Primarie. Francesco Cacciatore lancia una sfida sui contenuti

I 6 candidati del centrosinistra accetteranno il confronto sulle idee?

“Alcune prese di posizione di questi ultimi giorni mi stimolano a rammentare il senso vero delle primarie che ci accingiamo ad affrontare nella nostra città”. Francesco Cacciatore, vicesindaco di Piacenza e candidato di punta alle primarie del centrosinistra, ha offerto il suo punto di vista sul confronto che si sta svolgendo in queste settimane. “Le elezioni primarie per Piacenza del 5 febbraio rappresentano l’opportunità di esprimersi sul candidato sindaco della coalizione del centrosinistra che si presenterà alle elezioni comunali della primavera prossima. Da questo punto di vista non è in discussione il ciclo di buona amministrazione che si sta chiudendo, bensì quello che si deve aprire. Sono infatti cambiati i tempi, il contesto sociale, il quadro economico e le condizioni amministrative in cui il Comune andrà ad agire”.
“Per essere onesti ed equilibrati,” continua Cacciatore, “sono due gli aspetti da valutare: da un lato c’è la buona tenuta della città e la capacità dei piacentini di reagire nei momenti più difficili, dall’altro dobbiamo prevedere, pur senza drammatizzare, che quelli davanti a noi non saranno anni così facili e meravigliosi…”
“Vale per Piacenza e, così come stiamo constatando in queste settimane, vale per il nostro Paese. Ma torniamo alle primarie, che sono un’occasione di ascolto e dialogo vero con la città reale. Tutto il resto sono questioni che c’entrano ben poco. Non credo siano in gioco né le sorti del PD locale, né semplicemente la vittoria di Tizio o di Caio e né, tantomeno, la conservazione di uno status quo da garantire o difendere a tutti i costi: stiamo ragionando del futuro di Piacenza per i prossimi anni. Quindi, nelle prossime settimane, preferirei confrontarmi apertamente su idee e proposte concrete, restando sul merito e sulla competenza”.

“Personalmente,” conclude il vicesindaco, “cerco e cercherò di fare la mia campagna: partecipando alle iniziative che mi sembrano significative e proponendo quello che mi sembra più utile per la nostra città. Non vorrei alimentare inutili tensioni né contribuire a questo teatrino della politica locale, che di fatto tende a nascondere il valore dei sei candidati che sono in campo per le primarie, a cui spetta il compito di animare il confronto con le loro idee! Ognuno faccia dunque del proprio meglio per far arrivare ai cittadini le proprie proposte: il 5 febbraio i piacentini che lo vorranno potranno scegliere. E la partecipazione democratica prevede che una testa valga un voto. Penso che solo così renderemo un buon servizio alla politica oggi e a chi dovrà amministrare la nostra città domani. Mi chiedo cosa ne pensi Paolo, così come gli altri candidati”.

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