Julian Assange spiega Google: “legami con Hillary Clinton”

Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, vive in stato di “asilo politico” rinchiuso nell’ambasciata ecuadoriana a Londra. Al suo fianco combattono giornalisti, scienziati, attivisti politici e guru del web, convinti che oggi sia necessario arrivare ad “un nuovo illuminismo per mostrare come funziona davvero il mondo, mettendo la conoscenza a disposizione di tutti, senza distinzioni”. Questa definizione è stata data dallo stesso Assange a Wired, in una lunga intervista nella quale il fondatore di WikiLeaks si dice sempre più convinto della bontà del proprio operato.

“Se ripenso a quando abbiamo cominciato e riguardo al futuro, mi rendo conto di avere ancora più ragione di quanto pensassi all’inizio”, ha raccontato al giornalista che lo intervistava, accusando Google e i grandi monopoli delle informazioni di offrire una versione parziale e manipolata della verità. Riguardo a Google, inoltre, online, Julian Assange denuncia i forti legami tra l’azienda e la Casa Bianca e la candidata alla presidenza Hillary Clinton.

“Ci sono interconnessione profonde tra Google e l’attuale, se non la prossima, amministrazione”, ha spiegato, escludendo che gli USA intendano portare avanti politiche anti-trust. Google, sempre secondo Assange, è il leader di un mercato basato sul rilascio di applicazioni gratuite e servizi liberi che in realtà fungono da esca per attirare le persone, carpirne le informazioni personali e utilizzarle – come minimo – a fini pubblicitari. “Google ha assorbito l’80% della capacità di fatturato di questo settore. Ora guarda ai trasporti: con Maps sa dove ci troviamo, con Search cosa cerchiamo. Sono informazioni sensibili e utili in campo sia militare sia civile”. “Google ha un vantaggio competitivo incomparabile: se ne avvarrà per espandersi su altri mercati”.

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