Presidenziali Usa: aperti poche ore fa i primi seggi sulla East Coast

Spieghiamo chi sono i ”grandi elettori” chiamati in causa più volte in questi giorni

E’ definitivamente cominciato il giorno delle decisioni, nome attribuito all’Election Day americano dalle agenzie di informazione del “nuovo mondo”, poichè mai come in questa edizione dei giochi elettorali i due candidati si sono dovuti affrontare su percentuali così vicine tra loro e su una percentuale della popolazione votante così ancora in dubbio sulla scelta da effettuare.
Ma cerchiamo di capire cosa sono i “grandi elettori”, tante volte chiamati in causa in questi giorni. In America il presidente e il vicepresidente sono eletti in modo indiretto: i cittadini non votano direttamente per Obama o per Romney ma per una lista di elettori che si impegna a scegliere un candidato e il suo vice. La lista di questi membri forma il “Collegio elettorale americano” composto dai cosiddetti “grandi elettori” che scelgono direttamente il presidente. Una volta scelti, i grandi elettori possono votare per chiunque anche se di solito eleggono il candidato designato (in alcuni stati sono in vigore leggi che puniscono i “grandi elettori infedeli”). A ognuno dei 50 stati è assegnato un numero di “grandi elettori” pari al numero dei suoi senatori e deputati nel Congresso. In tutto ci sono 538 “grandi elettori” (vale a dire che il Collegio elettorale è composto da 538 persone). Per essere eletto alla Casa Bianca, un candidato deve ottenere il sostegno di almeno 270 grandi elettori.

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