Dall’autopsia sul cadavere rinvenuto in Trebbia, chiuso in un sacco, nei giorni scorsi, si sta risalendo all’identità della vittima. Grazie ad un tatuaggio sul suo corpo i medici legali sperano di poter dare presto un nome e un cognome al John Doe disteso sul loro lettino. Intanto è emerso che l’uomo aveva diverse fratture, compatibili con una caduta dal ponte sul fiume, ma anche con un violento pestaggio.
Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, pertanto è risultato al momento impossibile utilizzare le impronte digitali come sistema per risalire all’identità del cadavere. I Carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza stanno lavorando sul caso con i colleghi di Rivergaro. Dalle prime indiscrezioni sembra che i militari ipotizzino che la vittima sia stata uccisa da più persone.