Nicola Negri

Premier League, la formazione ideale scelta dai giocatori

Manchester City… rules! Dopo aver trionfato sul campo, vincendo la Premier League con ben cinque giornate d’anticipo, i neocampioni d’Inghilterra spopolano anche nella Top 11 scelta dall’associazione inglese calciatori (Pfa). I giocatori di Premier hanno infatti scelto ben 5 ‘Citizens’ nella formazione ideale della stagione che sta per concludersi. I colleghi hanno premiato il terzino Kyle Walker, il centrale Nicolas Otamendi, i centrocampisti Kevin De BruyneDavid Silva e l’attaccante Sergio Aguero. Un solo rappresentante per l’altra squadra di Manchester, lo United al momento secondo in classifica, ovvero il portiere David De Gea, tra i possibili eredi di Gigi Buffon.

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La formazione ideale della Premier League 2017/2018 è completata da tre giocatori del Tottenham – il difensore Jan Vertonghen, il centrocampista Christian Eriksen e l’attaccante Harry Kane – uno del Chelsea – il difensore Marcos Alonso – e il protagonista assoluto, l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah, indicato quasi all’unanimità come la miglior punta della stagione grazie ai suoi 30 (al 18 aprile) gol in campionato. I sei calciatori che si contenderanno il premio come migliore dell’anno nella cerimonia di Londra sono, in rigoroso ordine alfabetico, De Bruyne, De Gea, Kane, Salah, Leroy Sané (attaccante del City e unico non presente nella Top 11) e Silva. Mai come stavolta è il caso di dire… Win the Best!

Giovanni Malagò: “PyeongChang 2018? Un’Olimpiade da 7 in pagella”

Italia, un’Olimpiade… da 7 in pagella. Questo il voto che il presidente del Coni Giovanni Malagò ha dato alla spedizione azzurra ai Giochi invernali di PyeongChang: “Abbiamo aumentato del 25% il bilancio rispetto a Sochi (dove non arrivarono medaglie d’oro, ndr). Complimenti alla Lombardia, regione da dove vengono i tre ori che ha scavalcato l’Alto Adige, che per il Coni è importantissimo. Non abbiamo mai avuto tanti medagliati così giovani, l’età più bassa di sempre. Le vere protagoniste sono state le femminile, mai successo nella storia delle Olimpiadi invernali. Un 3-0 agli uomini”. Il numero uno dello sport italiano – che ovviamente si riferiva ad Arianna Fontana, Michela Moioli e Sofia Goggia – ha aggiunto: “L’età media delle donne presenti alle Olimpiadi era la più vecchia di sempre. La cosa che mi lascia ben sperare è che l’età media degli uomini è stata la più giovane di sempre. Il percorso verso Pechino (Giochi invernali del 2022, ndr) è stato tracciato. 6,5 è un voto scarso, io darei 7″.

Non solo medaglie – ne sono arrivate anche 2 d’argento e 5 di bronzo, portando il totale a 10, ovvero la tanto agognata doppia cifra: “Della candidatura olimpica non ho voluto parlare perché siamo a pochi giorni dalla elezioni politiche. Ho molto apprezzato l’appello di Arianna Fontana, mi ha stupito in positivo: gli italiani vadano a votare, scelgano loro cosa. Al limite votino scheda bianca, ma è importante che anche il mondo dello sport faccia capire le sue idee”. Ma alle Olimpiadi 2018 si sono anche evidenziati buchi importanti, e preoccupanti: “Nei prossimi quattro anni dobbiamo migliorare le cose che facciamo bene e trovare il sistema di investire in nuove discipline sportive. Dall’halfpipe al big air al freestyle, non possiamo disinteressarci di tutte queste situazioni ed è vero che ci aspettavamo di più da certe discipline, ma i Giochi invernali sono un mondo chiuso e abbiamo vinto in 6 sport”. Per, tutto sommato, la quarta spedizione italiana più ricca di sempre all’estero dal punto di vista invernale.

Diritti sportivi TV: dalla Nations League ai Mondiali 2022, la panoramica completa

Diritti sportivi TV, ecco la panoramica (quasi) completa. A partire dalla Champions League, che sei anni dopo torna sulla Rai. La televisione pubblica ha infatti raggiunto con Sky un accordo per la trasmissione in chiaro e in esclusiva della miglior partita delle squadre italiane nel mercoledì della prossima stagione. Nel pacchetto sono comprese anche le semifinali, la finale e la Supercoppa europea. Ricordiamo che tutta la Champions, live e in esclusiva, per le prossime tre stagioni verrà appunto trasmessa su Sky.

https://www.youtube.com/watch?v=adrTvSglSV0

Sky ha inoltre annunciato di aver acquisito tutti i match degli Europei di calcio 2020, itineranti e in programma dal 12 giugno al 12 luglio. E’ la seconda edizione consecutiva della più importante manifestazione europea calcistica per Nazionali fatta propria dalla televisione satellitare; tutti i 51 incontri del torneo saranno in diretta su Sky, di cui 24 in esclusiva. In un panorama in cui manca Mediaset – che si è però aggiudicata i Mondiali di Russia 2018 – la Rai ha raggiunto con l’Uefa un accordo per l’esclusiva delle partite della Nazionale italiana per le amichevoli, la Nations League e le qualificazioni per gli Europei 2020 (di cui trasmetterà anche le 27 migliori sfide) e i Mondiali 2022. Acquistati infine dalla tv satellitare di Murdoch i diritti per la trasmissione live del GP d’Italia di F1, comprese prove e qualifiche.

Leonardo Bonucci e le “mezze tacche” del Milan secondo Fabio Capello

A Natale siamo tutti più buoni? Il discorso non vale per Fabio Capello! L’attuale tecnico dello Jiangsu Suning è infatti entrato in tackle su Leonardo Bonucci, ovvero colui che doveva essere il fiore all’occhiello del mercato estivo del Milan ed invece è diventato l’emblema della disastrosa stagione rossonera. A ‘Sky Sport 24‘, il 71enne allenatore friulano ha infatti elogiato le qualità d’impostazione, ma distrutto le abilità da marcatore, del 30enne difensore centrale della Nazionale italiana: “Con la palla fra i piedi, Bonucci è il migliore d’Italia e fra i primi 3 al mondo. Il problema è che non sa difendere, ha grandi problemi in questo fondamentale. Per lui, la Juve era l’ambiente fondamentale perché giocava con la difesa a 3. A 4 sta facendo molta fatica”.

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Fabio Capello, tra l’altro ex allenatore del Milan, ha quindi usato parole durissime per la società di Milano e per il suo acquisto più costoso; come pure per i suoi uomini mercato: “Sarebbe stato meglio acquistare 2-3 fuoriclasse, sono quelli che ti fanno fare la differenza. Gli acquisti estivi? Sono state prese mezze tacche”. Anche Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli finiscono così sul banco degli imputati. Per un Fabio Capello mai banale e meno che mai buono a prescindere… tanto meno a Natale.

Gigi Buffon: “Non ho paura del ritiro, sono curioso della vita”

Gli avversari nel girone di Champions League, i blaugrana Jordi Alba“Voglio la sua maglia” – e Ivan Rakitic“Pur di vederlo per la sesta volta al Mondiale gli cederei il mio posto” – ne tessono le lodi e tutto il mondo calcistico è rimasto scosso dalle sue lacrime al termine di Italia-Svezia 0-0, che ha decretato la non qualificazione della Nazionale azzurra ai Mondiali di Russia 2018. Parliamo ovviamente del 39enne portierone Gigi Buffon, che ha le idee chiare sul suo presente così come sul suo futuro, tanto da aver dichiarato al sito ufficiale della Uefa: “Mi ritirerò molto probabilmente a fine stagione, sono sereno, non temo quel momento, sono curioso della vita e non ho paura di smettere”.

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Il capitano della Juventus ha un’ultima cartuccia in canna per raggiungere uno dei pochi trofei che manca al suo sterminato palmares; si tratta ovviamente della Champions League: “Nel mio futuro c’è un ruolo da dirigente? Non mi piace fare la figura del burattino o dell’ignorante, quindi qualsiasi cosa farò proverò a farlo solo dopo essermi preparato al meglio”. E l’ultima partita? “Sarà come la prima, la affronterò con grande entusiasmo e orgoglio. Da ragazzino facevo il centrocampista fino a 12 anni, poi la folgorazione vedendo in tv i Mondiali del 1990 e le parate del camerunese Thomas N’Kono. Mi è venuta voglia di emularlo, e alla fine è andata bene”.

Kwang Song Han, il perché del NO alla Domenica Sportiva

Kwang Song Han, per tutti Han, in Serie B è uno degli uomini del momento. Perché? Grazie ai suoi gol – 5, frutto di una tripletta alla Virtus Entella e di 2 reti segnate a Parma e Pescara – che hanno portato il Perugia al primo posto della serie cadetta (alla pari con il Frosinone) e alla sua giovane età (diciannove anni appena compiuti). In virtù del brillante inizio di stagione, l’attaccante ex Cagliari e nuovo idolo del ‘Renato Curi’ avrebbe dovuto partecipare alla ‘Domenica Sportiva’ di domenica 24 settembre; usiamo il condizionale perché al fianco di Massimiliano Santopadre, presidente del club umbro, c’era in realtà una sedia vuota.

Santopadre si è immediatamente giustificato, ma l’opinionista Riccardo Cucchi lo ha incalzato, al che il presidente del Perugia ha replicato: “Il ragazzo è qui a Milano, ma è chiuso in albergo. Non se l’è sentita. Deve crescere ancora un po’ per ciò che riguarda le vicende extra-campo…”. L’ex radiocronista ha però replicato a Santopadre – “Ma è possibile che questa sera Han non sia qui perché nordcoreano? Io sono malizioso, c’entra qualcosa il fatto che il ragazzo sia della Corea del Nord?“ – che ha smentito: “No, nessuna pressione da lì. Il ragazzo sta crescendo e tra un po’ cambierà atteggiamento anche su questi aspetti. Capisce molto poco la lingua italiana e non gli piace essere esposto mediaticamente: a poche ore dalla trasmissione mi ha chiesto di non venire. L’ho visto in quelle condizioni e non me la sono sentita di portarlo”. L’altro opinionista Marco Tardelli ha infine chiosato: “Bisogna insegnare a questo ragazzo che deve venire a parlare perché i tifosi lo vogliono. Così fa male al calcio”.

Cristiano Ronaldo, la top 5 degli attaccanti

Cristiano Ronaldo, ecco la sua top 5! In un’intervista a ‘ESPN‘, il fenomeno del Real Madrid ha raccontato la sua personale formula per la perfezione – “I migliori seguono sempre i migliori. Chi è più in alto si trova lì perché anche gli altri sono lì. Non si può rilassare altrimenti viene superato” – e svelato chi sono i suoi cinque attaccanti preferiti, a partire dal polacco del Bayern Monaco Robert Lewandowski cui, secondo ‘As’, alla fine dei quarti di finale di Champions League 2016-2017 il portoghese avrebbe chiesto di raggiungerlo a Madrid. Il posto d’onore spetta a Leo Messi, l’argentino avversario di tutto con la maglia del Barcellona.

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Nella classifica di Ronaldo c’è anche Neymar Jr, il brasiliano di recente protagonista del clamoroso passaggio dal Barcellona al Psg e così esaltato da José Mourinho: “Di Messi e Neymar ci sono solo loro, non hanno doppioni. Suarez, Iniesta, Pique, Ronaldo, Bale, Kroos… sono unici, e appartengono ad altri club”. Nella lista del 32enne attaccante portoghese Pallone d’oro 2016, e con tutta probabilità 2017, c’è anche l’ex compagno di squadra ora alla Juventus, l’argentino Gonzalo Higuain. L’ultimo della lista è… se stesso: “Ogni anno lotto con Lewandowski, Messi, Neymar e Higuain. E’ la motivazione che mi dà la spinta per essere il migliore, anno dopo anno”.

Neymar, il no del Bayern Monaco nel 2010

Neymar al Bayern Monaco: fantacalcio? No, almeno sette anni fa! Grazie a Giovanni Trapattoni, nel 2010 i bavaresi stavano infatti per acquistare il 25enne fenomeno brasiliano, finendo per rinunciare all’ultimo a causa dell’eccessivo costo dell’operazione, 24 milioni di euro, briciole di fronte ai 222 di recente spesi dal Psg per strapparlo al Barcellona. Il retroscena è dell’agente croato Predrag Rack, che al quotidiano ‘Novi List‘ ha rivelato la trattativa per portare l’allora 17enne gioiello dal Santos agli attuali campioni di Germania; tramite fra le parti, come detto, il Trap.

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“Eravamo nella finestra invernale del calciomercato. Danny Budimir, della Golden Goal Sports & Marketing, contattò Wagner Ribeiro, l’agente di Neymar. E io, aiutato da Giovanni Trapattoni, organizzai un incontro con Christian Nerlinger, che all’epoca era il direttore sportivo dei bavaresi” ha svelato Rack. “Mi vidi con Nerlinger a Monaco, dopo averci parlato al telefono un paio di volte. Mi disse che era consapevole del fatto che Neymar fosse uno dei più grandi talenti del mondo”. Il problema, però, era spendere una cifra di tale rilevanza per un minorenne. Neymar era insomma ad un passo dal Bayern Monaco, che non ebbe il coraggio di chiudere la trattativa. Eppure Giovanni Trapattoni lo ripete da sempre: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!

Michael Phelps vs lo squalo bianco su Discovery Channel

Squalo… contro squalo! Michael Phelps, lo squalo delle vasche, ha infatti sfidato uno squalo bianco di 7 metri a Città del Capo. Questo incontro ricco di suspence tenutosi nelle acque sudafricane andrà in onda nello speciale ‘Uomo contro squalo‘, domenica 30 luglio alle 21 e in 220 Paesi su Discovery Channel (canale 401 di Sky) nell’ambito della ‘Settimana dello squalo‘, aperta il 23 luglio proprio dal nuotatore più forte di sempre, che nell’occasione svelerà alcuni segreti di uno degli animali tra i più feroci e veloci.

In un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport‘, il 32enne fenomeno statunitense ha dichiarato: “E’ stato più impegnativo di vincere un oro olimpico! Gli squali vivono nel loro mondo, vogliono difendere il territorio come facciamo noi; il loro è puro istinto di sopravvivenza. Il pesce era in una gabbia e io libero, ho sempre invidiato la partenza degli squali, tanto che prima delle gare osservavo i movimenti che servivano ai miei gesti tecnici”. La sfida? “Io ero al sicuro, circondato da 15 sub. Abbiamo creato una corsia di nuoto dove nuotare, in linea retta. Lo squalo bianco va a 25 miglia orarie, il martello a 12-14. Io dal canto mio so che non avevo mai provato la velocità a confronto con uno squalo”. In tre parole? “E’ stato entusiasmante!”.

Gigi Buffon, la costante e la macchina del tempo

La costante del calcio italiano ha il volto, ma soprattutto le manone, di Gianluigi Buffon. A distanza di undici anni – 28 vs 39 – il portiere probabilmente più grande di sempre ha infatti compiuto un intervento tanto prodigioso quanto simile a quello nei tempi supplementari della finale dei Mondiali 2006 Italia-Francia; ‘vittima’ allora Zinedine Zidane, mentre mercoledì 3 maggio è stato il turno dell’attaccante del Monaco Valère Germain. Due parate meravigliose, entrambe su calciatori francesi, che hanno fatto prima sussultare e poi esultare milioni di tifosi, italiani nel 2006 e juventini nel 2017.

Come la dinamica, entrambi i colpi di testa erano destinati sotto la traversa, i supporter della Juventus si augurano che si ripeta anche il finale. In Germania, quell’intervento trascinò la Nazionale ai rigori e al trionfo iridato; in Champions League, è servito a sigillare la vittoria e a mettere una seria ipoteca sull’approdo in finale (sognando un clamoroso ‘triplete’), oltre che a mantenere la porta inviolata per il sesto match consecutivo (2 i gol subìti finora, gli stessi che a Germania 2006…). Gigi Buffon ha deciso di salire sulla macchina del tempo, stesso volo prodigioso a salvare la sua squadra e confermare una volta di più quanto rimpiangeremo la costante del calcio italiano, quando deciderà di appendere i gloriosi guantoni al fatidico chiodo.