Jessica Scaglione

Il Klimt è autentico. Arriva la risposta dopo le perizie sul dipinto rubato nel 1997

Piacenza. È autentico il “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, il dipinto sottratto alla Galleria Ricci Oddi in data 22 febbraio 1997, e rinvenuto lo scorso 10 dicembre nei pressi del medesimo luogo. La risposta è arrivata nel corso di una conferenza stampa della Procura di Piacenza alla sede della Banca d’Italia, in seguito alle perizie svolte per accertare che si trattasse del quadro originale.

In seguito a complesse analisi sarebbe stato accertato che si tratta della medesima tela conservata nella Galleria Ricci Oddi dal 1925: numerosi i segni di autenticità, da quelli che indicano la congruità tra il dipinto e le opere realizzate dall’autore, ai graffi, timbri, e tracce accumulati negli anni successivi. Tra le altre cose, un dettaglio conforme alla scoperta del 1996 fatta da una studentessa, Claudia Maga, insieme al direttore Stefano Fugazza: la presenza, sotto la tela, di un altro dipinto, Ritratto di fanciulla adolescente.

Rimangono da svolgersi accertamenti per riuscire a riempire il buco di 22 anni nella storia del dipinto, un periodo di tempo in cui la tela, fortunatamente, non avrebbe subito particolari danni.

Casa disabitata va a fuoco in via Millo. Vigili del fuoco in azione

Piacenza. Sono ancora da verificare le cause dell’incendio scatenatosi nel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio in via Millo, dove alcuni passanti avrebbero notato fumo fuoriuscire da tetto e finestre di una casa disabitata nella via. Ricevuta la chiamata, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno impedito all’incendio di diffondersi ulteriormente e lo hanno domato.

Non si esclude che nell’abitazione possano essere entrati dei senzatetto, passando dalla porta d’ingresso (che era aperta), e che abbiano cercato di accendere un fuoco per scaldarsi; non è esclusa, però, nemmeno la possibilità di un incendio di natura dolosa. Ad ogni modo all’arrivo dei vigili, raggiunti poi dalle volanti della polizia, non vi sarebbe stato nessuno all’interno dell’edificio.

Omicidio di Caorso. “Non doveva morire, volevo solo ferirlo”. Dietro alla lite forse rivalità lavorative

Caorso (Piacenza). Potrebbero essere di natura lavorativa le ragioni della lite conclusasi in tragedia nella serata dello scorso lunedì 13 gennaio, nei pressi di un bar in via Roma, a Caorso. Tra Rocco Bramante e Luigi Baletta sarebbe infatti iniziata, secondo alcuni testimoni, una discussione legata a rivalità in ambito lavorativo, ed in particolare alla rivendita di materiale ferroso. Sarebbe inoltre stata smentita dal sostituto procuratore Antonio Colonna la voce a proposito di un presunto tentativo di investimento da parte di Bramante come punto scatenante del violento litigio.

Secondo quanto fino ad ora diffuso, Baletta avrebbe preso l’arma usata per colpire Bramante dal bar. Un oggetto dalla lama di 18 centimetri, scoperto nel bidone della raccolta differenziata del vetro, lì riposto dopo che la proprietaria del bar lo avrebbe lavato: sarebbe stata proprio lei a dare le indicazioni necessarie a ritrovarlo. Bramante, raggiunto da almeno due fendenti, uno al polso e l’altro all’esterno della coscia sinistra, avrebbe sottovalutato la situazione, guidando per qualche centinaia di metri verso la caserma dei carabinieri, dove subito sono sopraggiunti i soccorsi per tentare di reagire alla sempre più grave emorragia. L’uomo avrebbe perso la vita per shock emorragico e arresto cardio circolatorio tre minuti dopo il suo arrivo al pronto soccorso.

Sono previsti per sabato gli accertamenti medico legali necessari a valutare quali e quanto profonde siano le ferite, in modo da avere un quadro più chiaro di quanto accaduto, e potenzialmente di verificare quanto riferito da Baletta sulle proprie intenzioni nel corso dell’interrogatorio dello scorso 13 gennaio. “Non doveva morire”, avrebbe dichiarato, ed avrebbe poi ammesso l’intenzione di ferirlo, ma non quella di togliergli la vita.

L’Altro Festival. Incontri, conferenze, lezioni-concerto, presentazione di libri, brunch, pedibus e tanto altro

L’insieme di tutte le iniziative collaterali inserite sotto il cappello dell’Altro Festival non sono mai state considerate dagli organizzatori una semplice appendice al cartellone principale. Sono diventate invece sempre più nel tempo la caratterizzazione che rende peculiare un festival che non vive solo delle grandi star della musica afro-americana, ma si sostanzia in un approccio differente che va a innestarsi nella vita quotidiana e nell’ambiente in cui si muove. E’ così che, nel corso di più di un mese di festival, la città di Piacenza si trasforma e prende vita grazie ad eventi in grado di coinvolgere il maggior numero di persone possibili, eventi destinati a tutti, anche a coloro che forse sono più restii ad entrare in un teatro e non avrebbero occasione né modo per andare a un concerto. Con un’attenzione particolare al pubblico dei giovanissimi, che il festival ha piacere di abituare all’ascolto o alla produzione di buona musica, e a coloro che sono impossibilitati a spostarsi, come gli ammalati e i carcerati.

Com’è ormai piacevole consuetudine, durante il periodo del festival la musica sarà la vera protagonista, diffondendosi in tutta la città.

 

IL JAZZ VA A SCUOLA

Da sempre convinto sostenitore della musica, sia ascoltata che suonata, come fattore basilare per una crescita armonica della persona, il Piacenza Jazz Club si è adoperato fin dai suoi albori per farla sperimentare alle nuove generazioni. Tanto da aver ispirato ed essere tra i fondatori dell’associazione nazionale “Il Jazz Va a Scuola”, che ha come obiettivo proprio quello di valorizzare l’importanza del linguaggio jazz e della musica improvvisata nella Scuola. Nel tempo gli strumenti e le tecniche si sono andati affinandosi e, quest’anno in particolare, sono tanti i progetti che vedono gli studenti delle scuole piacentine coinvolti con varie modalità. Grazie all’unione di intenti con alcuni istituti scolastici del territorio, sono in corso due progetti finanziati con il programma “Per chi crea” 2019, promosso dal MIBACT e gestito da SIAE con lo scopo di favorire forme di creatività e socialità tra i giovani per mezzo della musica Jazz. Uno è un progetto formativo per gli studenti dell’Istituto comprensivo di Bobbio e Travo, l’altro vede coinvolti gli studenti del Liceo Gioia. In particolare quest’ultimo, che ha come titolo “A qualcuno piace Fred”, sarà protagonista di alcuni eventi all’interno del festival. Nel corso dell’anno scolastico si sono alternati momenti di promozione culturale, tramite incontri con musicisti e musicologi e la partecipazione a concerti, a lezioni di musica di insieme strumentale e corale attorno a un esempio di innovazione di grande successo frutto della contaminazione tra Jazz e Swing, ben rappresentata dall’icona Fred Buscaglione. Tutte le nuove competenze acquisite si concretizzeranno in due concerti-evento che vedranno l’Orchestra del Liceo Gioia diretta da Franco Marzaroli, il Coro di Voci Bianche del Conservatorio Nicolini diretto da Giorgio Ubaldi, il gruppo jazz del Liceo Gioia “Iazz & Sving Band”, il Coro da Camera di Milano “Clam Chowder” e l’Orchestra MusicAlia, diretta sempre da Marzaroli insieme ad Alessandra Capelli esibirsi in ben due occasioni al Conservatorio Nicolini insieme ad alcuni musicisti del Piacenza Jazz Club.

Le prime classi delle scuole primarie piacentine assisteranno, presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni, allo spettacolo tratto dalle Fiabe del Jazz, la fortunata collana Edizioni Curci di biografie scritte da Roberto Piumini e Claudio Comini e illustrate da Fabio Magnasciutti, accompagnati dal vivo dal quartetto di Corrado Guarino. Prenderanno così vita dalla viva voce dei due autori le vicende di Louis Armstrong, John Coltrane e Miles Davis. Vista la richiesta e l’afflusso sempre molto numeroso di studenti è previsto fin d’ora un doppio spettacolo, per cercare di accontentare il maggior numero di bambini possibili.

Grazie al quartetto dell’armonicista Max De Aloe, anche grande affabulatore, torneranno anche le lezioni-concerto pensate appositamente per gli studenti dei Licei Gioia e Respighi, i quali si recheranno in alcune mattine al Milestone per scoprire quanto può essere divertente e coinvolgente l’universo sonoro del Jazz.

Per i più piccoli, previsti anche quest’anno i Jazz Pedibus, cioè una marchin’ band che accompagnerà a scuola swingando i bambini di alcune fortunate scuole primarie piacentine, i quali rispondono sempre con grande entusiasmo a questo tipo di fuori-programma spassoso che movimenta le loro routine quotidiane.

Dopo il successo dello scorso anno, prosegue anche il concorso per la migliore recensione di un concerto del festival scritto dai giovani redattori dei giornali di istituto delle scuole di secondo grado della provincia . Oltre a un primo premio in denaro questi giornalisti in erba avranno la possibilità di intervistare i musicisti e raccontare così il Jazz dal loro punto di vista.

 

SPECIALE ORNETTE COLEMAN

Questo 2020 porta con sé tante ricorrenze speciali nel mondo del Jazz. Il Piacenza Jazz Club ha scelto di onorare in particolare la figura di Ornette Coleman per l’intero anno, non solo adottando la sua effigie per la tessera associativa annuale ma anche organizzando una serie di eventi a lui dedicati per celebrarne i novant’anni dalla nascita, avvenuta il 19 marzo 1930.

Grazie alla collaborazione con la casa distributrice Reading Bloom, il 29 marzo al Milestone Jazz Club, tutti coloro che saranno interessati ad approfondire la sua biografia, potranno apprezzare la proiezione dell’importante documentario “Ornette: Made in America” girato nel 1985 dalla regista americana Shirley Clark, autrice di un pregevole spaccato sulla vita dell’artista. La visione del film sarà introdotta da un concerto ad hoc degli ShapeX con “Ornettiana”, il cui repertorio raccoglie alcuni tra i più bei brani mai scritti da Coleman, come una delle possibili interpretazioni di esperienza pratica di ascolto e performance della sua musica.

Due delle quattro conferenze in programma inoltre (quella a cura di Stefano Zenni e quella a cura di Maurizio Giammarco) tratteranno temi collegati alla sua immensa figura, così da comprendere meglio quanto il lavoro di questo saxofonista abbia influenzato, in modo significativo e contro ogni previsione, quello delle future generazioni di musicisti jazz.

 

SPECIALE ROSA PARKS

Ampia visibilità verrà data quest’anno anche alla figura dell’attivista per i diritti umani Rosa Parks, emblema della lotta al razzismo grazie ad alcune iniziative in collaborazione con Amnesty International e Cantiere Simone Weill.

Fulcro del progetto è un autobus, messo a disposizione da SETA, che verrà ribattezzato appunto “L’autobus di Rosa” e che sarà l’icona simbolo dell’iniziativa.

Tale mezzo dovrebbe stazionare in piazza cavalli nell’intera giornata di venerdì 20 marzo, al suo interno verranno collocate le tavole della graphic novel “L’autobus di Rosa” di Fabrizio Silei e Maurizio Quarello, edito da Orecchio Acerbo e patrocinato da Amnesty International e visitato da scolaresche; attorno all’autobus previsto un flashmob degli studenti e musica dal vivo con una jazz band itinerante. La sera invece al Milestone è previsto un jazz reading del libro/graphic novel con musicisti dal vivo.

 

NON SOLO MUSICA

Nato dall’incontro tra due associazioni culturali molto attive nel piacentino, Piacenza Jazz Club e TraAttori, “Free: dialogo tra l’improvvisazione jazz e l’improvvisazione teatrale” è uno spettacolo che ad ogni rappresentazione non manca di stupire e affascinare il pubblico, attraverso il dialogo tra due forme di improvvisazione: il jazz e il teatro. L’improvvisazione musicale tipica del Jazz assume la forma di una jam session, mentre quella teatrale lascia fluire liberamente il racconto in un’atmosfera di mutuo scambio, creando uno spettacolo improntato al divertimento e alla mutua ispirazione creativa. Lo spettacolo che si terrà al Teatro dei Filodrammatici sabato 28 marzo è in collaborazione con il Teatro GiocoVita,

 

IL JAZZ AL CENTRO – APERITIVO SWING

Confermati anche quest’anno gli appuntamenti con la rassegna nella rassegna organizzata in collaborazione con la Direzione del Centro Commerciale “Gotico” che porta concerti ad alto tasso di spettacolarità, molto graditi al grande pubblico nel cuore del Centro, ovvero in quella “piazzetta del gusto” dove viene anche contemporaneamente servito un gustoso aperitivo offerto dalla Direzione.

 

JAZZ BRUNCH e JAZZ BREAKFAST

Rimanendo sul tema dell’abbinamento tra il cibo e la musica, oltre ai concerti al momento dell’aperitivo, si confermano anche quest’anno i due Jazz Brunch, che aiutano a ritagliarsi una parentesi dall’affanno, forse perché si ascolta buona musica e si gustano alcune sfiziose prelibatezze nel giorno più rilassante della settimana (la domenica) e il Jazz Breakfast, che l’anno scorso ha avuto un largo seguito. La colazione a suon di Jazz avrà luogo nella Sala del Ristorante “La Veranda” del Park Hotel la mattina di domenica 15 marzo e vedrà protagonista il duo Dialoghi Sonori.

Al Dubliners Irish Pub sarà Maria Luisa Matino Trio la protagonista al brunch di domenica 1° marzo alle ore 12.30, mentre al settimo piano dell’Albergo Roma, con un panorama mozzafiato sulla città, domenica 22 marzo si esibirà il Dario Napoli Modern Manouche Project.

 

LIBRI DI JAZZ

Due saranno gli appuntamenti con le più interessanti uscite editoriali divulgative o di approfondimento attorno al mondo del Jazz in questo 2020. Alla libreria Feltrinelli venerdì 6 marzo il musicista Enrico Caniato presenterà il suo libro sul talentuosissimo, ma poco conosciuto, pianista americano Tony Fruscella. Durante l’incontro non si limiterà a parlare, ma suonerà anche la sua tromba accompagnato dal padre Stefano al pianoforte e dal contrabbasso di Mauro Sereno.

Ci si sposterà presso la libreria COOP all’interno del Centro Commerciale “Gotico” invece venerdì 13 marzo per la seconda presentazione libraria: “Il trombonista innamorato e altre storie di Jazz”, una serie di godibilissimi ritratti di jazzisti più o meno famosi, a cura dell’autore stesso, lo scrittore Aldo Gianolio che, cimentandosi alla batteria, si esibirà in duo con il trombonista Giuseppe Di Benedetto.

 

APPROFONDIMENTI

Numerose saranno in questa edizione le occasioni per approfondire aspetti dell’universo multiforme del Jazz aperti a tutti, sia a coloro che hanno fatto o vorranno fare della musica il loro lavoro, sia a tutti gli appassionati. In collaborazione con il conservatorio Nicolini di Piacenza per tre sabati consecutivi alle ore 15:00 nell’auditorium Annalisa Mannella si terrà un ciclo di conferenze su diverse tematiche e autori che verranno in alcuni casi affrontati anche dai musicisti in cartellone. Per primo il musicologo Stefano Zenni, sempre avvincente nelle sue lezioni, sabato 14 marzo incentrerà il suo incontro sul tema del “free jazz” con il titolo: “Non proprio free. Da Miles a Ornette, il jazz cambia forma”.

La settimana successiva, sabato 21 marzo, sarà la volta del musicologo Marcello Piras, vero “scienziato” della musicologia afroamericana, che converserà sul tema dell’arte della fuga di John Lewis, celebre pianista, compositore e arrangiatore americano che diede un altissimo contributo di qualità al mondo jazzistico.

Infine il terzo sabato sarà il musicista Maurizio Giammarco, anche autore di un fortunato libro su Sonny Rollins, a parlare del rapporto tra due mostri sacri del Jazz quali Rollins appunto e Ornette Coleman, non solo coetanei, essendo entrambi nati nel 1930, ma con più punti in comune di quanto, di primo acchito, i conoscitori del Jazz potrebbero supporre. Il titolo è “Sonny Rollins e Ornette Coleman: due coetanei a confronto”.

Che il Blues, dai campi di cotone del Mississippi, abbia impollinato il Jazz e poi la musica Rock/Pop (dai Led Zeppelin agli autori delle sigle dei cartoon) è storia (più o meno) nota. Meno nota è, invece, la fascinazione per il Blues che investì una nutrita schiera di musicisti classici. Una storia sconosciuta che sarà raccontata in foggia di lezione-concerto dal musicologo Luca Bragalini e dal pianista Enrico Pieranunzi, il quale eseguirà contestualmente alcune rare pagine pianistiche classiche virate al blues, in stretto rapporto con il programma del suo concerto di chiusura del Fest, che avrà luogo il giorno successivo. La conferenza-concerto “Blues in the classic: una storia sconosciuta” si terrà sabato 4 aprile alle ore 15:00 presso la Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi”.

 

INCURSIONI JAZZ

Le incursioni Jazz allieteranno a suon di Swing alcuni luoghi a sorpresa, come esercizi commerciali o uffici del centro storico e della periferia, concedendo una breve ma godibilissima pausa dalle attività nelle quali ciascuno è coinvolto durante la normale routine quotidiana. Un momento di distensione che aiuta ad accantonare per un po’ le preoccupazioni, infondendo allegria e dando una marcia in più a tutta la giornata, a cura di una small band di jazz tradizionale, come nella migliore tradizione dixieland che si rispetti, in puro stile New Orleans. Un altro modo per far vivere alla città il suo mese di Jazz, per far entrare la musica dal vivo in luoghi dove mai è stata suonata, come negozi, bar, grandi magazzini, uffici e, perché no, anche qualche scuola.

 

JAZZ BUS

Il Jazz durante il festival si sposterà anche su ruota, salendo a bordo di alcuni autobus di linea, in collaborazione con la società di trasporto pubblico Seta, per portare un tocco di frizzante allegria anche tra gli utenti abituali dei mezzi pubblici durante i loro consueti spostamenti. Non si tratterà quindi di mezzi ad hoc, ma di normali linee urbane dove i musicisti saliranno a sorpresa.

 

MASTERCLASS

Particolarmente attesa la masterclass del pianista Richie Beirach che, in collaborazione con il conservatorio Nicolini, sarà proposta a frequenza gratuita sabato 7 marzo alle ore 15:00 nell’auditorim Annalisa Mannella. Il musicista americano sarà a disposizione degli studenti del conservatorio e non solo, per insegnare ciò che lo ha reso il pianista preferito da molti jazzisti e in particolare da quel mostro sacro del saxofonista Dave Liebman (con Miles Davis e molti altri) che con Beirach mantiene un sodalizio discografico da decine di anni e che si esibirà la sera stessa in duo con lui all’XNL.

 

DONATORI DI MUSICA 2020

Continua in stretta collaborazione con l’azienda USL di Piacenza e AVO, l’Associazione dei Volontari Ospedalieri, l’esperienza di portare in maniera continuativa durante il festival una serie di concerti per i pazienti ricoverati in Ospedale. Nata con il nome di Donatori di Musica, l’esperienza ha finito con l’abbracciare in maniera più continuativa tutte le arti per tutto l’anno prendendo il nome di OSPEDarte, quando l’arte entra in Ospedale. Numerosi ormai sono gli artisti e le associazioni del territorio che si sono alternate ogni settimana presso lo spazio dedicato nel corridoio di accesso ai reparti del rimo piano dell’Ospedale “G. da Saliceto” di Piacenza.

Donatori di Musica per il Piacenza Jazz Club significa anche garantire un concerto per i detenuti della casa circondariale delle Novate.

Piacenza Jazz Fest 2020, dal 29 febbraio al 5 aprile. Un programma fitto di eventi per la diciassettesima edizione

Scommettere sui giovani, offrire loro occasioni di visibilità e occasioni per mettersi alla prova, e scommettere sulla musica di altissima qualità, al di là delle mode del momento e delle scelte che suonerebbero facili, ma rischiosamente scontate. Questa in estrema sintesi è la cifra distintiva del Piacenza Jazz Fest, arrivato quasi alla maggiore età, pronto com’è quest’anno a soffiare sulle sue diciassette candeline.

Del resto il festival jazz di Piacenza, che quest’anno è in programma dal 29 febbraio al 5 aprile, è una delle anime di un’associazione culturale che ha sempre tenuto la barra dritta, impegnandosi al massimo per realizzare queste scommesse, per quanto sfidanti, e ogni anno vi profonde, se possibile, ancora più impegno.

I giovani in primis. Per coinvolgerli e renderli protagonisti l’impegno si concentra su diversi fronti, quelli con i musicisti emergenti, tramite il Concorso per Giovani Talenti del Jazz italiano “Chicco Bettinardi” che ne seleziona di bravissimi e che quest’anno darà modo di sentire i vincitori della scorsa edizione in apertura ai concerti principali, e quelli con le scuole di ogni ordine e grado, che è andato via via intensificandosi nel tempo, probabilmente anche in virtù del coinvolgimento di primo piano del Piacenza Jazz Club nell’associazione nazionale “Il Jazz Va a Scuola”.

 

IL CARTELLONE PRINCIPALE

 

C’è un’altra scommessa a cui il Piacenza Jazz Fest tiene in modo particolare ed è quella di puntare sempre e solo su cavalli di razza, su musicisti che abbiano qualcosa da dire, e lo sappiano oltretutto dire benissimo. Su questo fronte il festival ha già detto la sua nel corso degli anni, anche sulla scorta dei numerosi attestati di stima e dalle reazioni entusiaste ricevute dal pubblico presente ai concerti. E anche le scelte di quest’anno non deluderanno certo le aspettative.

Il cartellone principale si distingue all’interno del panorama musicale per l’alta qualità della sua offerta che riesce sempre a coniugare perfettamente la notorietà degli artisti chiamati a esibirsi con l’alto livello di raffinatezza della loro proposta musicale.

La cantante Maria Pia De Vito con il progetto “Drink up, dreamers!” sarà l’ospite dell’anteprima, prevista per mercoledì 15 gennaio alle ore 21:15 a ingresso libero presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano; con lei Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.

Il concerto inaugurale del 29 febbraio alle ore 21:15 presso lo spazio “Rotative” del quotidiano “Libertà” sarà affidato al quintetto del trombettista Tom Harrell, sul palco insieme a un quintetto di musicisti spaventosamente bravi, Mark Turner al sax, il chitarrista Charles Altura, Ben Street al contrabbasso e Johnatan Blake alla batteria. “Infinity” è il titolo del loro ultimo disco, che presenteranno a Piacenza.

Un altro grande trombettista, questa volta sardo, Paolo Fresu, salirà con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura mercoledì 4 marzo alle ore 21:00 sul palco del Teatro Sociale di Stradella, grazie alla collaborazione con l’ente pavese.

Nel suo carattere da sempre “itinerante”, la manifestazione sarà per ben due volte ospite presso il neonato spazio espositivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano sito nell’edificio Ex-Enel, XNL Piacenza Contemporanea, centro culturale interamente dedicato all’arte contemporanea. A corredo dell’imminente mostra “La rivoluzione siamo noi” (1 febbraio – 4 maggio) la kermesse proporrà i concerti di Dave Liebman & Richie Beirach “Forgotten Fantasies Revisited” che avrà luogo sabato 7 marzo alle ore 21:15 e il duo formato da Gianluca Petrella e Pasquale Mirra che vi si esibiranno martedì 10 marzo alle 21.15.

Domenica 15 marzo alle ore 21:15 il cartellone si sposterà invece alla Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni per il concerto di un settetto delle meraviglie, gli americani The Cookers, con Donald Harrison e Billy Harper ai sax tenore, Eddie Henderson e David Weiss alle trombe, George Cables al pianoforte, Cecil McBee al contrabbasso e lo storico batterista Billy Hart.

Ancora due grandi protagonisti, quelli che questa diciassettesima edizione vedrà calcare il palco del Salone degli Arazzi (Galleria Alberoni) sabato 21 marzo alle ore 21:15. Si tratta di un altro famoso trombettista italiano, Enrico Rava e di un mostro sacro come il saxofonista americano Joe Lovano, che porteranno al festival la loro ultima incisione per la “ECM” di Manfred Eicher: “Roma”. A completare l’organico Giovanni Guidi al pianoforte, Dezron Douglas al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.

Sembra un’edizione dedicata allo strumento icona del jazz, la tromba, perché venerdì 27 marzo alle ore 21:15 al Teatro President si potrà ascoltare Avishai Cohen’s Big Vicious, con Avishai Cohen alla tromba, Yonatan Albalak alla chitarra, Uzi Ramirez a chitarra e basso e i batteristi Aviv Cohen e Ziv Ravitz.

Atteso un folto pubblico per il concerto finale di domenica 5 aprile alle ore 18:00 allo Spazio Rotative con il trio del pianista Enrico Pieranunzi e l’ensemble strumentale “JAS & OFI”, diretto da Michele Corcella in “Blues on Bach. The music of John Lewis”. Un grande lavoro di ricerca e orchestrazione realizzato a quattro mani da Pieranunzi e Corcella e portato in scena con un gruppo strumentale formato da 5 arche e 5 fiati che interagirà con il trio jazz.

 

In cartellone vi sarà spazio anche per i giovani emergenti italiani. Piacenza Jazz Fest promuove i nuovi talenti, ingaggiando in apertura ai grandi concerti in cartellone i vincitori del “Concorso Bettinardi” dell’anno precedente. Così la cantante Clarissa Colucci (vincitrice della sezione Cantanti) di fatto inaugurerà il festival, esibendosi allo Spazio Rotative prima del mito Tom Harrell, il saxofonista Giulio Ottanelli (vincitore della sezione Solisti) anticiperà l’entrata in scena di grandi maestri quali sono i componenti del gruppo The Cookers e il gruppo dei Bright (vincitori della sezione Gruppi) potrà vantare di aver aperto il concerto di Enrico Rava e Joe Lovano.

Enrico Rava © Roberto Cifarelli

 

BIGLIETTI E ABBONAMENTI

 

Come sempre la tessera del Piacenza Jazz Club 2020, sarà la chiave di accesso privilegiata ai concerti del Piacenza Jazz Fest. Sottoscrivendola, si entra a far parte, in qualità di Soci, dell’associazione che organizza il festival. Un modo sicuramente unico di vivere questa manifestazione da veri protagonisti, nonché col tipico spirito di “comunità” che contraddistingue il mondo del Jazz. Per i possessori della tessera sono inoltre previste numerose agevolazioni, come la possibilità di acquistare a un prezzo particolarmente conveniente l’abbonamento e i singoli biglietti per concerti principali e di poterne disporre una settimana prima dei non-soci, in modo da riservarsi i posti migliori. Ulteriore vantaggio legato alla tessera è la possibilità di usufruire di altre speciali convenzioni con attività ed esercizi commerciali del territorio.


BIGLIETTI

Tutti i concerti:
Interi € 22 – Ridotti € 18*

Per info sugli orari della biglietteria si veda sotto.

ABBONAMENTI

Costo abbonamenti a 5 concerti (29/02, 07/03, 10/03, 15/03, 21/3):

Intero € 69 – Ridotto € 57*

 

*Riduzione applicata agli over 65, under 20 e Soci Piacenza Jazz Club

Riduzione anche per gli studenti del Conservatorio Nicolini (solo per i concerti in abbonamento)

Gli studenti di Piacenza e provincia fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento, potranno usufruire di un ingresso privilegiato a € 5 fino ad esaurimento posti disponibili (solo per i concerti in abbonamento).

PREVENDITE LOCALI E NAZIONALI

Piacenza Jazz Club via Musso, 5 Piacenza – La prevendita degli abbonamenti sarà disponibile dal 22 gennaio 2020 per tutti, ma avranno diritto all’acquisto dei singoli biglietti solo i Soci del Piacenza Jazz Club, mentre per tutti dal 29 gennaio 2020 presso la sede del Piacenza Jazz Club in via Musso n. 5 a Piacenza, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.30.

Alphaville via Tempio, 50 Piacenza – Tutti i sabato mattina dal 15 febbraio al 28 marzo ore 10:30/12:30
Tabaccherie/ricevitorie Sisal di tutta Italia: prenotando il biglietto e passandolo poi a ritirare (costo del servizio € 2,50 a biglietto)

Biglietteria del Teatro Sociale di Stradella (solo per Paolo Fresu – Daniele Di Bonaventura)

via Faravelli, 2 Stradella (PV) – lunedì, martedì e mercoledì dalle 11:00 alle 13:00

giovedì, venerdì e sabato dalle 16:00 alle 18:00 tel. 0385/246569.

Nessun diritto di prevendita.

 

PREVENDITE ONLINE

www.diyticket.it con un diritto di prevendita € 2,50 per biglietto

www.vivaticket.it (solo per Paolo Fresu – Daniele Di Bonaventura)

INFO
www.piacenzajazzfest.it
info@piacenzajazzclub.it
biglietti@piacenzajazzclub.it
0523/579034366/5373201

 

Dogo argentino in fuga per il centro città. Cane recuperato e ricondotto dal proprietario

Piacenza. Una fuga di circa un’ora, fortunatamente conclusasi per il meglio, per un dogo argentino, riuscito a svanire da sotto gli occhi del proprietario e a scorrazzare indisturbato per il centro città. Il cane sarebbe sfuggito al controllo del padrone nei pressi di piazza Sant’Antonino, e si sarebbe poi diretto in piazza Cavalli e via Cavour; grazie all’intervento delle guardie di Aisa del soccorso animali e Loris Burgio delle guardie zoofile, è stato infine raggiunto e recuperato sul retro del Farnese.

L’animale non avrebbe mostrato segni di aggressività verso animali o persone, comportandosi in maniera docile ed amichevole con alcuni passanti e persino quando è stato raggiunto, evidentemente ignaro della preoccupazione scatenata dalla sua fuga. Una volta ricongiunti l’animale e il proprietario, quest’ultimo sarebbe stato redarguito a proposito dei pericolo di situazioni affini. Sul posto anche la Polizia Locale.

Rancan (Lega): ‘Piacenza, lite (con morto) fra pregiudicati a Caorso: pene severe contro i violenti’

‘Per contrastare l’aumento vertiginoso dei fenomeni criminosi nelle nostre città occorrono due sole cose: ripristinare la certezza e l’effettivita’ del diritto ed inasprire le pene contro i violenti’. Così il consigliere regionale della Lega, capolista a Piacenza del Carroccio alle prossime Regionali del 26 gennaio, Matteo Rancan, sulla violentissima lite fra pregiudicati avvenuta questo pomeriggio a Caorso nella quale è rimasto ucciso Rocco Bramante, conosciuto come ‘Boss’ dei nomadi.

Durante la lite spunta un coltello. Perde la vita un 52enne appartenente alla comunità Sinti

Caorso (Piacenza). Gravissimo fatto di cronaca nel corso del tardo pomeriggio di lunedì 13 gennaio, a Caorso, dove una lite è degenerata nella violenza, non lontano da un bar di via Roma. Un 52enne pregiudicato e appartenente alla comunità Sinti di Caorso, Rocco Bramante, sarebbe stato colpito con coltellate mentre si trovava a bordo della sua automobile; uno dei colpi subiti gli avrebbe reciso l’arteria femorale, ma sarebbe comunque riuscito a raggiungere la caserma dei carabinieri.

Sono così stati chiamati i soccorsi del 118, ed è stato disposto il trasporto d’urgenza verso l’ospedale cittadino, ma sfortunatamente non è stato possibile fare nulla per il 52enne, che è giunto morto all’ospedale. Sono ora in corso le indagini da parte dei carabinieri, ed un 64enne pregiudicato residente a Caorso sarebbe stato fermato ed arrestato con l’accusa di omicidio. Le indagini proseguono, tuttavia, nel tentativo di ricostruire, grazie alle testimonianze dei presenti, le circostanze di quanto accaduto.

Sembrerebbe che alcuni testimoni abbiano raccontato di aver visto il 52enne tentare di investire l’altro contendente, che per tutta risposta sarebbe entrato nel bar per agguantare un coltello e ritornare ad assalire l’altro uomo.

Forte la reazione di rabbia della comunità Sinti locale. che si è radunata di fronte alla caserma dei carabinieri per manifestare il suo sconforto. Alcune donne avrebbero giurato vendetta, e manifestato intenzione di danneggiare un’auto parcheggiata poco distante (secondo loro appartenente al presunto omicida), ma sarebbero state fermate prima che potessero passare dalle parole ai fatti.

Sabato 18 gennaio al Milestone il Francesco Orio Trio con la voce recitante di Umberto Petrin

Una interessante anteprima caratterizzerà il concerto del prossimo fine settimana al Milestone, il locale della grande musica dal vivo. Sabato 18 gennaio alle 22.00 il giovane ma ormai affermato pianista cremasco Francesco Orio, nonostante l’età ormai vecchia conoscenza del Piacenza Jazz Club, per aver vinto consecutivamente come solista e poi come gruppo al Concorso Bettinardi, presenterà un nuovo progetto in trio che coinvolge come ospite d’eccezione un altro grande pianista quale il maestro Umberto Petrin, qui in veste di voce recitante e di possibile pianista a quattro mani con Orio nel finale del concerto.

L’ingresso sarà gratuito con tessera dell’associazione Piacenza Jazz Club o ANSPI.

Due protagonisti dell’attuale scena jazzistica italiana e non solo; uno con una bella carriera alle spalle e interessanti progetti futuri e un altro più giovane, ma altamente talentuoso che sta facendo sovente parlare di sé. Due bravi pianisti, due artisti poliedrici.

Francesco Orio, pianista di forte personalità tra i più innovativi della scena jazz italiana, considerato l’erede artistico di Giorgio Gaslini, si distingue per l’eclettismo artistico, la tecnica e l’originalità delle composizioni. ll leitmotiv per cui si contraddistingue è la composizione e ricomposizione estemporanea di strutture basate su brevi frammenti, una sequenza di intervalli, una linea melodica, un’idea ritmica, che vengono sviluppati ogni volta sfruttando parametri diversi e senza restrizioni semantiche o storiografiche, attraverso l’improvvisazione collettiva del trio. La formazione ricerca e sviluppa un linguaggio sintetico che spazia attraverso più tradizioni musicali, un linguaggio che riesca a rimodellare e creare connessioni tra forme e strutture differenti, anche molto distanti tra loro, senza perdere di vista la totalità e l’integrità della narrazione.

Su Umberto Petrin si potrebbe scrivere a lungo, le sue collaborazioni e i suoi estrosi e innovativi progetti artistici esaltano un lungo curriculum professionale. Grande merito del pianista di Broni è quello di mettersi continuamente in gioco e di prestare particolare attenzione alle giovani leve, esaltando il loro lavoro in un una meritevole opera da mentore artistico. Petrin è una figura poliedrica del panorama culturale contemporaneo, la cui storia  è lunga e articolata, costellata da collaborazioni illustri con esponenti del Jazz di tutto il mondo, da Cecil Taylor a Lee Konitz ad Anthony Braxton, solo per citarne alcuni, così come di lunga data è il suo legame con i poeti e il teatro (tra gli altri Stefano Benni, Giuseppe Cederna, Milo De Angelis), legame che lo ha visto esibirsi in numerosi teatri. Umberto Petrin leggerà, reciterà e suonerà. Francesco Orio con il suo trio suonerà e manipolerà il suono attraverso l’elettronica. Un reading accompagnato dalla musica, un vero spettacolo in cui i musicisti si scambiano, interagiscono tra loro e con il pubblico, attraverso testi selezionati di autori italiani e americani e la musica dei compositori che più stanno loro a cuore.

Umberto Petrin

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzclub.it e seguire le sue pagine social su facebook, twitter e instagram.

Selena Gomez senza social per due anni. “Lontana dai social media ero molto più felice”

Una pausa di ben due anni dai social media. È dal 2018 che la cantante Selena Gomez ha deciso di allontanarsi da Instagram e Twitter, e dalla furia delle opinioni dei follower a proposito di ogni aspetto della sua vita e carriera. La cantante avrebbe dichiarato, parlando del suo allontanamento con Zane Lowe su New Music Daily per Apple Music’s Beats 1: “A volte bisogna farlo e basta. Stavo impazzendo.” A turbarla, innanzitutto, l’infinità di occasioni in cui finiva con il paragonare la sua vita a quella degli altri, e a domandarsi come facessero ad essere così felici.

“Mi chiedevo ‘E allora io? Mi sento come se mi mancasse qualcosa. Come mai tutti gli altri si divertono così tanto e io no?‘ E poi le cose hanno iniziato a farsi più cupe. C’erano degli account che non facevano altro che esaminarmi nei minimi dettagli, nel fisico, nel viso, nelle qualità, scelte, raccontavano storie, e non riuscivo a sopportarlo, perché avrei voluto dire loro ‘Non avete idea di cosa stiate parlando‘.” Una combinazione di fattori che l’hanno spinta a fare la scelta di allontanarsi completamente dai social media per un po’.

“Lontana dai social media ero molto più felice di me stessa, del mio aspetto, e questo mi ha aiutata tanto.” La celebrità, ora 27enne, è tornata ai suoi profili social, ma avrebbe dichiarato di sentirsi molto più forte, pronta ad affrontare le critiche: “un nuovo inizio”.