Cristina Polledri

Sanità e welfare, Rizzi attacca la Barbieri: «Vogliono demolire un sistema costruito con fatica privatizzando i servizi»

«La destra di Patrizia Barbieri vuole demolire il welfare così come è stato faticosamente costruito in questi anni in Italia e che a Piacenza rappresenta un’eccellenza universalmente riconosciuta». A pochi giorni dal voto, da Paolo Rizzi, candidato sindaco per il centrosinistra, parte una serie di bordate rivolte alla sua diretta concorrente. Bordate precise, mirate e che arrivano ora «perché è ora che i nodi sulle cose concrete stanno vendendo al pettine». Rizzi ha introdotto la conferenza stampa indetta questa mattina al point elettorale sul Corso «constatando l’ingenuità di chi, come me, dalla politica è davvero distante. Non come la Barbieri, che fa politica da vent’anni. Per tutta la campagna ho cercato di stare sui contenuti e di avere un atteggiamento improntato al massimo fari play. Purtroppo la mia avversaria, ora che si è entrati nel vivo, ha preferito usare toni ben diversi, dipingendo una realtà tutta a tinte fosche per promuovere un programma fatto di suggestioni irrealizzabili, copia-incolla di progetti già esistenti e leggende metropolitane». Ma oggi, dice Rizzi, è possibile contestare a Patrizia Barbieri intenzioni concrete, dichiarazioni virgolettate. «Oggi posso dire ai piacentini – prosegue – che scegliendo la destra accettano di demolire i servizi sociali così come li conoscono, lasciando campo libero a chi vuole estromettere il sistema pubblico dalla gestione e lasciare che siano i privati a decidere in autonomia».

E ancora: «Sappia Piacenza sul welfare, inteso sia come sanità che come servizi sociali, esiste una profonda differenza tra le nostre impostazioni e quelle della destra che potrebbero impattare in modo forte sulle famiglie, sull’organizzazione dei loro spazi di vita e di lavoro, sul loro carico economico». Prosegue Rizzi: «Tagli dei servizi e aumento di costi in cambio di più sicurezza, dice la destra; come se a noi non interessasse la sicurezza. E’ tra le nostre priorità assolute, invece, come tra le priorità di chiunque abbia buon senso. E’ l’impostazione generale che cambia, è la visione di città, di sanità, di servizi». «Sappiamo bene che ci sono le buche nelle strade e che i marciapiedi sono rotti – aggiunge il candidato – e il nostro impegno sarà rivolto a chiudere le buche e a riparare i marciapiedi, tant’è che abbiamo già annunciato un investimento da mezzo milione di euro da spendere entro i primi cento giorni di mandato sui parchi gioco e sulle frazioni che spesso si sono sentite abbandonate. Ma in periodo di ristrettezze economiche, se dobbiamo scegliere se mantenere un livello alto di servizi sociali per non abbandonare la povera gente o se riparare un marciapiede, scegliamo i servizi sociali, scegliamo la sanità».

Patrizia Barbieri, incalza Rizzi, sempre con riferimento al settore dei servizi sociosanitari, ha detto chiaramente di aver intenzione di lasciare che le tariffe vengano decise autonomamente dai singoli gestori. «Stiamo scherzando? Questo si tradurrebbe in aumento di costi per le famiglie e in welfare riservato solo a chi se lo potrà permettere». «Noi – prosegue Paolo Rizzi di fronte ai giornalisti intervenuti al point – siamo per un ruolo forte nella programmazione del pubblico senza il quale il mercato in breve sfuggirebbe al controllo, sia in termini di costi, sia in termini di formazione e controllo delle professionalità. A fronte di chi disimpegna e smantella, voglio ribadire invece la mia fiducia nel sistema integrato tra pubblico e privato sociale che ha fatto della Regione Emilia-Romagna un’eccellenza europea e che a Piacenza ha portato il livello dei servizi sempre più in alto».

E arriva anche la risposta sui 2 milioni e mezzo di euro in contributi nel sociale che la Barbieri definisce non rendicontati: «Sono tutti rendicontati, invece. Si tratta di contributi dati alla povera gente, ai piacentini che si trovano in difficoltà e che sono assegnati in base a criteri definiti». E tra i beneficiari, precisa Rizzi, c’è anche il Telefono Rosa a cui la Barbieri pare tanto affezionata.

Per quanto riguarda la sanità in modo più specifico, Paolo Rizzi contesta totalmente l’impostazione della destra secondo la quale andrebbe interrotto ogni piano di riordino. «Noi invece realizzeremo la Casa della salute e realizzeremo il nuovo ospedale, che vogliamo qui, a Piacenza, e non a Parma, a Carpi o a Modena. Magari la Barbieri lo vuole a Cremona, visto che è dalle sue parti. Noi vogliamo un’intera sanità provinciale organizzata per avere cure sempre più specializzate, con impianti e tecnologia all’avanguardia. Loro dicono no non solo al futuro ma anche a tutto ciò che è stato ottenuto negli ultimi anni».

E non è poco ciò che è stato ottenuto, sottolinea il candidato di centrosinistra, precisando che in attesa della realizzazione del nuovo complesso ospedaliero (che farà fare un salto di qualità a tutta la sanità piacentina) non starà certo con le mani in mano: «La prima cosa che faremo sarà chiedere all’Asl che Piacenza possa finalmente beneficiare di investimenti con il credito maturato in questi anni nei quali la spesa pro-capite dei piacentini, sempre in tema sanità, è stata più bassa che in tutto il resto della regione. E parliamo di 10 milioni di euro che potrebbero migliorare ulteriormente i servizi sanitari in attesa che si costruisca il nuovo ospedale, tra qualche anno».

Mezzo milione di euro per parchi gioco e frazioni, la scelta di Rizzi per i primi cento giorni di mandato

Mezzo milione di euro per i parchi gioco e per le frazioni del Comune di Piacenza entro i primi cento giorni di mandato. A chi lo attacca accusandolo di essere uno stratega con idee “megagalattiche” e avulse dalla realtà, Paolo Rizzi risponde con una promessa chiara, concreta e senza troppi fronzoli: un investimento consistente per iniziare quell’opera di abbellimento e riqualificazione di spazi vissuti dai piacentini; opera che assume un ruolo di primo piano nel programma del candidato sindaco del centrosinistra, da subito impegnato sui due fronti: grandi progetti che rilancino Piacenza, la sua economia, le sue imprese, il suo turismo, la qualità della vita dei suoi cittadini; ma anche attenzione alle piccole cose, ai marciapiedi rotti, alle buche nelle strade, agli arredi dei parchi e dei giardini (attenzione dimostrata dall’iniziativa di istituire l’Ufficio delle piccole cose lanciata all’inizio della campagna elettorale).

E proprio sui parchi e in particolare sui parchi gioco oltre che sulle esigenze delle frazioni si concentrerà la prima fase dell’amministrazione Rizzi. Mezzo milione di euro – annuncia il candidato – verranno stanziati subito per interventi di riqualificazione già individuati: riqualificazione del campo giochi del Facsal con rifacimento dei bagni pubblici, sostituzione dei giochi in tutti i parchi per bambini del territorio, ciclabili di Pittolo e Mucinasso, ampliamento del cimitero sempre di Mucinasso, punto sanitario e autovelox a Roncaglia, riqualificazione del parco giochi di Gerbido con relativo “fontanino”.

Si tratta di denaro che è nel Piano delle opere pubbliche – spiega Rizzi – e quindi utilizzabile per gli investimenti in questione entro l’anno. Si tratta, secondo il candidato, di una scelta giusta e qualificante che è sacrosanto riconoscere all’amministrazione uscente. «Non ho problemi a farlo, io – dice Rizzi – Come non ho problemi a riconoscere ciò che non va, annunciando fin da ora il massimo impegno per cambiare le cose dove vanno cambiate».

E per capire cosa c’è da cambiare, Rizzi sta passando le sue giornate in mezzo alla gente (altroché nelle sue stanze di accademico, come dicono i suoi avversari). Solo nella giornata di oggi, oltre ai due confronti con la candidata dello schieramento opposto, ha passato del tempo con gli anziani del circolo della Farnesiana e, prima, di via Corneliana, poi Coop Sant’Antonio e in serata incontro con i cittadini al parco giochi di Borgotrebbia.

(in foto, Paolo Rizzi con gli anziani della Farnesiana)

Rizzi incontra il mondo dell’istruzione: «Metteremo a disposizione nuovi spazi e creeremo l’Ufficio di Piano per la Scuola»

Nuovi spazi polifunzionali da mettere a disposizione delle scuole piacentine, costituzione di poli per l’infanzia, istituzione di una giornata dedicata al mondo scolastico per informare e confrontarsi, maggiore sinergia tra gli addetti ai lavori e gli uffici comunali, impegno mirato alla gestione dei Piani operativi nazionali e dei relativi fondi europei da intercettare, valorizzazione delle eccellenze scolastiche piacentine come la musica e il welfare.

Sono solo alcuni dei punti emersi durante l’incontro tra Paolo Rizzi e il mondo della scuola di Piacenza. Un incontro partecipatissimo nonostante le temperature equatoriali che si sono registrate oggi pomeriggio nella sala conferenze dell’ex Circoscrizione 3. Tantissime persone, insegnanti, sindacalisti, cittadini comuni, si sono presentate alle 18 in via Martiri della Resistenza e per un’ora e mezza hanno dialogato con il candidato sindaco del centrosinistra, ascoltando, commentando, proponendo. Un dialogo costruttivo e vivace dal quale sono emersi spunti importanti per la vita dell’intero comparto nei prossimi anni.

Comparto di fondamentale importanza, ha detto senza retorica Paolo Rizzi, sottolineando come le nuove dinamiche sociali, le nuove tecnologie, le possibilità comunicative di quest’epoca abbiano creato e creino ogni giorno esigenze educative specifiche, nuove, determinanti per la formazione a tutto tondo degli adulti di domani. A partire dalla primissima infanzia: «Sarà costituito un Ufficio di Piano per la Scuola – ha spiegato Rizzi – che avrà tra i suoi compiti la costituzione di Poli per l’Infanzia a Piacenza che comprenderanno Nidi e Micronidi, Scuole dell’Infanzia, Spazi Gioco, Centri per bambini e famiglie e Servizi educativi in contesto domiciliare».

Altro tema cruciale, gli Istituti comprensivi che hanno fatto registrare in passato numerose esperienze non del tutto soddisfacenti. «La nostra città ha una “geografia complessa” – ha detto il candidato – e la realizzazione degli Istituti Comprensivi non può che passare attraverso la costruzione di un nuovo o di nuovi edifici scolastici per la Scuola secondaria di Primo Grado dopo un attento esame della migliore e più funzionale collocazione che sarà compito dell’ Ufficio di Piano per la Scuola individuare entro i primi 6 mesi di mandato attivando un percorso partecipato con le Istituzioni Scolastiche, le Famiglie e l’assessorato all’Urbanistica, l’Ordine degli Architetti di Piacenza e la Facoltà di Architettura».

Si è poi parlato di musica come uno dei settori nei quali Piacenza già spicca a livello nazionale e l’idea è quella di arrivare ad avere in città un vero e proprio Liceo musicale che faccia emergere e attiri talenti.

E ancora, teatri, musei, laboratori: tutte realtà da connettere maggiormente al mondo scolastico e alla sua offerta formativa.

Così come sempre più connessi dovranno essere la scuola e il mondo del lavoro così come prevede la legge. Tuttavia, i risultati del primo anno della cosiddetta alternanza scuola-lavoro non sono rassicuranti, secondo Paolo Rizzi: «Il nostro Territorio ha risposto in modo scoordinato, mettendo in difficoltà studenti, docenti e famiglie e, soprattutto, mettendo in crisi le finalità dell’alternanza scuola-lavoro. Come sindaco mi impegnerò a farmi promotore del coordinamento tra Enti, Organizzazioni, Aziende e Ufficio Scolastico Provinciale per fornire alle Scuole Secondarie una “mappa” che orienti le scelte dei luoghi dell’alternanza e alle Aziende ospitanti un supporto organizzativo».

Venerdì Piacentini “Dove accade la magia”. Una settima edizione tra conferme e novità

Giunti alla settima edizione sotto la regia artistica e organizzativa dell’agenzia di comunicazione Blacklemon, i Venerdì Piacentini stanno per fare il loro atteso ritorno nel cuore di Piacenza, con una programmazione densa di novità presentata ieri presso il Campus del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia – Cariparma che ha ospitato la conferenza stampa in qualità di Main Sponsor della manifestazione.

A fare gli onori di casa, infatti, proprio Maurizio Crepaldi, direttore territoriale di Piacenza e Pavia di Crédit Agricole Cariparma: «La nostra volontà – ha spiegato alla stampa e ai presenti – è quella di testimoniare con i fatti quanto ci stia a cuore il legame con il nostro territorio. Lo abbiamo fatto in ogni occasione importante, come il Guercino, e per questo abbiamo scelto di confermarlo anche quest’anno implementando ulteriormente il nostro sostegno ai Venerdì Piacentini che si confermano ogni volta non solo un’occasione unica di ritrovo e di festa per tutti i cittadini, ma anche una delle poche iniziative in grado di attrarre visitatori dalle province limitrofe».

Ad entrare nel merito della programmazione, composta da quasi 200 eventi complessivi, Nicola Bellotti e Susanna Pasquali di Blacklemon che, dopo aver ringraziato tutti i partner «perché senza il contributo di ognuno di voi, questa “magia” non sarebbe possibile», hanno anticipato alcuni dei principali appuntamenti delle cinque serate che da venerdì prossimo fino al 21 luglio animeranno il centro storico con spettacoli, sport, buon cibo, tantissima musica e divertimento.
«Anche quest’anno – ha spiegato Nicola Bellotti, titolare di Blacklemon – ogni sera ci sarà un’offerta adatta a tutti i gusti e a tutte le età. Confermiamo l’attenzione per le famiglie e i bambini, con i “Piccoli Venerdì” che quest’anno si arricchiranno anche di piazza Cittadella e con iniziative di richiamo come l’evento Lego. Ma quest’anno oseremo anche qualcosa in più – ha anticipato Bellotti – ad esempio portando per la prima volta a Piacenza la prima edizione della “notte rosa” come quella di Rimini sulla nostra piazza principale, trasformata in una discoteca a cielo aperto con i più noti DJ locali e con un nome di fama internazionale».
Ma non solo: «Sempre più importanza sta avendo anche l’offerta gastronomica nei Venerdì Piacentini che quest’anno, oltre a Piazza Duomo e piazza Cittadella, si arricchiranno del ristorante “street food” firmato Eataly in piazza Sant’Antonino, con un menu diverso tutte le sere. Non mancherà il momento dedicato alla bellezza, con l’assegnazione della fascia di Miss Piacenza, e allo sport, con il ring di pugilato e con la consueta attenzione alle discipline anche meno conosciute, come l’allestimento che porterà esibizioni di pole dance e Antigravity per la prima volta in mezzo alla gente».
«Il programma dei Venerdì Piacentini resta comunque fluido – ha aggiunto Susanna Pasquali -. La scelta di questa formula, che non privilegia alcuna piazza ma che le valorizza tutte, è infatti appositamente pensata per lasciare spazio e visibilità anche alle singole iniziative di chi sceglie di partecipare. Per questo vale sempre la pena consultare il nostro sito www.venerdìpiacentini.it che si arricchirà di eventi e di iniziative di volta in volta».

A portare il proprio saluto anche Antonio Resmini, presidente dell’Associazione Quartiere Roma, promotrice del festival: «Nati a metà degli anni ’90, i Venerdì Piacentini erano andati incontro a difficoltà che ne avevano compromesso il successo. Uno dei grandi meriti degli organizzatori è stato quello di invertire la rotta e la strategia, costruendo una formula in grado di coinvolgere tutte le piazze in egual misura e favorendo così la circolazione dei visitatori tra tutte le vie del centro portando la manifestazione ad essere oggi uno degli appuntamenti più attesi della nostra città». A sottolineare la grande importanza del Festival anche Giovanni Struzzola, direttore dell’Unione commercianti, partner organizzativo insieme a Confesercenti: «L’importanza di manifestazioni di questo genere è sotto gli occhi di tutti e il successo di pubblico che ogni anno i Venerdì riescono a registrare ripaga di tante fatiche». «Uno sforzo organizzativo – ha sottolineato anche Fabrizio Samuelli, vice direttore di Confesercenti – che ha permesso un sempre maggiore coinvolgimento anche di commercianti e pubblici esercizi che ogni anno scelgono di partecipare e di portare il proprio contributo».

Immigrazione, Rizzi: «Tolleranza zero con i criminali e integrazione reale con chi lavora. Gli slogan urlati da Salvini non servono a rendere più sicure le città ma a creare paura»

«Parliamoci chiaro, una volte per tutte. Il numero di stranieri a Piacenza non dipende né da me né dalla Barbieri. Far credere il contrario è una bugia. Dal sindaco dipenderà invece la soluzione alle criticità vissute dalla cittadinanza». Il candidato sindaco del centrosinistra Paolo Rizzi ha deciso di chiarire in modo deciso quello che da giorni sembra il mantra della campagna elettorale della sua avversaria: Rizzi vuole i clandestini, la Barbieri no. «Niente è più lontano dalla realtà» afferma il professore della Cattolica, e affonda: «Finora dalla destra ho sentito solo proposte irrealizzabili (come militarizzare i quartieri) o incostituzionali (come il quoziente piacenza). Noi sappiamo di dover agire su due binari e lo diciamo da sempre: investimenti e tolleranza zero contro il crimine e le cause del crimine, azioni positive di integrazione (iniziative di quartiere, di vicinato, di valorizzazione)».

Rizzi ci tiene a fugare ogni dubbio sul tema della sicurezza, se mai ce ne fosse bisogno: «Tutti sono contro l’illegalità, la clandestinità, il crimine. E ci mancherebbe altro. Il punto è un altro: è troppo facile urlare “basta”, è capace chiunque. Al contrario, bisogna avere progetti credibili e concreti per risolvere i problemi».

Gli slogan urlati, quelli che arrivano alla pancia delle persone, si pongono – secondo Rizzi – il solo obiettivo di spaventare sfruttando la paura che già c’è, sfruttando il fastidio e il disagio di fronte a certi fenomeni. E quando si parla di slogan urlati, il riferimento a Matteo Salvini pare scontato: è venuto a Piacenza per Patrizia Barbieri bel tre volte – dice Rizzi – connotando in modo chiarissimo la sua campagna. La Barbieri, secondo il centrosinistra, potrebbe rappresentare una virata verso «una destra estrema e xenofoba» che rischia di vanificare il lavoro fatto in questi anni. «Ma la sicurezza, quella vera – afferma Paolo Rizzi –, quella che migliora le condizioni di vita delle persone, quella che studia iniziative per rendere più vivibili e belli i quartieri in modo che smettano di essere terreno fertile per i delinquenti, è di sinistra. Sicurezza, per noi, è tolleranza zero contro i criminali, grazie anche alla tecnologia, unita alla difesa prima di tutto dei più deboli e unita a tutte le iniziative in grado di creare integrazione reale, effettiva, positiva». In altre parole, secondo di Rizzi non basta l’esercito nelle vie della città per rendere la città stessa più sicura. Serve altro, servono progetti, servono iniziative, serve una visione lucida e razionale.

Rizzi: telecamere sul Corso e piazze libere dalle auto. E per la sicurezza, più tecnologia e vigili di prossimità

Città sempre più viva ma sempre più ordinata e sicura. E per farlo «metteremo telecamere sul Corso per evitare che diventi un’autostrada nei weekend e libereremo le piazze dalle auto». E’ una delle priorità del candidato sindaco Paolo Rizzi che ci tiene a sottolineare come l’ordine, il decoro, il rispetto per l’ambiente e la sicurezza siano temi di fondamentale importanza per aumentare, da un lato, la bellezza della città, dall’altro la sicurezza reale e percepita. E per entrambe le esigenze, che passano necessariamente dal rispetto delle regole a tutti i livelli, le telecamere (che arriveranno ad essere 150 nel territorio comunale) rappresentano un punto di partenza irrinunciabile. «Siamo nel 2017 – dice Rizzi – e le nostre scelte in tema di sicurezza e di rispetto delle regole non possono prescindere dalla tecnologia». Il candidato parla di telecamere di localizzazione di ultima generazione dotate di software di videoanalisi collegate alle centrali operative delle forze dell’ordine. Telecamere in grado di riprendere di notte e con sistema di rotazione dell’immagine a 360 gradi. «Una tecnologia che ci permetterà di aumentare il livello di controllo e quindi di sicurezza urbana» spiega Paolo Rizzi, precisando che non è tutto: «Punteremo moltissimo sui vigili di prossimità in grado di garantire una maggiore presenza fisica nei luoghi problematici, in grado di comunicare direttamente con i cittadini, di interagire, di ascoltare. Tutto questo spingendo su una sempre maggiore collaborazione con le forze di polizia e sull’apporto, importantissimo, dei volontari per la sicurezza urbana vicini alle scuole e nei parchi».

Nuovo ospedale, incontro con i commercianti di via Taverna: convergenza sui parcheggi

Nuovo ospedale per una sanità piacentina ancora più d’eccellenza ma anche progetti concreti per via Taverna, a partire da un nuovo parcheggio, in modo che tutto il quartiere non solo non subisca danni dallo spostamento dell’ospedale ma, al contrario, goda dei vantaggi di una riqualificazione mirata di spazi splendidi come quelli del vecchio ospedale che tornerebbero a disposizione della cittadinanza. E’ il senso del messaggio che oggi il candidato sindaco Paolo Rizzi ha portato direttamente ai rappresentanti degli esercenti e dei commercianti di via Taverna che ha incontrato alla gelateria 900 di Daniel Bozzarelli. Oltre al titolare, che è uno dei rappresentanti della categoria, c’era Giovanni Buzzetti dell’omonima tabaccheria, sempre in via Taverna. Entrambi si sono spesi in queste settimane, e prima ancora, per portare avanti le ragioni del no al nuovo ospedale temendo un tracollo degli affari e, più in generale, un deterioramento della qualità della vita di tutto il quartiere. «Un quartiere – hanno spiegato – che trae la sua linfa vitale proprio dall’indotto che porta l’ospedale e chi lo frequenta». «Abbiamo paura che lo spostamento dell’ospedale altrove- hanno proseguito – porti di fatto all’abbandono delle strutture esistenti con tutte le conseguenze del caso: degrado, delinquenza, vandalismo». Più che una paura è una certezza, secondo Bozzarelli. Il quale ha poi insistito sulla mancanza di uno studio per un’eventuale opera di ammodernamento dell’ospedale esistente – che sarebbe preferibile – e sulla carenza di parcheggi nonostante la proposta degli stessi commercianti di ricavare dall’area dell’ex Arsenale di barriera Torino (abbandonata da dodici anni) oltre 250 posti auto a due passi dall’ospedale e dai negozi di via Taverna. Una proposta accolta dal candidato Rizzi che ha convenuto sulla necessità di intervenire sul quartiere ben prima dell’inizio dei lavori per il nuovo ospedale. Una convergenza di cui i rappresentanti dei commercianti si sono detti soddisfatti nell’ambito di un incontro definito dagli stessi «cordiale, diretto e sincero». Al netto della divergenza di opinioni sulla necessità di un nuovo complesso ospedaliero che è stata ribadita da Rizzi coerentemente con quanto sostenuto fin dall’inizio della sua campagna elettorale (diversamente da altri candidati che prima si sono dichiarati per il no e poi, via via, hanno addolcito le loro posizioni facendosi più possibilisti). «Comprendo e in parte condivido i vostri timori – ha detto Rizzi ai commercianti – ma si basano sulla presunzione che l’amministrazione vi lascerà soli, senza progettare il futuro di questo quartiere. Ma non sarà così. Noi ci teniamo moltissimo a questa parte di città, già bella, e vogliamo renderla ancora più bella. Abbiamo progetti concreti e realizzabili per le aree e le strutture che, nel corso degli anni, verranno liberate dall’ospedale. Progetti che ad esempio riguardano la valorizzazione della via Francigena, che passa proprio da qui; progetti che riguardano spazi per giovani, per eventi culturali, per nuove aree verdi. Nuovi sbocchi commerciali e una sempre maggiore qualità della vita. Nessun abbandono, nessun degrado».

«E ora, rimonta». Rizzi carica i suoi al Teatro Gioia: applausi ed entusiasmo. Parole d’ordine: autonomia, piacentinità e competenza

Rimonta. E’ la parola d’ordine al termine dell’incontro che il candidato sindaco Paolo Rizzi ha convocato martedì sera al teatro Gioia con tutti i rappresentanti delle tre liste a suo sostegno: Piacenza Più, Piacenza del futuro e Pd. E non c’erano solo i quasi cento candidati ma tanti altri simpatizzanti e amici. Una piccola folla che per due ore, dalle 20,30 alle 22,30 ha ascoltato, si è espressa, ha dibattuto. Ma che alla fine è uscita dal teatro caricata a molla.

La prima parte dell’incontro è stata dedicata all’ascolto di Rizzi, della sua analisi e delle sue intenzioni rispetto alla nuova partita a due che si sta ora giocando con Patrizia Barbieri, candidata per il centrodestra, uscita in vantaggio dal primo turno.

«Adesso è una partita completamente nuova – ha affermato Rizzi davanti ai suoi – Il confronto non è più tra partiti e liste ma tra due persone e due proposte differenti. La nostra visione di città è la Piacenza di oggi che richiede interventi urgenti per il rispetto delle regole di convivenza (decoro urbano, abusivismo, delinquenza) e di cura del territorio (dal centro storico alle frazioni). Ma anche una visione della Piacenza del futuro che sul tema dell’ambiente, della sicurezza e dello sviluppo economico necessita di cambiamenti radicali; in primis la pedonalizzazione di piazza Cavalli e piazza Duomo, lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle piste ciclabili, la promozione del riuso, del riciclo e del teleriscaldamento. In secondo luogo provvedimenti più efficaci per la sicurezza dei cittadini con il raddoppio delle telecamere e il coordinamento dei gruppo di vicinato. E in terzo luogo uno sviluppo del territorio più sostenibile che premi l’innovazione tecnologica e gli investimenti produttivi che valorizzino il lavoro qualificato dei nostri giovani».

Paolo Rizzi è poi stato chiaro e deciso nel sottolineare la sua reale autonomia dai partiti pur riconoscendo l’importanza del sostegno del Pd e delle due liste civiche. In particolare il candidato ci ha tenuto a sottolineare come il Pd sia «l’unico partito che abbia dei processi democratici al proprio interno». Mentre nelle liste civiche riconosce «la forza vitale del protagonismo libero dei cittadini e l’entusiasmo generoso dei tanti giovani».

Davanti alla platea in ascolto ha quindi ribadito con forza la discontinuità della sua proposta e della sua persona rispetto al passato, come dimostra la sua storia di legame con la città, di volontariato culturale e sociale, di cittadinanza attiva e di competenza professionale e accademica.

E, rimanendo in tema, Rizzi ha enfatizzato come, al contrario, la candidata Barbieri sia espressione di «una visione orientata al passato, alla critica e a vecchie logiche di partito».

Durante l’incontro non poteva mancare una riflessione sull’astensionismo che ha caratterizzato il primo turno, con quasi la metà dei piacentini che non si è recata alle urne. Paolo Rizzi e tutti i presenti hanno convenuto sulla necessità di rivolgere un appello al voto a tutta la cittadinanza: sia a tutti coloro che si sono astenuti l’11 giugno, sia a coloro che hanno votato per altri candidati ma che ora si possano comunque riconoscere nei valori democratici del candidato Rizzi. «L’alternativa – si è detto – è consegnare la città a un’amministrazione a forte trazione leghista».

Al termine dell’incontro, dopo un dibattito vivace e plurale, tutti i partecipanti hanno sottolineato con ripetuti applausi il loro convinto sostegno al candidato e alla proposta di innovazione e rinnovamento della città.

Campagna chiusa, per Rizzi grande festa sul Facsal con Walter Veltroni: «Non servono urlatori, serve innovazione sapiente»

Il video integrale dell’intervento di Walter Veltroni

E’ stata una grande festa: spettacolo, musica, spiedini, paella, birra e tanto cuore. Sul Facsal erano tantissimi quelli che hanno preso parte alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale di Paolo Rizzi candidato sindaco. Dai più piccoli ai più grandi, hanno fatto baldoria fino a sera inoltrata, con un momento centrale di grande partecipazione: l’intervento dell’ospite d’onore della serata, Walter Veltroni. L’ex ministro alla Cultura ed ex sindaco di Roma ha parlato a braccio per una ventina di minuti introdotto da Rizzi stando in piedi sul palco del Facsal, e ha strappato tantissimi applausi con un discorso pacato, mite ma dai contenuti forti e decisi: «Siamo un periodo particolare – ha detto – Un periodo in cui chi urla più forte sembra che debba aver ragione per forza. Invece non è così. Non servono urlatori, non servono improvvisatori. Ciò che serve a una città è innovazione sapiente». Veltroni ha parlato dell’importanza delle elezioni comunali: «Scegliere il sindaco sbagliato significa veder peggiorare già dal giorno dopo l’intera vita di una città». E ha parlato del mestiere di sindaco come del più bello, del più entusiasmante e del più importante tra i mestieri che lo stesso Veltroni ha fatto nella sua vita. E’ stato sindaco della più grande città italiana, della Capitale, ma fare il sindaco – ha detto – richiede ovunque le stesse caratteristiche, la stessa sensibilità, la stessa visione illuminata, gli stessi strumenti culturali, di umanità. «Ora sei il candidato sindaco di uno schieramento – ha detto rivolgendosi a Paolo Rizzi – ma quando sarai sindaco, sarai il sindaco di tutti i cittadini, anche di coloro che non ti hanno votato».

 

A Piacenza nascerà un Centro del riuso entro un anno. Rizzi: «Strumento formidabile per creare valore dagli scarti»

«A Piacenza sarà realizzato entro un anno un Centro del riuso». Un progetto importantissimo del Comitato territoriale di Iren, sottolinea il candidato sindaco Paolo Rizzi che sul tema ambiente ha improntato tutto il suo programma di governo della città. Un tema che si declina in vari modi, compresa le gestione dei rifiuti, dei materiali di scarto. «E quella del riuso – dice Rizzi – è una vera e propria filosofia che potrà cambiare le dinamiche del futuro in termini di impatto sull’ambiente nel quale viviamo». Il nuovo Centro del riuso sorgerà su un terreno comunale nei pressi della stazione ecologica di Strada Valnure e sarà una struttura dall’architettura avanzata e servirà a incubare imprese e attività economiche basate sul riutilizzo e riciclo di beni altrimenti destinati a diventare rifiuto. «Il riuso dei beni – sottolinea Rizzi – è uno degli strumenti per ridurre la produzione di rifiuti e i centri del riuso sono un formidabile strumento per sviluppare una cultura imprenditoriale capace di creare valore dagli scarti dei processi produttivi, ma anche per incentivare buone pratiche individuali con vantaggi economici».

Il progetto è stato sviluppato all’interno del Comitato territoriale di IREN, che riunisce tutti gli stakeholders territoriali del gestore del ciclo ambientale, che ha realizzato lo studio di fattibilità. «Il centro – spiega il candidato – potrà interagire con l’Urban Hub dove sta crescendo il laboratorio Blue Economy Brain che si occupa di recupero in particolare nel contesto del settore agroalimentare. Un primo finanziamento potrà contare sul contributo regionale tramite Atersir in una misura di 150mila euro. Altre risorse potranno arrivare da finanziamenti europei, per le quali sono stati proposti i primi progetti, e da ulteriori risorse regionali».