Porrajmos : a forza di essere vento

Degli zingari gliene frega poco a tutti, stanno anche un po ‘sulle balle a tutti’, sempre ai margini , un po’ ladri , neanche tanto puliti , mai e poi mai integrati, però, bassi populismi a parte, c’è una storia che pochi conoscono

Porrajmos nella lingua dei Rom significa "divoramento" e indica la persecuzione e lo sterminio che il Terzo Reich attuò nei loro confronti. Durante la seconda guerra mondiale vennero uccisi oltre 500.000 zingari, vittime del nazionalsocialismo e dei suoi folli progetti di dominazione razziale. Segnati da un triangolo marrone e dal tatuaggio di una “Z” (zigeuner).

A questi vanno aggiunti quelli uccisi e perseguitati nei territori occupati di tutta Europa. Sebbene nel nostro paese mancasse una esplicita legislazione razziale relativa anche il fascismo fu responsabile di persecuzioni e deportazioni nei confronti di Rom e Sinti.

La storia dello sterminio degli zingari è una storia dimenticata e offesa dalla mancanza di attenzione di storici e studiosi: ancora oggi la documentazione risulta frammentaria e la relazione dei fatti lacunosa. E’ fra l’altro difficile recuperare la storia perchè i suoi protagonisti non erano registrati in nessuno stato proprio perchè nomadi per cultura e tradizione.

In Italia le popolazioni sinte e rom non hanno ancora ricevuto nessun riconoscimento ufficiale per le persecuzioni su base razziale subite durante la dittatura fascista. La Legge n. 211 del 20 luglio 2000 che istituisce il Giorno della Memoria non ricorda lo sterminio subito dalle popolazioni sinte e rom. Nel 2005, per la prima volta dopo sessanta anni, un’amministrazione statale, il Comune di Mantova, chiede ufficialmente perdono a tre sinte sopravvissute al Porrajmos, riconoscendo la persecuzione razziale subita.
I fondi destinati alla ricerca storiografica sono inesistenti. La raccolta dei documenti e delle testimonianze nella maggioranza dei casi sono addirittura ostacolati. Pochissime sono le risorse offerte per le pubblicazioni frutto di lavori supportati in modo volontario da ricercatori e studiosi.

Pochissimi infatti conoscono un fatto rilevantissimo: nel maggio del 1944 nell’imminenza della liquidazione del "settore zingari" ad Auschwitz , i 4.000 nomadi sopravvissuti resistettero, a mani nude, con coltelli improvvisati, le donne, le madri in prima fila a proteggere i bambini.
Una delle rarissime rivolte in un campo di sterminio, l’unica ad avere successo, perchè l’operazione nazista fu interotta.
Qualche mese dopo un migliaio di nomadi fu trasferito a Buchenwald, eliminato, la capacità di resistenza totalmente indebolita, tutti i rom passati per il camino del forno crematorio 5.

Ora una proposta di legge è stata inoltrata dal senatore Livio Togni (di etnia Sinta) perché la “Giornata della Memoria”, che ricorda lo sterminio del popolo ebraico e degli oppositori del regime nazi-fascista, inserisca tra le vittime anche Rom, Sinti, omosessuali, Testimoni di Geova e disabili. Una proposta per ristabilire la verità storica, tenere desta la memoria e contribuire al superamento delle varie “forme di discriminazione ancora oggi presenti, soprattutto contro i Rom”.

Da segnalare anche "A forza di essere vento – lo sterminio nazista degli Zingari" un cofanetto cartonato, a 4 ante, contenente 2 Dvd e un libretto allegato.
I due Dvd comprendono documentari, interviste, spettacoli musicali per un totale di oltre 2 ore e mezza di visione. Il libretto di 72 pagine contiene articoli e immagini relative agli Zingari, allo sterminio di cui furono vittime durante la Seconda Guerra Mondiale, alla loro realtà attuale.

Produce EDA, acronimo di Editrice A, la cooperativa editoriale anarchica che pubblica da 35 anni la rivista anarchica “A” e che negli ultimi anni ha prodotto alcuni Cd e Dvd legati a Fabrizio De André.

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