Piacenza. Viaggi della durata di fino a 17 ore, ben oltre i limiti consentiti dalla legge, e calamite posizionate vicino al cronotachigrafo del mezzo, in modo da falsare il numero di chilometri percorsi e da inibire il sistema di frenatura automatica per il rispetto dei limiti di velocità. Sarebbero queste le condizioni in cui gli autotrasportatori di quattro diverse società piacentine sarebbero stati costretti a lavorare, secondo quanto sarebbe emerso da indagini svolte nel corso di tre anni dagli agenti della polizia stradale, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Roberto Fontana.
A far scattare le indagini, le denunce di quattro ex dipendenti, tutti extracomunitari, avvenute in diverse tempistiche, nelle quali avrebbero dichiarato di essere stati costretti a compiere tali atti irregolari, minacciati di non ricevere lo stipendio o di venire licenziati. Tre persone imparentate tra loro, titolari delle società, sarebbero ora indagate per estorsione e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro