Piacenza Jazz Fest: “L’altro Festival”. Incontri, lezioni, conferenze, workshop, e tanto altro

Numerosi sono gli appuntamenti che affiancheranno la programmazione concertistica principale e che costituiscono il fulcro della manifestazione per i suoi organizzatori e fruitori, il suo tratto distintivo che ne caratterizza l’identità e restituisce bene gli obiettivi: essere presenti con proposte di grande qualità sul territorio per coinvolgere la maggior parte di persone possibili, soprattutto quelle fasce che per abitudine, diffidenza o scarse possibilità non frequentano la programmazione musicale più istituzionale.

Il periodo festivaliero si completerà così con una miriade di iniziative collaterali ai concerti del cartellone principale: che si tratti di presentazioni editoriali, proiezioni cinematografiche, concerti in luoghi inusuali o performance artistiche, sarà sempre e comunque la musica improvvisata a fare da filo conduttore.

Com’è ormai piacevole consuetudine, durante il periodo del festival la musica sarà la vera protagonista, diffondendosi in tutta la città.

IL JAZZ VA A SCUOLA

Quanto sia importante per il Piacenza Jazz Fest essere presente nel tessuto scolastico del territorio è evidente da ormai quindici anni. La volontà è quella di coinvolgere le nuove generazioni e avvicinarle al “sentire” del linguaggio afroamericano, con tutto ciò che comporta, sia dal punto di vista dell’arricchimento culturale, sia da quello dei valori di integrazione e rispetto delle differenze che il Jazz porta con sé. Le esperienze piacentine hanno ispirato la nascita di una vera associazione, nata a Bologna sotto l’egida di Paolo Fresu, dal titolo appunto “Il Jazz va a Scuola”, alla quale faranno presto riferimento tutte le iniziative di questo tipo intraprese sul territorio nazionale.

Quest’anno sarà però la Scuola ad andare al Jazz, in quanto si è notato che portare i ragazzi nei luoghi del Jazz è per loro più interessante che farlo sembrare una materia in più da apprendere negli ambienti scolastici. Ecco quindi che alcune classi dei Licei “Gioia”, “Respighi” e “Cassinari” si recheranno al Milestone per vivere, insieme ad alcuni docenti della Milestone School of Music che ogni giorno insegnano le tecniche ai loro studenti, delle vere e proprie lezioni-concerto alla scoperta di quanto può essere divertente e coinvolgente l’universo sonoro del Jazz. Non solo musica improvvisata, ma anche Teatro d’Improvvisazione, così vicino alla musica jazz con la compagnia “TraAttori” che interagendo con i musicisti-insegnanti sul palco e con gli studenti nel club, contribuiranno a una didattica divertente, ma pregnante di saperi, di contenuti e di emozioni.

Anche i ragazzi delle scuole medie della città e della provincia potranno beneficiare del “Jazz va a Scuola”, stavolta con un testimonial d’eccezione, il batterista Christian Meyer, della band di Elio e le Storie Tese; infatti Meyer, coadiuvato da Silvia Bolbo, “spiegherà” il Jazz a una platea di duecento ragazzi con l’ausilio di filmati, storie, racconti, ma soprattutto con la sua forte comunicativa e simpatia e grazie all’interazione diretta con lo strumento più coinvolgente per chiunque si avvicini alla musica e ai suoni, soprattutto se giovanissimo: la batteria.

Per i più piccoli, previsti anche quest’anno i Jazz Pedibus, cioè una marchin’ band che accompagnerà a scuola swingando i bambini di alcune fortunate scuole primarie piacentine, i quali rispondono sempre con grande entusiasmo a questo tipo di fuori-programma spassoso che movimenta le loro routine quotidiane.

Un’interazione più “artistica” si avrà con il Liceo “Cassinari”, coinvolgendo alcuni ragazzi nella ideazione e realizzazione di due poster di sei metri per tre, che resteranno affissi per strada in via Boselli per un mese. Inoltre, sempre, con alcuni ragazzi delle classi più avanzate, si sperimenterà l’interazione musica-disegno durante il Galà Finale previsto per domenica 7 aprile allo Spazio Rotative quando, durante i brani eseguiti dai vincitori del Bettinardi 2019, in occasione della loro premiazione, gli studenti realizzeranno dei disegni in tempo reale, che verranno proiettati nel loro divenire alle spalle dei musicisti.

Per finire con questo gruppo di iniziative dedicate alla scuola, le redazioni dei giornali di istituto delle scuole di secondo grado della provincia saranno invitate a scrivere le recensioni di alcuni concerti del cartellone principale come dei veri critici musicali, con in più l’opportunità di intervistare i musicisti e raccontare così il Jazz dal loro punto di vista, un punto di vista intrigante tanto più perché inusuale.

 

INCURSIONI JAZZ

Le incursioni Jazz allieteranno a suon di Swing alcuni luoghi a sorpresa, come esercizi commerciali o uffici del centro storico e della periferia, concedendo una breve ma godibilissima pausa dalle attività nelle quali ciascuno è coinvolto durante la normale routine quotidiana. Un momento di distensione che aiuta ad accantonare per un po’ le preoccupazioni, infondendo allegria e dando una marcia in più a tutta la giornata, a cura di una small band di jazz tradizionale, come nella migliore tradizione dixieland che si rispetti, in puro stile New Orleans. Un altro modo per far vivere alla città il suo mese di Jazz, per far entrare la musica dal vivo in luoghi dove mai è stata suonata, come negozi d’abbigliamento, bar, grandi magazzini, negozi, uffici e, se possibile, anche qualche scuola.

 

JAZZ BUS

Una vera novità per la città di Piacenza e non solo! Il Jazz durante il festival si sposterà anche sulle ruote, salendo a bordo di alcuni autobus di linea, in collaborazione con la società di trasporto pubblico Seta, per portare un tocco di frizzante allegria anche tra gli utenti abituali dei mezzi pubblici durante i loro consueti spostamenti. Non si tratterà quindi di mezzi ad hoc, ma di normali linee urbane dove i musicisti saliranno a sorpresa.

 

FLASHMOB

Cosa ci può essere di più divertente, sorprendente ed entusiasmante di un improvviso flashmob in strada o in altri luoghi pubblici? Poche cose! E proprio per questo Piacenza Jazz Fest vuole sorprendere i piacentini con queste attività “di strada”, ricordando che buona parte del Jazz è nato proprio in strada. Attenzione quindi, perché quando meno ve lo aspettate, attraversando una vita o perfino mentre vi trovate a lezione in qualche aula universitaria, o state facendo spesa al supermercato, insomma, nei posti più impensati, potreste imbattervi in attività anomale e divertenti, sempre a suon di musica.

 

LIBRI DI JAZZ

Un altro aspetto che il festival cura da sempre è la presentazione di interessanti uscite editoriali divulgative o di approfondimento. L’attenzione quest’anno si è rivolta al fotografo Pino Ninfa, da anni collaboratore del Piacenza Jazz Fest, oltre che di tantissimi festival e rassegne, nonchè reporter sociale negli angoli più remoti del pianeta, sempre con un occhio fotografico volto non solo a documentare, ma a emozionare, veicolando importanti messaggi umanitari. In questo caso si tratta di fotografie che raccontano il Jazz, tant’è vero che il titolo è “Racconti di Jazz” e verrà presentato con il musicologo Luca Bragalini il 2 marzo alla Galleria Ricci Oddi.

 

APPROFONDIMENTI

Un intrigante appuntamento col musicologo Stefano Zenni, sabato 16 marzo alle ore 17:00 nel nuovo auditorium del Conservatorio Nicolini approfondirà la figura “canora” di quella che è la vera icona del Jazz: Louis Armstrong. In occasione della ristampa del suo volume sul grande musicista, Zenni intratterrà il pubblico con “What a Wonderful Jazz – la rivoluzione canora di Louis Armstrong”.

Ritroveremo poi ancora Luca Bragalini in un interessante storytelling che coinvolgerà le figure di Martin Luther King e Louis Armstrong sabato 23 marzo alle ore 17:00 sempre alla Galleria Ricci Oddi. Per l’occasione Bragalini presenterà anche la sua ultima fatica editoriale: “Dalla Scala ad Harlem”, dedicato e imperniato sulla mastodontica figura di un “Duke Ellington sinfonico”.

 

I FILM

Quest’anno saranno due le chicche cinematografiche presentate al festival.

La prima riguarda una delle figure chiave del Jazz di ieri e soprattutto di oggi, con le sue svariate sfaccettature: il chitarrista Bill Frisell, protagonista tra l’altro del concerto inaugurale del festival. Emma Franz ha prodotto questo docufilm, sottotitolato in italiano che è incentrato sull’artista e che sarà proiettato al Milestone sabato 23 febbraio, la sera prima del concerto del chitarrista a Rotative.

Un altro interessantissimo docufilm, che sarà proiettato al Milestone domenica 17 marzo alle ore 18.00 riguarda invece un musicista con la “M” maiuscola per così dire “di casa nostra”; un intenso omaggio del regista Francesco Paladino al compianto Enio Scolari dal titolo “Fisarmoniche”. Pioniere piacentino dello Swing e protagonista della musica da ballo che muoveva a Piacenza i suoi primi passi con le riviste di Macario al Politeama, Scolari è stato un pilastro dell’evoluzione della “musica americana” a Piacenza.

 

MASTERCLASS e WORKSHOP

Due workshop, clinics e masterclass impreziosiranno questa edizione del festival. Richard Galliano terrà un workshop di tre ore nel pomeriggio di martedì 12 marzo nel ridotto del Teatro Sociale di Stradella, dove poi avrà luogo il suo concerto in solitudine, mentre, di segno musicale ben diverso, ma altrettanto pregnante, “Navigation Through Form” un workshop di musica creativa a cura del musicista Gianni Mimmo che sabato 30 marzo mattina alla sede del Cantiere Simon Weil lavorerà con i partecipanti su strutture fluide, strategie improvvisative, partitura grafica e interpretazione multi-prospettica.

Una clinic più concerto finale avrà luogo invece domenica 3 marzo alle ore 15:00 alla Milestone School of Music a cura del trio del chitarrista Ivano Icardi, con Lorenzo Poli al basso ed Elio Rivagli alla batteria; a seguire, alle ore 18:00, concerto ad ingresso libero del trio al Milestone. Anche il violoncellista Erik Friedlander terrà una masterclass al Conservatorio Nicolini venerdì 7 aprile alle ore 15.00, prima del suo concerto della sera stessa. Grazie al suo ecclettismo musicale la masterclass è indirizzata indifferentemente sia agli studenti del dipartimento jazz che ai violoncellisti classici o agli esterni che fossero interessati.

 

JAZZ BRUNCH e COLAZIONE JAZZ

Immancabili i due Jazz Brunch che aiutano a ritagliarsi una parentesi dall’affanno, forse perché si ascolta buona musica e si degustano alcune sfiziose prelibatezze nel giorno più rilassante della settimana, la domenica. A questi si aggiunge quest’anno anche la possibilità di concedersi una sontuosa colazione a suon di Jazz domenica 10 marzo dalle 8.30 alle 10.30 nella terrazza del Park Hotel, con l’accompagnamento mattutino di Accordi Disaccordi e il loro gypsy trascinante.

Il primo brunch invece si terrà poi al settimo piano dell’Albergo Roma, dove si può beneficiare di uno dei panorami più belli che offre la città e dove domenica 24 marzo alle ore 12.30 suoneranno Sugarpie and The Candymen mentre la domenica successiva, il 31 marzo sempre a partire dalle stessa ora, il Dubliners Irish Pub ospiterà un jazz brunch allietato da La famiglia Turchetti, storica formazione cremonese di Jazz/Folk.

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