Nicola Negri

Calcio. Mario Balotelli. Il ”Time” lo inserisce tra i 100 personaggi del 2013

Il giocatore e il Presidente della BCE Draghi gli unici due italiani presenti in classifica

Mario Balotelli è dunque, secondo il prestigioso settimanale “Time”, una delle 100 persone più influenti del mondo. L’attaccante del Milan e della Nazionale martedì 23 aprile sarà a New York insieme all’unico altro italiano presente in classifica, a sua volta soprannominato “SuperMario”, il Presidente della Banca Centrale Europea Draghi. Tra gli sportivi più influenti del 2013 trovano spazio personaggi del calibro di Li Na, Lindsey Vonn, LeBron James.
Con il suo consueto metodo, “Time” ha affidato a personaggi provenienti dal mondo affine a quello dell’interessato il compito di stilarne un profilo; per quanto riguarda Balotelli, si è trattato dell’ex fuoriclasse sardo ed attuale tecnico del Watford che risponde al nome di Gianfranco Zola.
Parlando dei pregiudizi sul suo conto, questa l’analisi di Zola:”La gente magari pensa sia matto ma non lo è, è un ragazzo amabile, molto umile e molto divertente, è sempre stato un piacere avere a che fare con lui. È tornato in Italia dall’Inghilterra da protagonista, ha tante attenzioni addosso e deve assicurarsi di mantenere il controllo e la concentrazione. Mario ama le pressioni ma per avere successo bisogna trovare un equilibrio”.
E ancora:”Mario ha tutte le qualità per essere un top-player. Ha potenza e atletismo, oltre a una buona visione di gioco. Ho lavorato con lui per un breve periodo nell’Under 21, mi è piaciuto subito, mi è piaciuto il modo in cui si gestiva e la sua compostezza e la sua calma nelle situazioni. Mario si lascia scivolare le cose che gli accadono intorno e solo i grandi giocatori hanno quella calma. Può giocare le grandi partite e gestirle nei momenti cruciali ma ha bisogno di mantenere il controllo, è vitale per lui”.

Calcio. Serie A. Analisi e pronostici alla vigilia dello sprint finale

Juventus ad un passo dal titolo, lotta ancora aperta per coppe europee e salvezza

Con Lazio-Juventus si è chiusa anche la 32esima giornata di Serie A; la più attesa primavera degli ultimi anni ci suggerisce che siamo ormai allo sprint finale. Il caso è chiuso solo per quanto riguarda il titolo, in tasca agli uomini di Conte, ai quali saranno sufficienti (ma non probabilmente necessari) 7 punti nelle ultime 6 partite. Ancora aperta la lotta per la Champions League, l’Europa League e per evitare la retrocessione. Andiamo ad analizzarle, cercando di capire come andranno a finire.
Champions League: il Napoli dopo il pareggio di San Siro è praticamente certo di finire almeno tra le prime tre. Il Milan contro i partenopei ha perso una grande occasione ed ora, stanco fisicamente e psicologicamente dopo una rincorsa durata praticamente tutto il campionato, è in mezzo ad un pericoloso guado: se trova la forza per agganciare la squadra di Mazzarri, accede direttamente alla fase a gironi; se subisce la rimonta di una Fiorentina in ripresa e con poco da perdere, a parità di punti ad essere premiati sarebbero i viola. Ormai fuori gioco le altre. Pronostico: Napoli, Milan.
Europa League: Fiorentina sulla buona strada essendo più fresca, continua ed esprimendo un gioco nettamente migliore rispetto a quello delle sue concorrenti. Lazio e Inter frenate dagli infortuni e dalla mancanza di continuità, con quest’ultima che cerca l’ultimo senso della sua stagione attraverso l’approdo alla finale di Coppa Italia contro la Roma che dopo l’ultimo turno, in un contesto comunque mediocre, sembra farsi preferire. Il Catania sembra aver poco da dire, attenzione piuttosto all’Udinese, sempre protagonista di finali di stagione in crescendo. Pronostico: Fiorentina, Roma (Udinese).
Serie B: tra Parma e Chievo ci sono tre punti, e altre quattro squadre, che a meno di tracolli resteranno nella massima serie anche la prossima stagione. Il Pescara, a 7 punti dal duo Palermo-Genoa, ormai è spacciato, come lo sarebbero queste ultime due se il Siena non fosse partito da meno 6. Solo una di queste ce la farà. La Storia sceglierebbe il Genoa, il Fato il Siena, neanche Zamparini il Palermo. Do retta al Fato. Pronostico: Palermo, Genoa, Pescara.

Calcio. Sorteggi europei. Niente derby in Champions League

E’ Spagna-Germania nel massimo trofeo per club. Benfica e Chelsea favorite in Europa League

Niente derby, ma doppio incrocio tra le rappresentanti delle due nazioni dominanti a livello di club e non solo; una sfida con una favorita ben delineata e una molto meno: questa la perifrasi per definire gli accoppiamenti dei sorteggi per le semifinali di Champions ed Europa League. Tutto questo nel (quasi) anno zero delle squadre italiane, con la perdita di un altro posto Champions vicina se nei prossimi anni il trend rimarrà quello degli ultimi. A seguire l’analisi degli incontri, con un mio pronostico.
Europa League:
Fenerbahce-Benfica: il più equilibrato. I giustizieri della Lazio, ultimi rappresentanti europei di una Turchia comunque in ascesa, contro i rossi portoghesi, dal passato glorioso e dal presente brillante. Il tasso tecnico più elevato e la maggiore abitudine a questi appuntamenti mi fanno propendere per i secondi.
Basilea-Chelsea: il più scontato, all’apparenza. Gli svizzeri hanno buttato fuori il Tottenham ma pur essendo alla fine di un ciclo il Chelsea parte nettamente favorito, per le motivazioni ampliate della sfida di cui sopra. Chissà che incoscienza e un pò di sana sfrontatezza non possano ridurre il gap. Ad ogni modo, Chelsea.
Champions League:
Barcellona-Bayern Monaco: il più affascinante. Il passato contro il futuro di Pep Guardiola. Messi, non solo, ma soprattutto, e sei semifinali di Champions consecutive, contro un grande collettivo, e le sue due finali negli ultimi tre anni. Una deve rimanerne, e per me quella sarà il Bayern.
Borussia Dortmund-Real Madrid: il più divertente. Il nuovo che avanza Klopp contro il sempre-di-moda Mourinho. E’ a mio parere l’anno buono per la sospirata “Decima”, che i “blancos” si dovranno però sudare già da questo doppio confronto con la formazione che sino a questo momento li ha fatti soffrire di più.

Volley. Serie A1. Semifinali scudetto al via con le fantastiche quattro

Trento-Cuneo e Macerata-Piacenza per la prima volta con il sistema del video check

E alla fine rimasero le migliori quattro. La squadra campione del volley italiano uscirà tra Trento, Macerata, Piacenza e Cuneo, in ordine di arrivo durante la stagione regolare. La grande novità è rappresentata dal video check, il sistema che stabilirà una volta per tutte se una palla è dentro o meno. Esteso dal prossimo anno a tutti i campi del massimo campionato, svolgerà anche la funzione di stabilire se i giocatori al servizio pesteranno la linea di battuta.
Tornando alla pallavolo giocata, Trento-Cuneo è la sfida tra i campioni di tutto e i freschi vice-campioni d’Europa: se la fame di vittorie non ha abbandonato i “canarini”, la serie si concluderà in loro favore. Situazione di partenza: 1-0 Trento, prima gara in programma a Cuneo Date: 11, 14 ed eventualmente 18 e 21 aprile.
Macerata-Piacenza si presenta invece più equilibrata: il Copra è in crescita e ha un gruppo che sembra tagliato per le occasioni importanti. La situazione di partenza, in virtù della regola (che a mio parere nelle semifinali andrebbe abolita) che dà un punto di vantaggio alla formazione meglio classificata nella regular season, dice però 1-0 per i campioni in carica di Macerata, quindi con la prima gara in programma nella nostra città. Date: 10, 13 ed eventualmente 17 e 20 aprile.
Nota a margine: il primo giugno, il nostro “Palabanca” ospiterà per la prima volta la Nazionale italiana, che sarà opposta a quella francese nell’ambito della seconda edizione del “Bovo Day”. L’incasso dell’incontro amichevole verrà devoluto in beneficenza.

Atletica. Usain Bolt. Show ma niente record a Copacabana

Il fenomeno giamaicano esalta il pubblico nello sprint sui 150 metri della spiaggia brasiliana

Il mattatore dell’atletica è sempre e solo lui. Usain Bolt ha portato circa 30mila persone sulla spiaggia di Copacabana, ballando il funk, gettando le scarpe chiodate ai tifosi, promettendo loro di tornare anche prima dei Giochi Olimpici 2016, e sventolando una bandiera del Flamengo, per poi ammettere:”Non so nemmeno il nome della squadra. So solo che è una squadra importante”. Il fenomeno giamaicano ha dichiarato a più riprese che, una volta chiusa la carriera da sprint, gli piacerebbe tentare quella da calciatore.
Sulla pista blu di 150 metri attrezzata la Domenica di Pasqua sulla sabbia brasiliana, Bolt ha vinto facile con il tempo di 14″42 (+1,4 m/s), 7 centesimi sopra il proprio primato realizzato a Manchester 4 anni fa. Alle sue spalle, l’antiguano Daniel Bailey, il brasiliano Bruno Lins e l’ecuadoregno Alex Quinonez.
“È stato il mio primo sprint dell’anno, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Il risultato mi soddisfa” ha dichiarato l’uomo più veloce del mondo. E ha soddisfatto anche la colorata e divertita platea brasiliana.

Calcio. Serie A. Francesco Totti. Vent’anni di Roma

Ripercorriamo la carriera e i record di uno dei più grandi giocatori della storia del calcio italiano

Francesco Totti spegne 20 (anni di) candeline sulla torta della sua carriera dedicata interamente alla Roma. Nato il 27 settembre 1976 nella capitale, “Er Pupone” è il capitano, calciatore con più presenze e miglior realizzatore di tutti i tempi della squadra giallorossa, sia per quanto riguarda il campionato che per le coppe europee. Attualmente, è al secondo posto nella classifica dei marcatori della Serie A, e primo tra i giocatori ancora in attività. E’ inoltre il calciatore che ha segnato di più nel massimo campionato con un’unica squadra.Totti è stato Campione d’Europa Under-21 nel 1996 e Campione del Mondo con la Nazionale maggiore nel 2006.
Ha vinto 1 Campionato (nella stagione 2000-2001), 2 Supercoppe italiane (2001, 2007) e 2 Coppe Italia (2006-2007, 2007-2008).
A livello individuale, è stato capocannoniere della Serie A nella stagione 2006-2007, con 26 gol che gli sono valsi la prestigiosa “Scarpa d’oro”. “L’ottavo re di Roma” è stato eletto 5 volte, record assoluto, miglior calciatore italiano dall’Associazione Italiana Calciatori. Inoltre, dopo una ricerca della IFFHS, Totti è risultato nel gennaio del 2012 il calciatore più popolare d’Europa.
Zdenek Zeman, l’allenatore che gli fece prendere il volo, scrive sulla “Gazzetta” di oggi: “Totti è il calcio. Ecco, finito. Tutto qui. Non c’è molto altro da dire. Mi hanno chiesto 30 righe. Ma bastano quattro parole: Totti è il calcio”. E Roma e la Roma, da vent’anni a questa parte.

Atletica. Lutto in tutto il mondo per la morte di Pietro Mennea

L”’ultimo proiettile bianco” descritto attraverso le sue imprese e alcune importanti testimonianze

Chi era quel signore del quale tanto si parla in questi giorni, morto a 60 anni per un male incurabile? Tre titoli europei tra Roma ’74 (100 metri piani) e Praga ’78 (100 e 200). Nel 1979, fu primatista del mondo dei 200 metri con quel 19″72 ancora oggi miglior tempo europeo sulla distanza. Campione olimpico nella stessa specialità ai Giochi Olimpici di Mosca dell’anno successivo, in cui portò la sua 4×400 a conquistare il bronzo. Medaglia d’argento, sempre con la staffetta, ai Campionati mondiali di Helsinki ’83. Due ritorni all’attività, nel 1982 e nel 1987, cinque finali olimpiche, e tanto altro ancora. Chi era quel signore? Se non fosse ancora chiaro, cerchiamo di capirlo attraverso alcune testimonianze.
Per l’olimpionico nei 200 metri a Roma 1960, Livio Berruti: “Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione. E’ stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All’atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce. Tra noi c’è stato un rapporto molto dialettico: per lui l’atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi; lui era pragmatico, io idealista. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotele”.
Parola alla vincitrice della medaglia d’oro nel salto in alto sempre a Mosca ’80, Sara Simeoni: “Se n’è andato un pezzo della mia vita. È un momento di tristezza incredibile, per me che ho vissuto anni bellissimi insieme a lui, allenandoci fianco a fianco, sopportando gli allenamenti insieme. Ci facevamo coraggio. Erano anni in cui non avevi la possibilità di avere riferimenti o qualcuno che ti potesse dare consigli. L’atletica in quegli anni era un fai da te, ci siamo costruiti con il nostro carattere e il nostro modo di fare ed abbiamo fatto risultati importanti. E’ stato grandissimo”.
Secondo il Presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Un uomo con un fisico apparentemente normale, non da super uomo, è riuscito in imprese che hanno fatto la storia dello sport. La mia generazione, così come quella prima e quella dopo è cresciuta, a prescindere dal mito calcistico e di atleti di grandi sport di squadra, con il suo mito. Mi dicono che solo due volte nella storia del Coni è stata fatta qui la camera ardente, non so se sono poche o tante, so che per lui è sacrosanto”.
La Iaaf, Federazione internazionale di atletica, ha emanato un comunicato: “È con grande tristezza che la Iaaf ha ricevuto oggi la notizia che la leggenda…, il velocista italiano, è morto questa mattina in un ospedale di Roma dopo una lunga battaglia con la malattia. La Iaaf piange la sua perdita e porge le condoglianze più profonde e sincere alla sua famiglia e agli amici”.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto pervenire al Coni un cuscino floreale tricolore per onorarne la memoria. Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di intitolargli il primo Frecciarossa 1000 che uscirà dalla fabbrica martedì prossimo, in grado di raggiungere i 400 km/h.
Insomma, chi era quel signore al quale tutto il mondo in queste ore sta rendendo omaggio? Lo avrete capito già da un pezzo. Quel signore era l'”ultimo proiettile bianco”, il più grande di sempre dell’atletica italiana, e uno dei migliori di sempre di quella mondiale.
Quel signore era Pietro Mennea.

Calcio. Champions League. L’analisi dei Quarti di Finale

Tre sfide con favoriti già delineati, Bayern Monaco-Juventus la più equilibrata

A tre giorni di distanza da Nyon, è il momento di ragionare a mente fredda sui sorteggi dei Quarti di Finale di Champions League. Sorteggi che non hanno stabilito un tabellone tennistico da qui alla finale di Wembley del 25 maggio. Infatti, per creare ulteriore suspence, ed è un’innovazione che mi trova d’accordo, l’UEFA per questa edizione ha deciso di effettuare, venerdì 12 aprile, una nuova estrazione per definire gli accoppiamenti delle due semifinali. Ora però concentriamoci sui Quarti.
Bayern Monaco-Juventus: la sfida più equilibrata. Entrambe possono concentrarsi sulla competizione europea, essendo ormai padroni dei rispettivi campionati. Il Bayern ha dalla sua giocatori dalla maggiore esperienza internazionale, grande solidità e il dente avvelenato per la finale casalinga dello scorso anno persa ai calci di rigore. La Juve può infilarsi nelle crepe provocate in casa bavarese dalla quasi-rimonta dell’Arsenal, e sfoderando due prestazioni accorte ma al tempo stesso propositive, dieci anni dopo può puntare a superare le sue personali Colonne d’Ercole. Il preludio per l’addio di Antonio Conte? Andata il 2 aprile, ritorno il 10 aprile.
Paris Saint Germain-Barcellona: i nuovi ricchi contro i grandi favoriti. I francesi devono puntare ad una situazione di punteggio simile a quella ottenuta dal Chelsea nelle semifinali dell’ultima edizione. La garanzia è la conduzione di Carlo Ancelotti, l’incognita di lusso la vena di Zlatan Ibrahimovic che, squalificato all’andata, al “Camp Nou” dovrà imprimere, allora o mai più, una svolta alla sua carriera europea. I blaugrana partono comunque abbastanza nettamente favoriti: se giocano come a San Siro, tutto è possibile; se come al Camp Nou, non c’è storia. Andata il 2 aprile, ritorno il 10 aprile.
Malaga-Borussia Dortmund: l’incontro potenzialmente più spettacolare. Gli spagnoli, uno dei due “vasi di coccio” dei Quarti, puntano su un gioco a tratti spumeggiante, sul gioiellino Isco e sul fattore sorpresa. I tedeschi su quello campo al ritorno e su un gioco efficace e consolidato che la fanno apparire, insieme ai Campioni d’Italia, l’outsider più accreditata alla conquista del titolo. Andata il 3 aprile, ritorno il 9 aprile.
Real Madrid – Galatasaray: un incontro a senso unico? Dopo la prova di forza di Manchester, il patto della squadra blancos per conquistare l’agognata “Decima” e la sostanziale differenza di valori tecnici, così sembrerebbe. Il tridente d’attacco extra-lusso, un “Ali Sami Yen” che si preannuncia bollente e la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo probabilmente non basteranno ai turchi, ma invitano a considerare il pronostico non così scontato. Andata il 3 aprile, ritorno il 9 aprile.

Calcio. Serie A. Il punto sulla situazione a dieci giornate dalla fine

Tante squadre ancora in lotta per un obiettivo, alcuni dei quali però sono ormai delineati

A dieci giornate dalla fine del Campionato di Serie A, è il momento di fare il punto della situazione. Una fascia centrale è costituita, in ordine di classifica, da Sampdoria, Parma, Bologna, Cagliari, Atalanta, Torino e Chievo (racchiuse nello spazio di 3 punti): squadre quasi salve che non possono però puntare ad un piazzamento europeo. Tutte le altre formazioni sono invece ancora in lotta per un obiettivo, alcuni dei quali però sono ormai abbastanza delineati.
Scudetto: vittoria fondamentale quella di ieri per la Juventus, che raggiunge così il suo massimo vantaggio. Posto che ormai il titolo può perderlo solo la squadra di Torino, ed in questo senso il prosieguo del cammino in Champions può essere l’unica vera incognita, con il Napoli in caduta libera, il Milan sembra l’unica che possa tenere ancora vivo un minimo d’interesse. Le due condizioni indispensabili: continuare a tenere questo passo record, e vincere lo scontro diretto di Torino.
Champions League: uno dei due posti che danno l’accesso diretto è praticamente già della Juve. L’altro sembra una questione tra Napoli e Milan, con quest’ultima in leggero vantaggio. Possono puntare ad inserirsi nella lotta, in ordine attuale di classifica e credibilità, Fiorentina, Lazio e Inter. La Roma ha probabilmente sprecato la sua ultima occasione facendosi raggiungere sul pareggio ad Udine.
Europa League: Un posto alla vincitrice di Coppa Italia (Lazio, Inter o Roma), che probabilmente non parteciperà alla prossima Champions League. Gli altri due vedono a mio parere partire avanti Fiorentina e la stessa Lazio, poi più Inter che Roma. Il Catania non è riuscito nel definitivo salto di qualità, l’Udinese non sembra quest’anno in grado di farlo.
Salvezza: senza penalizzazione, in questo momento il Siena sarebbe abbondantemente salvo. Nonostante la buona gestione Ballardini, è quindi meglio che il Genoa ricominci a guardarsi alle spalle. Pescara e Palermo sembrano ormai spacciate.

Calcio. Champions League. Quattro top team sono già ai quarti di finale

Borussia D., Real Madrid, Juventus e Paris Saint Germain tra le candidate alla vittoria finale

In attesa delle sfide del 12 marzo (Barcellona-Milan e Schalke 04-Galatasaray) e del 13 marzo (Bayern Monaco-Arsenal e Malaga-Porto), e dei sorteggi di Nyon del 15 marzo (gli abbinamenti saranno aperti, ovvero non ci saranno teste di serie e potranno anche affrontarsi due squadre dello stesso Paese), i verdetti della prima settimana di ritorno della Champions League sono: fuori Celtic, Manchester United, Shakhtar Donetsk e Valencia; avanti Borussia Dortmund, Juventus, Paris Saint Germain e Real Madrid. Andiamo ad analizzare questi quattro “top team”.
Borussia Dortmund: ormai irrimediabilmente staccato dal Bayern in campionato, in Champions non può neanche più essere considerata un outsider, dopo averla spuntata in un girone di ferro e aver agevolmente superato l’ostacolo ucraino.
Juventus: imbattuta ed impermeabile, solida e concreta: può tornare a sognare, sette anni dopo lo squadrone di Capello.
Paris Saint Germain: i giocatori c’erano; serviva l’amalgama che Ancelotti sta apportando con il suo consueto buon senso. Se Ibra si svegliasse anche in Champions…
Real Madrid: ha vissuto 10 giorni da sogno, battendo due volte il Barcellona (approdando tra l’altro in finale di Coppa del Re) e vincendo a Manchester. Se i “blaugrana” venissero eliminati, il più autorevole candidato al successo finale.