Immigrazione. Minacciata motovedetta italiana durante soccorso

L’equipaggio minacciato da quattro uomini armati. Sulle coste della Libia spari contro i migranti

Minacce all’equipaggio di una motovedetta della Guardia Costiera Italiana nel bel messo dei soccorsi ad un’imbarcazione a pressoché 50 miglia da Tripoli, con a bordo migranti: quattro uomini a bordo di un barchino, tutti armati di kalashnikov, avrebbero intimato al personale, che era del tutto disarmato, di lasciare l’imbarcazione non appena avvenuto il trasbordo dei migranti. Il fatto ha provocato la reazione del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che lo ha definito “allarmante”, affermando che è “indispensabile un intervento delle istituzioni internazionali in Libia”. Preoccupanti anche le notizie giunte dalle coste della Libia, dalle quali proverrebbe uno dei migranti recentemente sbarcati a Pozzallo, che è stato trovato con addosso ferite d’arma da fuoco.
Avrebbe detto alla polizia che i colpi sono partiti dai trafficanti, per costringerlo a salire sui gommoni. Si dice preoccupato riguardo alla situazione dell’immigrazione il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, a causa delle possibili infiltrazioni in Europa di potenziali terroristi: “Il rischio di infiltrazioni terroristiche tra i migranti del Nordafrica”, afferma, “che già mesi addietro avevo segnalato, sembra essere stato scoperto anche dall’Europa e dal Ministro degli Esteri. Ma si tenta di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Almeno in questo caso si cerchi di passare dalle parole ai fatti e lo si faccia con la massima urgenza. Bisogna bloccare immediatamente le partenze dei barconi dalle coste libiche e sospendere contemporaneamente Triton”.

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