Omicidio di Sariano. Disposta una nuova perizia sull’imputato

Ha inizio il processo per il 37enne accusato di aver ucciso suo padre

Piacenza. Ha avuto inizio nella mattinata di lunedì 6 ottobre il processo per l’omicidio di Francesco Casella, l’agricoltore 78enne trovato morto nella boscaglia a Sariano di Gropparello dopo diversi giorni di ricerche, ucciso il 7 luglio del 2013 con una pistola sparachiodi; sul banco degli imputati i due figli della vittima. Il figlio 37enne, Adriano, sarebbe accusato di aver ucciso il padre; dietro all’atto violento vi sarebbe forse una relazione con una donna albanese che avrebbe estorto soldi all’uomo sostenendo di volerli usare per uscire dal giro di prostituzione in cui era costretta, ed il rifiuto di suo padre di continuare a fornire denaro al figlio. La figlia, Isabella, rimane invece indagata per occultamento di cadavere e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Sarebbe inoltre accusata di circonvenzione di incapace la donna albanese coinvolta nella vicenda.
Il Pm Antonio Colonna avrebbe richiesto per l’imputato una nuova perizia psichiatrica, allo scopo, sembra, di contestare la posizione della difesa che ne sostiene l’infermità mentale: a suo parere la perizia “non poteva cogliere i continui cambi di versione di Casella che si desumono dalle intercettazioni telefoniche. Adriano Casella ha mentito volutamente per sviare le indagini”. Si oppone il legale dell’accusato: “Fin da quando era alunno a scuola, a Casella era stato diagnosticato un ritardo cognitivo intellettivo tanto che ebbe bisogno di un insegnante di sostegno. A 18 anni fu anche riformato dal servizio di leva”.

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