Assolto in secondo grado dall’accusa di violenza. Dovrà pagare il risarcimento alla vittima

Piacenza. Dovrà pagare il risarcimento stabilito dalla condanna di primo grado nonostante l’assoluzione in appello: è quanto deciso dalla Suprema corte per quanto riguarda un 53enne piacentino, accusato di violenza sessuale su minore nei confronti della figlia dell’allora convivente, che all’epoca dei fatti avrebbe avuto 11 anni. Il racconto della giovanissima avrebbe fatto scattare la denuncia, oltre all’aggressione con una coltellata, nel 2011, che sarebbe stata messa in pratica dal padre della bambina contro il presunto violentatore.

Nel 2013 l’uomo era stato condannato a 4 anni e 4 mesi, ma in seguito all’appello da parte della difesa del 53enne i giudici del secondo grado di Bologna decisero per l’assoluzione, in quanto il fatto non sussiste. In seguito all’assoluzione, il 53enne avrebbe chiesto di non pagare il risarcimento di 30mila euro disposto nei confronti della parte civile, spingendo però al ricorso in Cassazione da parte dei legali sia per quanto riguarda il risarcimento, sia per la sentenza di assoluzione.

Pochi giorni fa la Suprema corte avrebbe così accolto il ricorso a proposito del risarcimento, ritenuto legittimo.

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