Sciopero Forconi. Scontri a Torino: è guerriglia nelle strade

Forti tensioni, lanci di bombe carta e lacrimogeni. Gli agenti si levano i caschi

Hanno avuto inizio, come previsto, le manifestazioni pacifiche del Popolo dei Forconi e di tutti coloro che a loro si sono associati nella giornata di lunedì 9 dicembre: ma le proteste sono degenerate a Torino, dove si è verificato un vero e proprio stato di guerriglia. La protesta, iniziata in mattinata, era giunta fino a piazza Castello: ma è proprio qui che ai manifestanti si sarebbero mescolati gruppi di ultras, tifosi (pare sia stato riconosciuto il simbolo dei “Drughi”, bianconero) e gruppi di estrema destra. E così hanno avuto inizio gli scontri, con auto, cassonetti e vetrine danneggiati, un fotografo pestato e derubato della sua macchina fotografica, e lanci di fumogeni, mattoni e bombe carta. Quattordici inoltre i feriti nelle forze dell’ordine, e lanci di lacrimogeni, mentre è stato fermato un 19enne, Alessio Mirotta, accusato di danneggiamento aggravato, oltre che di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Numerosi esercizi commerciali sono stati costretti dai manifestanti a chiudere, con minacce e danneggiamenti, nonostante gli accorati annunci dei responsabili dei movimenti scesi in piazza, che si sono dissociati. E dopo l’impedito assalto all’Agenzia delle Entrate, gli agenti si sono levati il casco, in un gesto che è apparso essere di solidarietà con la protesta a molti: ma secondo la Questura di Torino si tratterebbe di un “comportamento ordinario”, legato al “venir meno dello stato di tensione e delle esigenze di ordine pubblico.”

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