Banca di Piacenza. Sforza Fogliani lascia la presidenza

La lettera di congedo dell’avvocato che ricopriva la carica da oltre 25 anni

Corrado Sforza Fogliani ha lasciato la presidenza della Banca di Piacenza, carica che ricopriva da più di 25 anni; l’avvocato mantiene invece la carica di Consigliere di amministrazione dell’Istituto. In tanti hanno pensato ad una correlazione tra il congedo e il malore, senza conseguenze gravi, che lo aveva colpito qualche giorno fa. Forse il fatto ha soltanto accelerato una decisione che era nell’aria almeno dall’ultima assemblea dei soci. Il nome più accreditato per la sua successione è quello del manager piacentino Luciano Gobbi, amministratore dell’istituto. Sotto, il testo integrale della lettera con cui Sforza Fogliani ha comunicato la sua decisione.
“Superati i 25 anni di presidenza della Banca, sento di non poter più attendere ai compiti che la carica comporta con la sollecitudine, e il continuo impegno, che la stessa richiede. Il dovere, e l’attaccamento all’Istituto, mi impongono di favorire un avvicendamento dal quale la Banca uscirà rinvigorita. Nuove e più fresche energie la porranno ancor più in grado – come ho già sottolineato anche all’ultima Assemblea dei soci – di continuare a sempre meglio corrispondere alle esigenze dei territori di insediamento.
Nel rassegnare le dimissioni da presidente, il mio pensiero va anzitutto a coloro che hanno contribuito a rendere forte e diffusa la nostra Banca e che non sono più tra noi.
Grazie, poi, ai soci ed ai clienti oltre che alle Associazioni di categoria, per la fiducia – vieppiù rafforzatasi negli anni – che ogni giorno mostrano nei confronti del nostro Istituto e per i tanti segni di apprezzamento per la Banca che costituiscono una nostra precipua caratteristica.
Agli amici del Consiglio di amministrazione, al Collegio dei sindaci, ai Probiviri, al Direttore generale e ai suoi più stretti collaboratori, ai rappresentanti sindacali, al personale tutto e così a quella preziosa risorsa di cui la nostra Banca può andare fiera, un grazie sentito per la costante collaborazione, che mi è stata di grande sostegno, spesse volte supplendo in modo ammirevole alle mie manchevolezze.
A tutti l’assicurazione che, fin che Dio me ne darà la forza e i tempi lo renderanno opportuno, continuerò – se la compagine sociale lo vorrà – ad essere parte attiva di una meravigliosa realtà del territorio quale è oggi la nostra Banca, dando ad essa l’apporto di cui sarò capace”.

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