Il ricordo di Pietro Mennea. Il velocista morto ieri in una clinica a Roma

”Freccia del Sud” è stato primatista del mondo dei 200 metri dal 1979 al 1996

ROMA – L’atleta azzurro Pietro Mennea, soprannominato “Freccia del Sud”, è morto ieri a Roma a causa di un tumore incurabile. Amato dagli italiani e dagli sportivi di tutto il mondo, può senza alcun dubbio essere considerato tra gli atleti più decorati nella storia dello sport italiano. Era nato nel 1952, a Barletta. Il suo record mondiale sui 200 metri, stabilito alle Universiadi di Città del Messico, nel 1979, è rimasto imbattuto per 17 anni. Solo nel 1996, l’atleta americano Michael Johnson gli strappò il primato alle Olimpiadi di Atlanta.
“Era la sua ultima sfida, era malato da giugno ma l’ha tenuto nascosto perché avrebbe voluto raccontare questa sua vittoria”, ha ricordato il cugino Ruggiero Mennea. “Ci sentivamo diverse volte al giorno ma mi aveva tenuto nascosto tutto. Solo ieri la moglie Manuela mi ha chiamato per comunicarmi che stava male. L’ho raggiunto a Roma. Sono rimasto con lui fino a mezzanotte, poi mi ha fatto il gesto che potevo andare via. Ha tenuto nascosto tutto perché poi avrebbe voluto raccontare questa sua ultima vittoria”.

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