I miliziani hanno ucciso casa per casa, non risparmiando neanche donne e bambini
Il consiglio nazionale siriano denuncia che nella città di Hama sono state uccise un centinaio di persone, tra le quali donne e bambini. L’ennesima strage, secondo una prima ricostruzione, ricorda quella di Hula dello scorso 25 maggio. I due villaggi che formano Hama sarebbero prima stati colpiti dall’artiglieria dell’esercito, per poi favorire l’intervento delle milizie Shabiha che avrebbero finito i sopravvissuti casa per casa, a colpi di coltelli e pistole.
Mohammed Sermini, uno dei portavoce del Cns, ha chiesto agli osservatori internazionali incaricati di recarsi immediatamente nella zona del massacro. Rami Abdel Rahmane, il Direttore dell’osservatorio siriano dei diritti umani, ha parlato di 87 vittime: un bilancio destinato tragicamente ad aumentare.