Martedì 12 marzo. A tu per tu con Monsieur Galliano e la sua fisarmonica

A incantare il Teatro Sociale di Stradella nella tappa fuori provincia del Piacenza Jazz Fest in collaborazione col Teatro stesso e il Comune, all’interno del “Festival del Ridotto”, la cui programmazione è curata da Livio Bollani, sarà martedì 12 marzo alle 21.15 l’evocativa fisarmonica “in solo” di Richard Galliano per un concerto più che mai suggestivo. Particolarmente significativa la scelta di abbinare questa icona della musica fisarmonicistica con la vocazione simbolo di quella terra, famosa in tutto il mondo proprio per la produzione artigianale de quello strumento.

I biglietti per poter ascoltare Galliano sono acquistabili presso il botteghino del teatro di Stradella o sul sito “Vivaticket”.

Richard Galliano nasce nel 1950 da una famiglia di origini italiane ed è il padre Luciano a spingerlo involontariamente alla fisarmonica. A quel tempo questo strumento iniziava ad essere snobbato nelle sale da ballo e Luciano, fisarmonicista, ne risente. Richard rimane talmente impressionato che decide di stare vicino al padre imparando a suonare quello che poi diventerà lo strumento per eccellenza nella sua produzione musicale. A partire da questo inizio, così legato alla sfera affettiva, Galliano deve la sua determinazione e la sua carriera ad una serie di incontri che gli hanno cambiato la vita. Il primo è virtuale, ma fondamentale, con Clifford Brown: è con lui che si avvicina allo Swing e al Jazz. Il secondo è con Chet Baker, che lo nota e gli chiede di suonare in una sua registrazione, dando al giovane Richard un concentrato di insegnamenti che fino ad oggi porta gelosamente con sé. Il terzo è l’incontro di una vita, quello con Astor Piazzolla, un maestro, un padre, un amico. Si incontrano dopo un’esibizione di Galliano a Parigi, Astor lo raggiunge in camerino dopo il concerto. Da quel momento il grande musicista argentino diventa un incredibile insegnante, che regala al suo allievo tutto il suo sapere, come un padre, spronandolo a cercare uno stile personale e suggerendogli di rinnovare il vecchio stile “musette” – musica da ballo francese con influenze italiane – proprio come lui aveva fatto con il Tango. Entrambi i generi sono accomunati da origini meticce, di migranti che si fondevano con la terra che li aveva accolti suonando le loro storie e mischiando etnia e malinconia. Dopo la morte di Piazzolla, Galliano continua a rendergli omaggio addirittura suonando il suo strumento, il bandoneon, lo strumento “principe” delle orchestre di tango argentino.

Tra i suoi lavori più importanti, e anche più sorprendenti, troviamo addirittura un disco dedicato a J. S. Bach; è un grande successo e colpisce ancora di più che sia la prima occasione in cui un fisarmonicista registra per la famosa etichetta tedesca di musica classica “Deutsche Grammophone”.

Nelle sue mani, uno strumento popolare come la fisarmonica, riesce a sintetizzare con originalità esperienze tra le più diverse e apparentemente distanti tra loro in una musica nuova ed europea, in grado di unire improvvisazione jazzistica e tanta tradizione mediterranea.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201

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