Alessandro Sallusti in carcere per un reato di opinione. Come in una dittatura fascista

Le reazioni. De Bortoli: ”momento molto basso della nostra civiltà giuridica”

ROMA – I giudici della V sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna a 14 mesi per Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale. Le reazioni del mondo della stampa e della politica sono state numerose. “E’ davvero molto grave che si arrivi ad ipotizzare il carcere per un collega su un cosiddetto reato d’opinione”, ha dichiarato Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera. “E’ un momento molto basso della nostra civiltà giuridica”.
Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, è stato molto duro. “Questo mestiere non si può più fare. Se i giornalisti devono pagare con la propria libertà le opnioni che esprimono, non si può più fare”. “La notizia della conferma della condanna a Sallusti è terribile. E’ una cosa sbagliatissima e un precedente inquietante. Mi dispiace tantissimo”, ha commentato Lucia Annuziata, neo direttore di Huffington Post Italia. La sentenza è “eccessiva nella pena comminata e quindi sbagliata”, ha detto Gad Lerner. “Nessuno dovrebbe andare in carcere per questo reato”, ha dichiarato il direttore di Avvenire Marco Tarquinio.
Sulla vicenda è intervenuto il premier Mario Monti. “Ho seguito il problema direttamente, bisogna trovare un equilibrio tra i due beni della società: la libertà di stampa e la tutela della reputazione delle persone”. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, in una nota ha dichiarato: “Una sentenza liberticida che segna una delle pagine più buie della magistratura italiana”.

Per Franco Siddi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi): “E’ sconvolgente. In questo momento siamo tutti Sallusti. E siamo pronti a iniziative straordinarie”.

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