Fini ha voluto fare la conta e si è trovato solo, con il classico cerino in mano

Una delle regole cardine della politica italiana è ”non andare mai alla conta se non si ha la certezza di vincere”

Gianfranco Fini è uno degli ultimi esemplari di ”uomo politico”. Al pari di Massimo D’Alema, ha una grande preparazione e una invidiabile capacità dialettica, ma diversamente dal suo avversario ha saputo tenere insieme un partito per decenni, stringendo saldamente in mano le redini (e il frustino). Con la confluenza di An nel Pdl, però, ha dovuto accettare di non essere più il capo. Un gradino più in alto di lui, sul trono, ha accettato di far sedere il suo storico alleato Silvio Berlusconi. Temporaneamente…

Dopo la vittoria alle elezioni politiche, scegliendo il ruolo istituzionale di Presidente della Camera dei deputati, Fini si è dovuto inventare ogni tanto qualche polemica per conquistare le pagine dei giornali. Lui, da vero uomo politico, sa che – per continuare a contare – un leader non può rinunciare ad ”esistere”.

Tutti sanno che Gianfranco Fini e i suoi fedelissimi si aspettavano una disfatta per il Pdl alle recenti elezioni regionali. Con un risultato negativo avrebbero potuto rimescolare le carte, puntando alla leadership, ma soprattutto a conquistare qualche poltrona in più. E’ evidente, infatti, che la battaglia interna al Pdl non riguarda ideali, valori e programmi, ma semplicemente poltrone e potere.

Ai tempi della fusione, Berlusconi e Fini si erano accordati di dividersi i posti chiave in modo proporzionato: 70 a 30. Ma il 30% di finiani, negli anni, si è avvicinato un po’ troppo al Cavaliere.

In ogni caso, il Pdl e la Lega Nord hanno stravinto le regionali, e il piano dei secessionisti è andato in malora. A questo punto, immagino, a Fini devono essere saltati i nervi. Come ogni cavallo di razza non ci sta a rimanere troppo a lungo nei box. Così, di scaramuccia in scaramuccia, siamo arrivati allo scontro in diretta con il premier Berlusconi e alla fatidica conta.

Ecco l’errore madornale che non mi sarei mai aspettato da un politico come Fini. Una delle regole cardine della politica italiana è ”non andare mai alla conta se non si ha la certezza di vincere”. Si è visto come è andata a finire. Gli ex generali di An, dal momento che la loro sopravvivenza politica non è più stata legata alle redini e al frustino di Re Gianfranco, gli hanno preferito Berlusconi.

Quando lui ha chiesto un sostegno per andare contro il Premier, si è ritrovato solo… con il classico cerino in mano.

[Best_Wordpress_Gallery id=”345″ gal_title=””]

Potrebbe interessarti

Piacenza Summer Cult: un Festival da non perdere

Dal 13 giugno al 19 luglio 2024, il cuore storico di Piacenza si trasformerà in …