Escursione sul Pizzo d’Oca, la terrazza naturale sulla Val Ceno

La proposta escursionistica per il fine settimana appena fuori dai confini piacentini

Sia con l’inglobamento in una maxi provincia ducale che con il mantenimento della Provincia di Piacenza attraverso il recupero dei territori della Val Ceno (si parla di Bardi, Bedonia e Tornolo), dovremo abituarci a considerare “nostre zone” gli splendidi paesaggi della Val Ceno e ampliare così ventaglio delle possibilità per le gite fuori porta e il tempo libero.
Poco male. Un “salto mentale” che è forse uno dei pochi aspetti positivi di una riforma all’italiana, portata avanti con il solito poco coraggio e con compromessi assurdi che non tengono conto delle identità culturali dei territori.
Il grande caldo previsto per il fine settimana ci spinge a considerare le migliori proposte che ci portino verso il fresco e anche stavolta segnaliamo una proposta della coop Diaspro Rosso.
Il Pizzo d’Oca è il monte roccioso del gruppo del Barigazzo che si vede esattemente di fronte a Bardi e al suo castello.
L’itinerario di una decina di chilometri partirà alle sue spalle dalla frazione di Noveglia, che prende il nome dall’omonimo torrente affluente del fiume Ceno e dalla relativa valletta.
Un percorso all’interno di castagneti e querceti, passaggi in cresta su calanchi argillosi con vista su tutta l’antica zona di Gravago Landi e i suoi borghi in pietra a ridosso della Via degli Abati.
È proprio il famoso cammino, che dai tempi dei monaci di San Colombano collegava i monasteri di Bobbio e Pontremoli, a essere utilizzato per un largo tratto in cui sono visibili ancora i muretti a secco e le originali selciature di 1300 anni circa.
Pranzo al sacco sulla cima del Pizzo, dove dai lastroni calcarei in quota si vede tutta la Val Ceno, il Castello di Bardi con alle spalle tutto il gruppo del Lama, la Val Noveglia fino al passo verso Borgo Val di Taro.
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