Raccolta per Tag: Paolo Virzì

Poster del film "Tutti i santi giorni"

Tutti i santi giorni

Guido ed Antonia sono una coppia di giovani: toscano lui e siciliana lei, si sono conosciuti ad un concerto di quest'ultima, in un locale di Roma, città dove ora convivono. Lui lavora come portiere di notte ed è appassionato di letteratura e storia antica, con un pallino per le agiografie; lei lavora in un autonoleggio e continua a comporre canzoni e a covare la timida speranza di tornare a cantarle in pubblico. Il titolo del film deriva dall'abitudine di Guido, al ritorno dal suo lavoro, di svegliare Antonia portandole la colazione a letto ed accennandole la storia del santo che si festeggia nel giorno.

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Poster del film "N (Io e Napoleone)"

N (Io e Napoleone)

Nel 1814 Napoleone giunge in esilio all'Isola d'Elba accolto dall'entusiasmo esaltato del popolino e del notabilato locale. Ma c'è qualcuno che non festeggia: il giovane Martino Papucci, ultimogenito di una famiglia di commercianti di Portoferraio, maestrino idealista e libertario, poeta in erba e amante libertino della bella e matura Baronessa Emilia. Martino detesta l'ex Imperatore e sogna tutte le notti di ucciderlo, per vendicare gli ideali rivoluzionari traditi e i tanti giovani mandati al massacro sui campi di battaglia di tutta Europa; così quando gli viene offerto di diventare scrivano e bibliotecario del nuovo Re dell'Elba, il ragazzo accetta con il segreto intento di compiere finalmente il delitto per il quale si sente predestinato.

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Poster del film "My Name is Tanino"

My Name is Tanino

Gaetano Mendolia (soprannominato Tanino), è un ragazzo nato a Castelluzzo del Golfo, una splendida località di mare in Sicilia. Durante l'estate conosce Sally, una ragazza americana con cui avrà una breve storia. Al termine dell'estate, Sally torna a casa. Tanino parte qualche giorno dopo per gli Stati Uniti, di notte e senza avvisare nessuno, per raggiungere Sally ma anche per evitare il servizio di leva.

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Poster del film "Il capitale umano"

Il capitale umano

In un paesotto della Brianza che finisce in "ate", eretto alle pendici di una collina una volta incredibilmente boscosa, un cameriere da catering neanche più giovane torna a casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che sembrano coinvolgere il rampollo di quella più ricca, assisa nella villa che sovrasta il paese, e la figlia dell'altra, piccolo borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti: il padre della giovane ragazza...

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Poster for the movie "Caterina va in città"

Caterina va in città

Caterina lascia la provincia con la famiglia e si trasferisce a Roma. Qui, si inserisce con disinvoltura nella vita cittadina, divisa fra l'amicizia con la figlia di un sottosegretario fascistoide e quella con la figlia di due "alternativi" sinistroidi. Virzì, dopo i tentennamenti e la mezza delusione di "My name is Tanino", torna con vigore al suo territorio prediletto, quello della commedia a sfondo sociale e politico. In questo caso la posizione è un po' sfumata, e meno definita che in precedenza: al centro della vicenda, infatti, non è più la lotta di classe o le amarezze della classe operia, ma la vacuità di valori di una gioventù che non sa più a cosa appigliarsi, dato che neppure i genitori offrono certezze condivisibili. Amaro e cinico come solo i maestri della commedia all'italiana sapevano in passato essere, Virzì si candida ad essere il cantore più credibile della crisi di una società che si morde incessantemente la coda, oltre che un ottimo direttore di attori.

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