezzo di apertura, dal titolo “Letdown”, mi ha fatto venire in mente il famoso articolo di Simon Reynolds su “The Wire” in cui venne definito il genere post-rock. Qui il cantato e gli strumenti si rincorrono in un gioco delle parti davvero ben costruito. Odio fare paragoni (e come quando mi capita di leggere recensioni di sigari nelle quali mi si vuole raccontare che il tabacco sa di cioccolato o ha note di caffé), ma per incuriosirvi posso dire che ho trovato in “Letdown” un po’ di Stereolab, una buona dose di Isis, Russian Circles e Pelican, un po’ di Tool, qualcosa dei Mogwai e persino un pizzico di Pink Floyd. Il vero post rock, tuttavia, si può trovare nel brano “Love & preach hate” che utilizza le molecole del rock anni ’70 in un lento progredire, fino all’esplosione finale che ci catapulta a calci nel sedere nel nostro secolo.

Adoro la batteria dei Kubark. Nelle prime due tracce è senza dubbio lo strumento dominante, in grado di reggere la struttura melodica del pezzo, ma anche di regalare virtuosismi profondamente suggestivi, come nella parte strumentale a cavallo tra i primi due capitoli di questa opera. In “AinSoph”, dove in apparenza sono le chitarre a fare da padrone, l’originalità del pezzo è data proprio dal tempo scandito in modo non ortodosso dalla batteria. Atmosfere ambient e derive metal sono gli ingredienti più immediati di quello che forse è il miglior brano dell’intero CD.

Kubark – Ulysses (2011)
TRACKLIST:
1. Letdown
2. Ainsoph
3. Love & preach hate
4. Ulysses
5. VIXI

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