Naufragio Costa Concordia. Ora si rischia il disastro ecologico

Si temono perdite di carburante. La nave dovrà essere recuperata con palloni o pontoni

Continua la corsa contro il tempo dei soccorritori all’interno della nave Costa Concordia arenata all’isola del Giglio per trovare i 29 passeggeri che risultano ancora dispersi. Ieri è scattato un nuovo allarme quando la gigantesca nave da crociera ha iniziato a muoversi: 9 centimetri in verticale e 1,5 in orizzontale. E’ un piccolo movimento, ma evidenzia il rischio che la Concordia affondi (scivolando sullo scalino di roccia e finendo a 70 metri di profondità) prima che i serbatoi siano svuotati. Con tutto quel carburante ancora “in corpo” il disastro ecologico sarebbe inevitabile.
“Sull’isola,” riporta l’Ansa, “sono gia’ arrivati una ventina di esperti della Smit Savage, la societa’ incaricata dalla Costa di pompare fuori dai serbatoi le 2.500 tonnellate di carburante”.
Per recuperare la nave dovrà essere messa in atto un’azione mai provata su un simile colosso. Ci penseranno gli esperti della Smit Salvage di Rotterdam e i loro soci della genovese Cambiaso Risso service, utilizzando palloni e pontoni. “La prima cosa da fare”, ha dichiarato all’Ansa il responsabile Max Iguera, “sarà svuotare le 17 cisterne che si trovano a poppa. Per fare questo ci vorranno settimane: sono già partiti dall’Olanda 6 camion carichi di materiale per eseguire questa parte del lavoro”

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