Tutela degli animali, Lega all’attacco: “Impossibile multare chi tiene alla catena il proprio cane”

“Quindi, i cani vanno tenuti alla catena oppure no? Forse sì, ma, forse, anche no. In altre parole, la Legge regionale 5/2005 è un gran bel pasticcio. Perché, se è vero che tale norma intende “sancire che al detentore dell’animale è vietato l’utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo per ragioni sanitarie, documentabili e certificate dal veterinario curante, o per misure urgenti e solo temporanee di sicurezza” è anche vero che rimanda al proprietario o al detentore del cane la responsabilità per decidere se sussistano o meno le ragioni di incolumità pubblica che legittimerebbero la facoltà di legare l’animale alla catena. Ed è proprio questa discrezionalità lasciata in capo al proprietario dell’animale che, di fatto, “spunta” la norma dell’unico strumento coercitivo di cui dispone per farsi rispettare: la multa nei confronti dei trasgressori, ovvero di quei padroni che tengono alla catena il loro cane, semplicemente in forza del loro volore. Perché, lo ripeto: questa norma non è chiara ed è troppo interpretabile”.

Così Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord commenta la risposta ricevuta dalla Regione a una sua precedente interrogazione sul tema dei cani alla catena.

Tant’è che il consigliere regionale, non soddisfatto, ha ripresentato alla Giunta regionale, come primo firmatario, un’interrogazione, sottoscritta anche dall’intero gruppo leghista formato da Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, in cui rilancia i propri dubbi in ordine alla Legge regionale 5/2005.

“La Giunta è consapevole che l’interpretazione della Legge può invalidare il senso della normativa medesima? E’ stata valutata l’ipotesi di correggere la normativa per indicare in modo chiaro cosa sia permesso e cosa non lo sia?” chiedono i consiglieri nel loro documento.

E poi ancora: “Poiché, alla luce dell’indeterminatezza dalla legge, è prevedibile attendersi una valanga ricorsi da parte dei proprietari multati per aver tenuto il proprio cane alla catena, la Giunta regionale ha pensato a come tutelare chi (ente od operatore) potrà essere investito dai suddetti ricorsi?”. Inoltre, conclude l’interrogazione del gruppo del Carroccio, “come si intendono tutelare gli enti controllori in caso di spese aggiuntive collegate a eventuali rimborsi e procedimenti amministrativi?”

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