Primo impianto permanente di una mano robotica. L’intervento in Svezia

È stato possibile anche grazie al progetto europeo DeTOP, guidato da Christian Cipriani dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: per la prima volta, infatti, è stato effettuato il trapianto permanente di una mano robotica. L’intervento è avvenuto in Svezia, ed a beneficiarne sarà una 45enne che avrebbe subito l’amputazione della mano nel 2002: ora dovrà imparare, grazie alla realtà virtuale, ad utilizzre l’arto robotico, mentre un programma di riabilitazione le permetterà di recuperare la forza perduta nei muscoli dell’avambraccio.

Sarebbero in progetto altri due interventi analoghi, uno in Italia, ed un secondo in Svezia. Grazie all’interfaccia appositamente studiata, si prevede che la donna potrà, nel corso di alcuni mesi, recuperare funzionalità motorie e percettive simili a quelle di una mano naturale.

L’impianto appositamente costruito è stato sviluppato in svezia da un gruppo coordinato da Max Ortiz Catalan, dell’azienda Integrum, in collaborazione con la Chalmers University of Technology. La realizzazione della mano è stata invece affidata all’azienda Prensilia ed alla Scuola Superiore Sant’Anna nell’ambito del progetto DeTOP (Dexterous Transradial Osseointegrated with neural control and sensory feedback), finanziato dalla Commissione Europea all’internio del programma Horizon 2020. Partecipano inoltre al progetto le università di Lund e Gothenburg in Svezia, quella dell’Essex in Gran Bretagna, il Centro per l’Elettronica e la Microtecnologia in Svizzera, l’Università Campus Bio-Medico a Roma, il Centro Protesi Inail, e l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.

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