Sydney. Blitz terminato. Morto il sequestratore insieme ad altri due

Liberati una ventina di ostaggi. Almeno quattro i feriti, fra cui anche tre gravi

Ha avuto fine l’incubo per una ventina di ostaggi tenuti imprigionati dalla scorsa mattinata nel Lindt Chocolat Cafe di Sydney, a Martin Place: il blitz delle forze dell’ordine ha avuto fine, con un bilancio di tre morti e di almeno quattro feriti, tra i quali vi sarebbero tre individui in gravi condizioni. Hanno perso la vita nel corso del blitz un uomo di 34 anni ed una donna di 38 anni, insieme al sequestratore Man Haron Monis, cinquantenne di origini iraniane, giunto in Australia nel 1996 come rifugiato politico. L’uomo avrebbe una storia di estremismo alle spalle, oltre ad essere stato coinvolto nel processo per l’omicidio dell’ex moglie.
Avrebbe inoltre ricevuto alcune denunce per molestie sessuali, risalenti al periodo in cui l’uomo si sarebbe spacciato per un “curatore spirituale” esperto nelle arti magiche. Non avrebbe legami con lo Stato Islamico, come invece avrebbero suggerito alcuni nel corso delle ore iniziali: i sospetti sarebbero stati causati anche dalle bandiere esposte nel locale in cui aveva tenuto gli ostaggi, molto simili a quelle normalmente associate all’Isis e che riportavano il credo islamico.

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