Potrebbe essere di Plinio il Vecchio il cranio conservato all’Accademia di Arte Sanitaria di Roma

Non è possibile, al momento, averne la certezza, ma in seguito a due anni di ricerche sembrerebbe sempre più probabile che il misterioso cranio conservato all’Accademia di Arte Sanitaria di Roma sia appartenuto a Plinio il Vecchio. Le ricerche sono state coordinate da Andrea Cionci, giornalista e storico dell’arte, in collaborazione con esperti del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e delle università Sapienza di Roma, di Firenze, e di Macerata. “In archeologia non ci sono mai certezze assolute”, avrebbe dichiarato Cionci, affermando però che le probabilità sembrano molto alte, e che dagli studi non sarebbero emerse evidenze che ne contraddicano l’attribuzione.

I dati sono stati presentati nel corso di un convegno in occasione dei 100 anni dell’Accademia, a Roma. Tra le altre cose, il cranio apparterrebbe, secondo analisi di Mauro Brilli dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr (Cnr-Igag), ad un uomo vissuto in alcune zone dell’Appennino centrale e della Pianura Padana, che comprenderebbero la città natale di Plinio il Vecchio. Iniziali attribuzioni ad un individuo di 37 anni (e perciò di quasi 20 anni troppo giovane) sarebbero state spiegate in quanto la mandibola ed il cranio apparterrebbero a due persone diverse: la prima ad un uomo di origini africane, la seconda ad un altro uomo, di età affine a quella di Plinio il Vecchio.

La ricerca, ora in via di pubblicazione, è stata finanziata da cittadini privati, che hanno effettuato donazioni tramite la onlus dell’Accademia.

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