L’apertura del presidente del consiglio ad un suo bis agita i partiti
La disponibilità, espressa dal premier italiano Mario Monti a continuare la sua opera anche dopo il 2013, ha creato scompiglio tra i partiti. “Non mi candido,” ha dichiarato il Professore, ma in caso di “circostanze eccezionali” si dice pronto “a servire il Paese”. Pier Ferdinando Casini ha subito colto l’occasione per tentare un difficile rilancio dell’Udc, dichiarandosi pronto a candidare il premier sotto il simbolo dello scudo crociato. Più cauti Pd e Pdl, anche se la coalizione di centro-destra sembra possibilista.
Da mesi nelle fila del Pdl si sa che una riedizione del governo Monti, magari con ministri politici e non solo tecnici, è una delle opzioni post-voto accarezzate da Silvio Berlusconi. Sulle opposte trincee, invece, Pier Luigi Bersani esclude la possibilità di un Monti bis. Le difficoltà del Pdl sono una tentazione troppo forte per un Pd che spera di vincere facile.