Sanremo. Le pagelle della seconda serata. Rufus Wainwright fa furore

Serata nostalgia con Claudio Baglioni che ritorna all’Ariston dopo 30 anni

Passa un’altra serata, con tanti ospiti: tra loro, le gemelle Kessler, che aprono la serata con entusiasmo e allegria, Claudio Baglioni, che si è esibito in un medley di tanti successi che hanno riacceso le memorie di molti telespettatori, ed un incredibile Rufus Wainwright, che, con la sua rivisitazione di Across the Universe dei Beatles, ha dato un tocco di internazionale che non stona affatto (nonostante le proteste di Papa Boys e Militia Christi, che accusavano il cantautore di blasfemia e propaganda gay). C’è chi però non è rimasto impressionato dai big in gara, quello che dovrebbe essere l’elemento portante del festival musicale.
Francesco Renga (6,5) può fare di meglio. Non impressiona “A un isolato da te”, che sa di già sentito e non sfrutta il suo range al meglio, ma si riprende con il pezzo scritto da Elisa, “Vivendo Adesso”, che sembra costruito su misura per lui, dal ritmo incalzante. Proprio quest’ultimo pezzo si qualifica. Renzo Rubino (7,5) porta un po’ di energia in una serata che forse ne ha sentito la mancanza: si qualifica il suo pezzo “Ora”, un pop non scontato che fa brillare il suo stile tutto particolare. L’altro pezzo, “Per sempre e poi basta”, è una ballata intensa e melanconica, ma forse meno orecchiabile.
Ron (6) non stupisce, ma non delude. Primo in gara è “Un Abbraccio Unico”, un pezzo lento e pieno di emozione. Passa invece “Sing in the Rain”, con un tocco di folk e country. Giuliano Palma (6,5) parte con “Così Lontano”, scritto in collaborazione con Nina Zilli, pezzo ritmato e vivace che si guadagna la qualifica; “Un Bacio Crudele”, l’altro suo pezzo, fa ballare, ma non conquista. Noemi (6) colpisce a partire dal look, forse un po’ eccessivo nell’abito scelto per la serata. La canzone “Un uomo è un albero” non ci regala nulla di nuovo; parte più intensa “Bagnati dal Sole”, che si qualifica, e le permette di dimostrare la sua potenza vocale. Nessun vero e proprio passo falso.
Riccardo Sinigallia (6,5) ricorda i suoi Tiromancino con il suo pezzo “Prima di andare via”, che si qualifica: è una canzone ritmata e piacevole. “Una rigenerazione” ha toni più drammatici, forse meno orecchiabile della precedente, ma intensa e interessante. Francesco Sarcina (6) cade nel tranello di portare pezzi forse un po’ troppo vicini alle sonorità dei “Le Vibrazioni”; l’esecuzione è comunque buona, e passa “Nel tuo Sorriso”, con un tocco di rock, mentre “In questa città” non convince affatto.

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