Tennis. Favoriti e outsider nell’analisi del Masters di Londra

Al via con Murray-Berdych il tradizionale appuntamento con i migliori otto della stagione

Con Murray-Berdych, il via alle 14.45 italiane, si apre la 43esima edizione delle Atp Finals, meglio note come Masters, il tradizionale appuntamento di fine anno che raccoglie gli otto migliori tennisti della stagione. Il torneo si disputa per il quarto anno di fila all’Arena 02 di Londra e la formula è quella del round robin: due gironi da quattro che qualificano alle semifinali incrociate i primi due di ciascun gruppo. Attraverso l’analisi dei due gironi, proviamo a capire chi sono i quattro più credibili candidati al trono del re delle ultime due edizioni, quel Roger Federer presente anche quest’anno.
GRUPPO A: il più equilibrato. I candidati naturali alle semifinali sono i classe ’87 destinati a giocarsi il numero 1 il prossimo anno, Novak Djokovic ed Andy Murray, naturalmente. Come escludere a priori però due bombardieri, Tomas Berdych e Jo-Wilfried Tsonga, che in giornata di grazia possono stendere chiunque? Mi sembra l’anno di Murray ancora più degli altri, e tra i due outsider di lusso mi prendo il ceco.
GRUPPO B: Roger Federer sopra a tutti. Che sono: l’ultimo ad averlo battuto in ordine di tempo, Juan Martin “drittone” Del Potro; il fresco vincitore di Parigi-Bercy, il regolarista (troppo per me) David Ferrer; e l’enigmatico uomo-Oakley Janko Tipsarevic, il vaso di coccio che ha approfittato dell’infortunio di Rafael Nadal per partecipare al gran galà. Non posso pensare ad un mancato passaggio del turno da parte dello svizzero; il match decisivo si preannuncia così quello tra Ferrer e Del Potro.
Gli organizzatori si augurano, in mancanza di Nadal, una finale (di lunedì) tra Djokovic e Federer. A me, anche se la vedo durissima, piacerebbe vederne una tra Del Potro e Tsonga, prologo dell’eventuale salto di qualità di uno dei due per uscire dalla dittatura dei “Fab 4” la prossima stagione.

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