Calcio. Brasile 2014. Lettera di un bambino a Suarez dopo il morso a Chiellini

Luca scrive all’attaccante dell’Uruguay: ”Mordere è da carcere, ma ti auguro una buona vita”

Il morso di Luis Suarez a Giorgio Chiellini in Italia-Uruguay 0-1, la partita che ha escluso la Nazionale azzurra dai Mondiali 2014, ha scatenato polemiche, imitazioni, reazioni. Ve ne propongo una particolare: quella di un bambino di 12 anni, Luca. “Caro Suarez, voglio dirti che dopo Cile-Italia e Corea del Sud-Italia questa è stata una delle più grandi ladrate della storia del calcio. Il tuo comportamento non è stato da persona normale, secondo me tu hai fatto così perché hai avuto dei problemi in famiglia (non te l’ho detto con cattiveria, volevo solo ragionare).
Mordere però è da carcere, tu non ammetterai niente, anche se ripensandoci: la vita è fatta di alti e bassi, la nostra squadra forte c’è in entrambi i casi, e ammettendolo dovresti ripensare a tutte le ingiustizie che hai combinato. Hai tante fortune, spero che lo capirai un giorno. Forse a quest’età è un po’ tardi, ma hai ancora tempo per rimediare. Quando saremo rinati più forti di prima vi batteremo ancora e ci prenderemo la nostra rivincita. Dopo la grande delusione di Italia-Uruguay mi sono tranquillizzato. Ti auguro una buona vita, in miglioramento nei confronti delle altre persone, anche perché tu sei un giocatore fortissimo e ammirato da tutti. Al prossimo scontro”.
Ciao, Luca

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