Calcio. Serie A. Milan e Inter in crisi. La colpa è in primis dei dirigenti

Berlusconi e Galliani da una parte, Moratti e Branca dall’altra sul banco degli imputati

Quattro giornate appena e già si è aperta la crisi delle due milanesi, con il Milan a nove e l’Inter a sei punti dalla capolista Juventus. La domanda più gettonata in questi casi è a chi sia da ascrivere la colpa: in rigoroso ordine alfabetico all’allenatore, ai calciatori o ai dirigenti della società? Lasciando da parte i lapalissiani, pur se corretti, concetti “sono i giocatori a scendere in campo” e “non è mai colpa di una sola delle tre componenti”, in questo caso, a mio parere, la responsabilità è principalmente dei dirigenti delle due squadre.
Per quanto riguarda il Milan, Galliani e Braida si sono trovati costretti a fare le nozze coi fichi secchi a causa di un Berlusconi che non apre più i cordoni della borsa nemmeno per sbaglio. Ci hanno però anche messo del loro, caricando Allegri di eccessive responsabilità per la squadra che si ritrova ad avere in mano e tenendo un atteggiamento come minimo ondivago nella gestione dello strano caso Allegri-Inzaghi, di cui ha finito per risentire la squadra stessa.
L’Inter? Moratti ha confermato l’acerbo e montato Stramaccioni sull’onda emotiva di un derby vinto con un Milan allo stremo delle forze, oltre ad aver compiuto con Branca scelte di mercato come minimo discutibili: troppi giocatori sopravvalutati (Jonathan, Pereira, Silvestre) o presi (Cassano) togliendo spazi a chi potrebbe ritagliarsene di importanti (Coutinho, Palacio).
Possibili rimedi? Scelte ponderate ma nette da parte dei vertici, un occhio al mercato di gennaio e uno, non è mai troppo presto, a quello di giugno.

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