Maxi blitz dei carabinieri nei campi nomadi. 34 le misure cautelari

Piacenza. Sarebbero 34 i provvedimenti cautelari disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Piacenza in seguito al maxi blitz dei carabinieri effettuato all’alba della mattinata di oggi, venerdì 15 marzo, nei campi nomadi di Piacenza e di Caorso. Più di 100 militari del Comando Provinciale di Piacenza sono intervenuti al culmine delle indagini svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale; tra le accuse delle quali gli indagati dovranno rispondere, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, furti in abitazione, estorsione, truffa, ricettazione, riciclaggio, utilizzo fraudeolento di mezzi elettronici di pagamento, detenzione e porto abusivo di armi, e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

In alcuni casi il gruppo criminale si sarebbe avvalso del supporto di ditte di trattamento di rifiuti per effettuare attività di smaltimento illecito di rifiuti ferrosi; sarebbero stati prelevati materiali di vario genere dalla discarica di Caorso, che sarebbero poi stati smerciati a ditte compiacenti del piacentino insieme a proventi di furti.

Ai vertici del gruppo sarebbe stato un 52enne italiano, sposato ad una donna sinti del campo nomadi di Caorso. Sembrerebbe che siano state anche rivolte minacce al sindaco di Caorso Roberta Battaglia, all’inizio del 2018: di fronte ai tentativi del sindaco di tenere sotto controllo i furti alla discarica, il 52enne, infatti, avrebbe minacciato che Caorso sarebbe stata obiettivo di furti nel caso non gli fosse permesso di agire liberamente.

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