Attirati da annunci erotici. Tre omosessuali piacentini pestati a sangue e rapinati. Arrestato un egiziano

Malvivente armato di mazza da baseball si fingeva gay e dava appuntamento sotto il ponte sul Po

Si fingeva omosessuale e pubblicava inserzioni erotiche su un giornale di Piacenza; inserzioni complete di numero telefonico nelle quali il “dolce trentenne” si diceva disponibile a incontri piccanti nella zona di Piacenza, San Rocco al Porto e dintorni. Una volta che qualcuno abboccava all’esca dell’annuncio, gli dava un appuntamento in una zona isolata, più che altro nel piazzale buio sotto il ponte sul Po, sponda lombarda, oppure di fronte al cimitero di San Rocco o a quello di Santo Stefano Lodigiano. E’ a questo punto che l’inserzionista ne approfittava rivelando le sue vere intenzioni con rabbiosa violenza: a colpi di mazza da baseball veniva sfasciata l’auto del poveraccio che aveva malauguratamente risposto all’annuncio; il quale di lì a qualche istante si ritrovava a terra, legato mani e piedi, pestato a sangue, a calci e pugni, e poi abbandonato lì dove si trovava. E’ accaduto tre volte nelle ultime tre settimane, e per tre volte le vittime erano piacentine: un insospettabile padre di famiglia, un imprenditore stimato, un impiegato. Tre aggressioni feroci a scopo di rapina avvenute a due passi dalla città ma nel buio di qualche luogo isolato, adatto a chi si vuole appartare ma adatto anche ai criminali che se ne vogliono approfittare. Tre casi sui quali i carabinieri della stazione di Guardamiglio hanno iniziato una serie di indagini a tutto tondo, seppur non fosse facile risalire al responsabile. Una mano è arrivata dalla buona sorte: poche ore dopo l’ultima aggressione sotto il ponte del Po (meno di una settimana fa), il bancomat del piacentino rapinato (e finito nel bottino del rapinatore insieme a denaro contante, cellulare, orologio e tutto il resto) è stato usato in uno sportello poco lontano. Era molto probabile che chi l’aveva usato fosse il bandito-picchiatore. Secondo colpo di fortuna: lo sportello bancomat in questione era di quelli dotati di telecamere a circuito chiuso e puntate proprio su chi sta effettuando il prelievo. Quei fotogrammi sono stati acquisiti dai carabinieri, stampati e mostrati ai due piacentini che avevano subìto le rapine: entrambi l’hanno riconosciuto. «E’ lui» hanno detto. Ma a riconoscerlo per primi erano stati gli stessi carabinieri: l’uomo del fotogramma pare proprio che sia Ahmed Elmitwalli Mansour, 32 anni, egiziano da tempo in Italia ma senza fissa dimora, senza permesso di soggiorno e già noto alle forze dell’ordine per episodi di rapina e sequestro di persona. Ieri poco prima dell’alba i carabinieri di Guardamiglio sono riusciti a scovarlo a Codogno e ad arrestarlo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa mercoledì dal gip di Lodi. E nel carcere di Lodi si trova ora l’egiziano in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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